SUI MALATI MENTALI le persone dimenticate ma uomini pure loro

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Intervita al Presidente dell’Associazione “Cristiani per servire” (http://digilander.libero.it/cristianiperservire ) Franco Previte  che da lungo tempo si occupa della situazione in cui “vivono” i malati mentali, le loro famiglie e l’handicap in genere.


 

D. Vogliamo ricordare ai nostri lettori la drammatica situazione dei malati mentali in Italia e quali problemi nascono nelle famiglie che subiscono il problema del disagio psichico dopo la legge 180 ?

R. La malattia mentale è il calvario dei familiari che hanno un loro caro soggetto a disturbi nella sfera neuropsichica e non trovano una chiara risposta in una psichiatria moderna e funzionale.

La famiglia del “malato”, dobbiamo ricordare che sono circa 10 milioni di sofferenti di questa patologia dalla depressione- primo disordine funzionale della persona- alla schizofrenia che è il massimo della gravità, non trova il posto adeguato dove curare e non segregare il proprio congiunto, né può tenere in casa sofferenti di questo grave ed urgente disagio sociale.

Vorrei ricordare che il Basaglia – padre della legge 180- ha sempre affermato che il malato va curato e non segregato.

Il diritto alla salute ed alla sua tutela, così come sancisce l’art.32 della n/s Costituzione “nel rispetto della persona umana” ha una sua priorità e come tale esige sia in Italia come nei 27 Stati aderenti alla Unione Europea interventi ad alta protezione sanitaria e ad una legislazione in modo coordinato e coerente valida in tutti gli Stati Europei : è quanto abbiamo richiesto con n/s Petizioni.

D. Sul ruolo delle Istituzioni e sulle responsabilità dei vari Governi che si sono succeduti nella gestione del problema della malattia mentale e dei diritti di questi “sofferenti”, qual è la Sua opinione.

R. La situazione inerente le persone portatrici di handicap psichici, di cui si denuncia la defezione e la inadeguatezza della legislazione vigente, è un argomento impegnativo e sicuramente degno di grande attenzione sul piano sociale e legislativo. Debbo aggiungere che le responsabilità non sono solo quelle dei vari Governi che si alternano alla guida del Paese, ma anche del Parlamento che, non svelo nessun segreto di Stato, si è sempre, fin ora, disinteressato di questa “problematica”.

Quindi  più che parlare dei diritti dei sofferenti, che reputiamo indispensabili, si dovrebbe parlare dei doveri mancati dalle Istituzioni, perché è necessaria una legge-quadro di riforma dell’assistenza psichiatrica adeguata, efficace, chiara e libera da ogni ipocrisia inerente questo grave disagio sociale. La disabilità in genere sia essa fisica che psichica è sottovalutata dal mondo politico che poco garantisce coloro che possono difendersi di meno o che addirittura non possono affatto difendersi.

D. L’opinione pubblica ben comprende che tanti drammi della follia, figli che uccidono genitori, mariti che uccidono le mogli o viceversa, non accadrebbero più se ci fosse una corretta gestione della patologia mentale. A chi rivolgersi se le Istituzioni sono latitanti.

R. La nostra società sta soffrendo della progressiva perdita dei valori morali che rendono l’uomo sempre più attento al lato materiale e molto meno a quello della sua presenza e della sua esistenza a vantaggio del disinteresse. Eventi delittuosi verificatisi negli ultimi tempi, ci dovrebbero far riflettere e sperare che di fronte ai duri temi della vita deve emergere sempre più il rispetto e la dignità della persona, mentre una cultura falsa e trasgressiva sta svuotando il vero significato del valore della vita. Ma domandiamo e ci domandiamo : come viene considerato l’uomo, visto che per un nonnulla uccide? Perché il delirio per gli animali domestici ( che rispettiamo al massimo) è intenso, e per converso non c’è delirio per quella umanità handicappata e sofferente che dovrebbe esser in vetta alle buone regole etiche e civili?

E’ in gioco anche la sicurezza dei cittadini, perché l’uomo della strada, il padre, la madre che subiscono violenze sono cittadini italiani ed europei che come tali devono essere tutelati.

Le lacune dell’attuale gestione della patologia mentale sono dovute in parte alla carenza di cure e di strutture residenziali terapeutiche che affrontino il problema dei pazienti che necessitano di cure prolungate e non di dare qualche pillola al “malato”.Le Istituzioni  devono intervenire e considerare che i tanti drammi della follia prodotti da quella legge non continui a cospargere la strada di morti e di violenze inaudite per la carenza di valide strutture atte alla prevenzione, cura e reinserimento sociale di questi “desaparecidos della nostra civiltà”. La nostra speranza, che è quella di tutti, è che il Parlamento provveda ad approvare quel provvedimento legislativo atteso da ben 31 anni

D. Infine, sulla “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” dell’ONU, recentemente ratificata dal Governo Berlusconi, qual è la Sua opinione in proposito.

R.La “Convenzione” adottata dall’ONU, e ratificata dal Governo Berlusconi con il disegno di legge n.2121 il 20 febbraio 2009, elabora i diritti civili e politici delle persone con disabilità ed alla partecipazione di diritto alla salute, al lavoro ed alla protezione civile. Riconosce il cambiamento radicale di atteggiamento della società verso queste persone per raggiungere la piena eguaglianza, considerandoli persona con menomazioni in un contesto sfavorevole che diventa disabilità.

Garantisce i diritti umani, ma  ahimè! Ha compiuto una discriminazione perché non considera i malati psichici.. Negativa solo per la parte inerente l’handicap mentale.

Direi che attualmente non “vedo” alcuna attenzione da nessuna parte politica per il problema malati mentali, ma solo qualche “caso” esemplare trattato in modo patologico da tutte le parti con nessun rispetto per le persone. Prendiamo il “casoEnglaro”( dovremmo lascarla stare nella pace!) oggetto di una notevole concentrazione, ha messo in ombra i circa 2 milioni di diversamente abili ( ciechi civili, invalidi, sordi, sordomuti, lavoratori con drepanocitosi o talassemia major), le 2000/3000 famiglie che si tengono e curano da anni i loro parenti in stato vegetativo e di cui nessuno ne “parla”, altre tragedie come quelle dei malati mentali in circa 10 milioni di sofferente ( dalla depressione alla schizofrenia grave) e delle loro famiglie che si devono confrontare con loro minuto per minuto.

A parte le provvidenze economiche ( da euro mensili 236,15- indennità  sordomuti a 275,91 ciechi civili assoluti, sufficienti a sopravvivere), il disegno di legge n.2121, di fronte ai disagi ed alle sofferenze dei cittadini affetti da handicap mentale, abbiamo assistito a tentativi di introdurre l’eutanasia, l’applicazione dell’aborto selettivo, la sterilizzazione, limitazione delle nascite, “metodologie” che se applicate tutti i disabili fisici, specie gli handicappati psichici, potrebbero correre il rischio di subire quelle “misure” che offendono al dignità della persona e che negano il diritto alla vita. Così non si combatte contro la malattia, ma si discriminano ( per non dire si eliminano) disabili fisici, handicappati psichici, anziani non autosufficienti, malati terminali.

Ma allora si chiede il cittadino di conoscere quali sono i benefici derivanti dalla ratifica della “Convenzione” e che cosa otterranno i destinatari diretti ( i disabili) e quelli indiretti ( la società italiana) e quando verranno risolti i problemi inerenti di diversamente abili?.

Ma esister una Istituzione che risponda a questi interrogativi?

D. Cosa vorrebbe dire all’Onorevole Berlusconi :

R: Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, in breve, dobbiamo ricostruire la cultura del rispetto e della dignità della persona umana, anche di quella disabile specie di quella psichica, perché esiste un problema di drammatica attualità e gli eventi quotidiani ne sono costanti testimoni. Il “problema” e le situazioni legislative-sociali hanno una priorità assoluta e le Istituzioni, soprattutto il Suo Governo, deve uscire dal silenzio e dal disinteresse e non smarrire il senso del bene comune.

Non possiamo e non dobbiamo avvallare questo “momento” quali spettatori passivi di avvenimenti irrazionali che turbano la connivenza delle nostre famiglie con questa realtà che inaridisce le relazioni umane.

In un Stato di diritto qual’é l’Italia facente parte della UE non fa una bella figura né è democratico consentire l’abbandono dei disabili mentali o tollerare situazioni di disagio sociale o costringere le famiglie di questi “desaparecidos della nostra civiltà” a vivere in condizioni di emarginazione.

Attendiamo da Lei  un “segno “ tangibile e concreto e con noi l’opinione pubblica

Restiamo fiduciosi e speriamo che il nostro appello arrivi alla Sua ben nota sensibilità!