“Budget del ricoverato” = Eutanasia mascherata ?
La “ Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità ” dell’ONU ( Distr. General 6 december 2006 sixty-first Session A/61/611 ), è stata una conquista di diritti a vantaggio di una parte della disabilità non riconoscendo , però, quella relativa all’handicap psichico
che nel mondo annovera, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ( da Atti 1° Conferenza Internazionale Vaticana Dolentium Hominum n.34 Anno XII 1997 n.1 “Disagio della mente Umana – Chiesa e salute nel mondo) :
0 1500 milioni di persone soffrono di disordini neuropsichiatrico
- 500 milioni di persone soffrono d’ansai
200 350 milioni di persone soffrono di tono dell’umore
60 83 milioni di persone sono ritardati mentali
0 30 milioni di persone sono epilettici
22 29 milioni di persone soffrono di demenza
18 22 milioni di persone soffrono di schizofrenia grave
In Europa, una persona su 4 è affetta da patologie mentali gravi, 18,4 milioni di persone fra i 18 e i 65 anni sono colpiti da forme gravi di depressione ( Parlamento Europeo John Bowis PPE/DE.UK Relazione sul miglioramento della salute mentale della popolazione. Verso una strategia sulla salute mentale per l’Unione Europea Strasburgo 6 settembre 2006).
La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – www.superando.it – FISH, che ha avuto una notevole ed incisiva parte nella stesura delle norme, ha chiesto alla Santa Sede di rivedere la decisione di non firmare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità
Il Vaticano in sede ONU ha contestato, solo, quella parte inerente la riproduzione e pianificazione familiare ( artt.23 e 25 “Convenzione”) ed i servizi riproduttivi perché possono introdurre l’eutanasia, l’aborto, la sterilizzazione e la negazione al diritto alla vita.
Condivido ampiamente le giuste “riserve” del Vaticano aggiungendo che “queste normative” sono in contrasto con l’art.10 per “l’inalienabile diritto alla vita”, con l’art.15 dove “nessuno dovrà essere sottoposto ad esperimenti medico-scientifici” e con l’art.16 dove si è contro “ogni forma di sfruttamento, violenza od abuso”, e con l’art.25 lettera f) onde “impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti o liquidi a causa della disabilità”.
Ritengo sempre, com’è nella normalità, che la vita va difesa per la sua assoluta e suprema dignità, anche quando è debole ed indifesa avvolgendo il mondo della sofferenza.
Queste sono “forme” di sostegno vitale eticamente e deontologicamente dovute, non considerati interventi terapeutici né rientranti nella volontà itinerante del testamento biologico.
Ora si va affermando in Italia, anche nel campo della disabilità in genere, il “budget del ricoverato”, vale a dire che superato l’intervento finanziario il paziente, in qualsiasi condizione di salute si trova, viene dimesso dalla struttura ospedaliera, ancor più grave se agonizzante od in fase terminale ed in età avanzata come si va “ventilando” nelle corsie ospedaliere e come pare avvenga nell’era tecnologicamente civile in Inghilterra ( Doldi – SIR 7 settembre 2009).
Questa sarebbe pura eutanasia che sconvolge il mondo della sofferenza indifeso.
Come avevamo più e più volte temuto e “denunciato” alle Istituzioni ( soprattutto Governo e Parlamento) se le “proposte” di quelle metodologie venissero applicate, come la “Convenzione “ è stata ratificata in toto con il disegno di legge n.2121 del 20 febbraio 2009, poteva subentrare la possibilità che tutti i disabili, specie gli handicappati psichici, potevano correre il rischio di subire quelle “violenze”, tipo quel “budget del ricoverato” di cui sopra che offende la dignità della persona e che nega il diritto alla vita.
Siamo per la vita, dono del Creatore!
Questa nuova ed inconcepibile situazione è contro la Costituzione Italiana ( art.3), i Trattati Internazionali e la Costituzione Europea che ribadisce che l’individuo è persona, un essere umano a qualunque età e condizione esso si trova.
Riteniamo doveroso, essenziale e non procrastinabile che il Servizio Sanitario Nazionale o meglio il Ministro della Salute chiarisca il diritto inalienabile alla vita di ogni paziente disabile, “budget o non budget del ricoverato”!
A Lei Signor Ministro una risposta!
Previte