Un kamikaze si fa saltare in aria sulla strada dell’aeroporto colpita una nostra pattuglia
Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli attentati in Afghanistan (Ap) |
KABUL – Ci sono anche vittime italiane in seguito all’attentato kamikaze che ha colpito questa mattina un convoglio sulla strada che porta all’aeroporto di Kabul. Lo confermano all’Ansa fonti del ministero della Difesa e dello Stato maggiore della Difesa, che parlano di almeno 6 morti tra cui anche dei militari italiani.
COINVOLTO UN LINCE – La televisione afghana Tolo di Kabul ha messo in onda delle immagini relative all’attentato nella capitale che mostrano un mezzo italiano Lince danneggiato nella parte anteriore. Testimoni oculari riferiscono che su i due lati della strada, case e negozi sono andati distrutti.
COINVOLTI DUE BLINDATI – L’attentato in cui sono rimasti coivolti due nostri blindati Lince, è avvenuto alle 12.10 locali, le 9.40 in Italia, nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli sul traffico diretto verso l’ambasciata Usa, il comando Isaf e l’aeroporto. Sui due lati delle strade sono stati distrutti case e negozi.
ATTENTATO RIVENDICATO DAI TALEBANI – Un portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha rivendicato l’attentato. In un messaggio sms il portavoce ha riferito che un uomo di nome Hayutullah si è fatto esplodere contro il convoglio militare dell’Isaf, nel centro della capitale.
ATTACCHI SUICIDI – Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze armate internazionali, a Kabul si sono moltiplicati gli attacchi suicidi dei talebani. L’ultimo è stato l’8 settembre scorso, quando un’autobomba ha ucciso tre civili esplodendo davanti all’entrata della base aerea della Nato.
Kabul, l’attacco più grave dopo Nassiriya
In Afghanistan 21 italiani morti dal 2004
Nel 2003 morirono nell’attacco in Iraq 19 connazionali
MILANO– L’attentato a Kabul, costato la vita a 6 militari italiani, è il più grave attacco subito dal nostro Paese dalla strage di Nassiriya, città dell’Iraq all’epoca sotto il controllo del nostro contingente. Compiuta il 12 novembre del 2003, quando nell’attentato alla base militare italiana morirono 19 persone: 12 carabinieri, quattro soldati dell’esercito e due civili. La base colpita, ribattezzata «Animal House» si trovava nella vecchia sede della Camera di Commercio, sulle rive del fiume Eufrate. In quel tragico 12 novembre le due palazzine in cui risiedevano i carabinieri e i militari del contingente che faceva parte dell’operazione «Antica Babilonia» vennero sventrate da un attacco kamikaze. Un’auto imbottita di esplosivo si lanciò contro quello che la guerriglia irachena considerava un obiettivo militare. Ci fu anche una sparatoria all’ingresso. Alla fine della giornata, il tragico bilancio: 19 morti e 20 feriti (15 carabinieri, quattro militari e un civile).
VITTIMA IN AFGHANISTAN – La strage di italiani a Kabul fa salire a 21 gli italiani morti in Afghanistan dall’inizio del 2004. La maggioranza dei soldati è rimasta vittima di attentati, mentre una minor parte è morta in incidenti o per malore.
Caporal maggiore Giovanni Bruno – Il 3 ottobre 2004 alla periferia di Kabul esce di strada il mezzo sul quale viaggiava il caporal maggiore Bruno, 23 anni.
Capitano di fregata Bruno Vianini – Il 3 febbraio 2005 il capitano è su un aereo civile in volo da Herat a Kabulche: precipita in una zona di montagna 60 km a sudest della capitale.
Caporal maggiore capo Michele Sanfilippo – L’ 11 ottobre 2005 il caporal maggiore, 34 anni, viene trovato morto nella camerata del battaglione Genio a Kabul, colpito alla testa da un proiettile partito accidentalmente.
Tenente Manuel Fiorito e maresciallo Luca Polsinelli – Il 5 maggio 2006 un ordigno esplode al passaggio di una pattuglia italiana su due veicoli blindati a sud-est di Kabul. Rimangono uccisi gli alpini Fiorito, 27 anni, e Polsinelli, 29 anni.
Tenente colonnello Carlo Liguori – Il 2 luglio 2006 il tenente colonnello Liguori, 41 anni, muore d’infarto a Herat.
Caporal maggiore Giuseppe Orlando – Il 20 settembre 2006 si ribalta il ‘Puma’ su cui viaggia una pattuglia italiana a Chahar Asyab. Muore il caporal maggiore Orlando, 28 anni.
Caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella – Sei giorni dopo, sempre a Chahar Asyab, un ordigno improvvisato esplode al passaggio di una pattuglia italiana: resta ucciso il caporal maggiore Langella, 31 anni, mentre altri 5 militari italiani sono feriti. Tra questi il caporal maggiore Cardella che morirà alcuni giorni dopo.
Lorenzo D’Auria – Il 24 settembre 2007 l’agente del Sismi Lorenzo D’Auria viene gravemente ferito durante il blitz delle forze speciali britanniche compiuto per la sua liberazione. Trasportato in Italia, D’Auria morirà qualche giorno dopo.
Maresciallo capo Daniele Paladini – Il 24 novembre 2007 il maresciallo Paladini è ucciso nella valle di Pagman, a 15 km da Kabul, da un kamikaze che si fa esplodere. Altri tre militari feriti.
Maresciallo Giovanni Pezzulo – Il 13 febbraio 2008 il maresciallo Pezzulo, 44 anni, è ucciso in un attacco con armi da fuoco portatili nel distretto di Uzeebin, a circa 60 km da Kabul. Un altro militare è ferito. Pezzulo faceva parte del Cimic Group South di Motta di Livenza, un reparto che si occupa prevalentemente di attività di cooperazione civile-militare.
Caporal maggiore Alessandro Caroppo – Il 21 settembre 2008 Caroppo, del contingente italiano a Herat, muore per un malore prima di montare di guardia.
Maresciallo Arnaldo Forcucci – Il 15 gennaio 2009, il maresciallo dell’Aeronautica muore per un arresto cardiocircolatorio.