GIOIE E DOLORI DELLA PERFETTA IMPERFEZIONE.

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Essere assenti nel libero uso del proprio corpo è cosa non gradita ad alcuni. (CRISTINA TONELLI)

E’ senz’altro insopportabile a coloro che senza appoggio e sostegno restano soli con la propria inabilità fisica che spesso non riesce a far emergere le profondità cognitive.


Così chi vive sulla pelle l’handicap rischia di isolarsi in un mondo fatto solo di diversità, in cui tante cose sono precluse se non sei adeguatamente supportato, e l’handicap diventa la tua croce e il tuo martirio, ma questa negatività deve essere superata e sconfitta con tanta tenacia e con il sostegno del mondo normalmente abile.

Sono preziosi e vitali gli aiuti dei famigliari: essere accuditi  ogni giorno con tanto amore rinforza la linfa vitale, assente la compassione, energia e coraggio nell’affrontare sempre nuovi traguardi, infinitesimamente percettibili ma grandiose conquiste nel cuore. A volte soffri la loro vicinanza perché vorresti fare da te, ma poi rifletti che sarebbero i primi a volerlo e fin dalla nascita hanno lottato per farti ogni giorno più autonoma e li ami ancor di piùMio padre, mia madre, la mia impagabile sorella e suo marito, mio fratello acquisito: sono le mie appendici speciali.

Preziosi e speciali sono gli aiuti scolastici: per noi giovani diversamente abili è fondamentale il sostegno di docenti motivati e preparati che promuovano la nostra integrazione tra i ragazzi, sviluppando una matrice virtuosa che parte dalla scuola per diffondersi nella società. Nella mia vita scolastica ho avuto energiche insegnanti di sostegno che mi hanno spronato e hanno creduto nelle mie capacità, grazie a loro ho sempre seguito il programma della classe e ho stretto solide amicizie. I miei compagni hanno riso con me e non di me. Sono meno intense le mie uscite, ma con le mie compagne ora studio, chiacchiero, festeggio compleanni e mi scorazzano in gita, questo è fantastico per me.

Superlativo è il supporto dell’assistenza familiare che se correttamente gestita è di grande aiuto alle famiglie. Le persone che operano come assistenti-educatrici sanno di svolgere una vera missione e devono farlo con il cuore, io ne ho incontrate di speciali e una è diventata per me una seconda sorella: Claudia, angelo mio la chiamo.

Oltre a quelle già citate tante altre persone mi hanno sostenuto e mi sostengono nel cammino della mia abilità anomala: la super Marilena che mi costruisce i binari, la Sissi che mi aiuta ad aumentare l’autonomia nello scrivere e tutti coloro che apprezzano ciò che sono, una sirena senza coda, con tanta voglia di mostrare le profondità che un essere imperfetto può avere.

Assente in me la negatività  perché ho sempre avuto sostegno che mi ha dato la possibilità  di far emergere l’interiorità che il mio corpo matto da solo non sa far parlare. Vorrei che tanti altri come me, macchine imperfette, abbiano supporto e sostegno, non solo dalle famiglie ma dalla società tutta quanta, perchè anche dentro un’apparente scatola vuota può nascondersi un tesoro.  

                                                      Cristina Tonelli