Intervista dellL’ItaloEuropeo al Presidente “Cristiani per servire” Franco Previte

1338

Intervista dellL’ItaloEuropeo al Presidente “Cristiani per servire” Franco Previte,che da anni si batte per l’assistenza e il riconoscimento della situazione creata dal disagio mentale nell’ordinamento italiano,

 in quello Comunitario e nella “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” dell’ONU. Inoltre una chiara risposta dalla Conferenza Internazionale che si svolge da oggi 11 settembre 2009 nella Salle Lamartine di Parigi sull’handicap mentale. 

D. Partiamo dall’ONU, un Documento di recente ratifica da parte del Governo Berlusconi. Quale è la Sua opinione in proposito.

R. Bisogna riconoscere un dato certo, che il Governo Berlusconi, a fronte di quanto non ha fatto il Governo Prodi nel 2007, ha ratificato il 20 febbraio 2009 con il disegno di legge n.2121 la “Convenzione sui diritti delle Persone con disabilità”, ma con l’art.2 approvando in toto quanto “prescrive” il Documento ONU compreso il Protocollo Opzionale, ha messo in “moto” l’aborto e l’eutanasia nei confronti ed a danno dei disabili fisici e degli handicappati mentali, “generando” un “Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone  con disabilità”. Una ennesima conquista della burocrazia che tanto danno apporta alla società.

Direi che attualmente non “vedo” alcuna intenzione né dal Governo, né da nessuna parte politica per il problema disabili fisici come la concentrazione sviluppata ampiamente sul caso Englaro, ( quasi continuamente portata alla “ribalta” -lasciatela stare nella sua pace!), tralasciando le 2000/3000 famiglie che si tengono in casa e curano da anni i loro parenti in stato vegetativo e per il problema handicappati mentali in circa 10 milioni di malati psichici ( dalla depressione alla schizofrenia grave) le cui famiglie , ora per ora, minuto per minuto si devono confrontare ogni giorno con loro.

D. Ma la Sua Associazione non aveva una Petizione sulla “Convenzione” giacente in Parlamento?

R. Debbo sottolineare che il Senato della Repubblica  non ha preso nessuna iniziativa per quanto chiedevo con le mie due Petizioni a mia prima firma, e la Camera dei Deputati le ha appena solo nominate, Entrambi non hanno considerato che le petizioni sono espressione della volontà dei cittadini che in tale maniera esercitano il principio della “sovranità popolare”art. 1 della Costituzione Italiana ( troppe volte citata e poco materializzata ), mediante la democrazia diretta ( referendum, plebiscito, petizione ) inoltrate affinché l’Istituzione ( nel caso in esame Senato della Repubblica e Camera dei Deputati) ha l’obbligo di una democratica attenzione, valutazione e risposta che nel contesto della  n/s Petizione n.5 e n. 6 non è avvenuto. Aggiungo che il diritto di petizione spetta a quivis de populo, cioè ad ogni cittadino maggiorenne, per essere un mezzo di collaborazione di tutto il popolo all’opera legislativa esplicata dalle Camere Legislative, perché permette a chiunque di segnalare le necessità, le aspirazioni, le esigenze popolari di carattere generale ed aggiungo per il bene comune. Prego scusare le mie esternazioni, ma sono necessarie!

D. In campo europeo cosa ha fatto la Sua Associazione ?.

R. Debbo rispondere molto in breve, ma lo faccio volentieri. La Costituzione Europea ha disatteso l’attenzione verso la malattia mentale, patologia assai diffusa anche in Europa, fra i giovani e soprattutto fra gli adolescenti e la mia Petizione n. 146 del 21 dicembre 2004 ( primi a sollevare tale “problema” in Europa e ne andiamo orgogliosi) aveva richiesto un specifico provvedimento relativo ai portatori di handicap psico-fisici valido in tutti gli Stati dell’Unione Europea, ma la Commissione Europea pur condividendo le nostre richieste rispondeva, fra altre, con queste parole “la incompetenza legislativa della UE nel settore della sanità pubblica compresa l’ambito delle infermità mentale”.Da qua in Ricorso n.44330/06 alla “Corte Europea dei diritti dell’Uomo” di Strasburgo che rispondeva con la letterale Sentenza “perché il diritto invocato (una Direttiva Comunitaria) non figura tra i diritti  e le libertà”.

 NO comment! Lascio al cittadino ogni valutazione!

Chiediamo ai Deputati di recente eletti di proporre al Parlamento Europeo una Direttiva Comunitaria uguale e con lo stessa valenza in tutti gli Stati UE, sia per i malati psichici, che per le esigenze dei disabili fisici.

Aggiungo che la “vicinanza” della Costituzione Europea nei confronti dei cittadini non deve solo soffermarsi nell’evidenziare l’aspetto di problemi di vita sociale, ma anche la difesa della dignità dell’uomo sofferente, della persona bisognosa più di altre, dove spesso le iniziative separate e non coordinate sono totalmente inefficaci.

D. Secondo Lei, in breve, quali sono le prospettive di cambiamento e quali legittime speranze in Italia per la riforma dell’assistenza psichiatrica..

R. Chiediamo al Senato della Repubblica ed alla Camera dei Deputati di tenere in considerazione la nostra Petizione n.5 e n.9 che fornisce, a n/s modesto avviso, utili elementi di mediazione per una concreta soluzione di questo grave ed urgente disagio sociale, con costituzione di :un Fondo Speciale Economico il cruccio delle famiglie il Dopodinoi, cioè assenza della sicurezza economica del vivere quotidiano dopo la morte dei genitori o parenti del disabile sia fisico che psichico, l’attivazione della ricerca scientifico-farmacologica sulle malattie mentali e l’aumento dell’assegno di assistenza agli invalidi civili, perché con euro 255,13 ( salvo maggiore handicap) un “soggetto umano” non può sopportare il costo della vita sempre crescente.

Vi sono grossi interrogativi perché è difficile conoscere, se non si cambia, dove possono essere curati schizofrenici portatori di turbe psichiche o affetti da psicosi, inoltre vi è una lacuna legislativa che va colmata con una legge-quadro di riforma dell’assistenza psichiatrica, come chiediamo con le n/s Petizioni giacenti in Parlamento.

E’ una grossa patata bollente che va risolta molto velocemente.

D. La rubrica “Report” di RAI 3 andata in onda il 3 maggio 2009 ha affrontato il tema degli handicappati psichici. Quale valutazione ha dato e cosa ne pensa.

R. Non è certamente prioritario parlare solo delle persone con problemi psichici, anche i diversamente abili sono meritevoli di attenzione sul piano umano e su quello di vita civile.

In breve per  rispondere alla Sua cortese domanda, nella trasmissione “Porte girevoli”  di Report di RAI 3, la problematica di come vengono curati ed ubicati i malati mentali in Italia, è stata affrontata in termini cronachistici, fornendo una cronica situazione saputa, risaputa e vecchia da molti anni. Il servizio pubblico non ha evidenziato, tra tante “cose”, che se la legge 180, quella legge che ha “ordinato” la chiusura dei manicomi ha, purtroppo, creato tanti piccoli manicomi, anche in famiglia e nella società. Non ha evidenziato:

1.) la “presenza sul territorio” di ospedali psichiatrici privati, di quelli giudiziari, una vera vergogna;

2.) ripeto quanto ho già detto, l’esigenza di un Fondo Speciale Economico il così detto DOPODINOI una possibile istituzione che va bene a tutti i disabili, siano essi fisici che mentali;

3.) l’assegno di assistenza ;

4.) il rilevante numero di malati psichici nelle carceri,

e potrei continuare.

In sostanza evidenziare quanto è necessario e prioritario, “cosa” che questa trasmissione non ha fornito.

In analisi è stato davvero strano mettere in onda una trasmissione che sa più di politica che esigenza sociale.

Mentre ci amareggia la mancanza di adeguate informazioni su una situazione così delicata, ci continua a meravigliare la quasi latitanza fin qui mostrata dall’Ente Pubblico Televisivo Statale.

     Se “servizio pubblico”significa una serie di obblighi e doveri che l’Azienda che lo esercita deve rispettare nell’interesse  della collettività,

  • se “servizio pubblico” significa che la sua programmazione deve avere standard di qualità particolarmente necessari ,
  • se “servizio pubblico” impone un concreto pluralismo, cioè evidenziare quello che necessita nella realtà quotidiana

perché  la disabilità in genere viene ampliata nel solo fatto episodico?

Mi chiedo e domando : dove è stata la RAI in questi 31 anni?

D. Dalla Conferenza Internazionale in atto a Parigi di oggi 11 settembre 2009 indetta dal Consiglio d’Europa sul tema :” Quale futuro operi diritti umani e la democrazia in Europa?. Il ruolo del Consiglio d’Europa”, cosa s’aspetta per migliorare la vita delle persone disabili ?

R.Il Consiglio d’Europa ha adottato un “Piano d’Azione 2006-2015” nel settembre 2006 in occasione della Conferenza Europea a San Pietroburgo per migliorare la vita delle persone disabili atte ad integrare gli obiettivi del Consiglio d’Europa relativi ai diritti umani che sono : la non discriminazione, le pari opportunità, la cittadinanza e la piena partecipazione delle persone disabili per i dieci anni, cioè dal 2006 al 2015.

In Europa le persone disabili rappresentano il 10-15% della popolazione.

Nelle 15 Direttive del Piano dirette ai Paesi membri, fra la salute insistono la partecipazione alla vita politica, alla vita culturale, i settori dell’informazione, della comunicazione, del lavoro, le violenze , gli abusi, la protezione sociale e giuridica.

Ma, ahime!, il Consiglio d’Europa, ancora una volta, ha dimenticato che non tutti i “disabili” possono espletare quanto prescrivono le 15 Direttive al fine di garantire una maggiore certezza del diritto e favorire la cooperazione tra i sistemi sanitari degli Stati membri della UE, in quanto gli handicappati psichici non sono supportati dalle Direttive in questione.

Vale a dire che i Governi dovrebbero fare tutto ciò che è nel loro potere per attuare i più solidi meccanismi di protezione e di salvaguardia possibili dei diritti di ogni disabile, che nel caso di quanti soffrono un disagio psichico non solo non sono “salvaguardati”, in parte dalle legislazioni singole, ma anche dalla Costituzione Europea.

Viene dalla Gran Bretagna una notizia molto preoccupante, perché se è  vera, è molto allarmante, in quanto un gruppo di medici, pare, che i malati in fin di vita o in gravissime condizioni sarebbero stati abbandonati a se stessi, fino a morire di fame, privati di acqua e cibo e sedati fino alla fine. Ancor più grave da Direttive del servizio sanitario nazionale (Nhs).

Non vorrei che uguale “sistema” avvenisse in Italia a causa di un superamento di quel “budget del ricoverato”  che assilla i sistemi economico-finanziari ospedalieri.

Vorrei ricordare la Raccomandazione n.776/1976 dell’Assemblea del Consiglio d’Europa che afferma : “che il medico deve placare le sofferenze e che non ha diritto di accelerare il processo di morte”.

E questa è  eutanasia!

Mi domando : tutto questo in nome di una falsa laicità potrebbe avvenire superando il principio della sacralità della vita mettendo in dubbio il futuro dei diritti umani.

Quindi in carenza di una Direttiva Comunitaria uguale e con la stessa valenza in tutti i 27 Stati UE, chiediamo a gran voce  al Consiglio d’Europa nella Conferenza di Parigi : quale futuro hanno i diritti umani, specie quelli inerenti i malati mentali?

La risposta ce la deve fornire e dire esplicitamente il Consiglio d’Europa !.