I risultati del Focus Group “Express Yourself” dicono: una donna bella non significa una donna senza

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 E la femminilità è più importante della bellezza. Il ritocco? Non è più tabù purché dia un effetto naturale.

 La bellezza non è un’ossessione, le donne si sentono belle e ancor di più quando sono serene, fiduciose, l’aspetto emotivo influisce molto sull’immagine che appare nello specchio

 La percezione della bellezza è maggiore quando si è in pace con se stesse e con la maturità l’accettazione di sé aumenta, ma prendersi cura di sé e accompagnare il tempo che passa è considerato un atto di riguardo verso se stesse e gli altri.

E’ il risultato del Focus Group “Express Yourself” che ha visto discutere a Milano donne di diversa età ed estrazione sociale sul tema della bellezza esteriore del volto e la valutazione dei trattamenti di chirurgia plastica e medicina estetica, come filler e botulino.

Le ospiti del Focus Group sono tutte d’accordo che una donna bella non significa una donna senza rughe, ma nella valutazione personale le rughe non sono tutte uguali: alcune non deturpano ma ingentiliscono, umanizzano, mentre sono poco accettate quelle che invecchiano l’espressione come le naso-geniene ai lati della bocca e le glabellari al centro della fronte.

E’ opinione comune che il passare del tempo non sia una malattia da curare ma un processo da accompagnare con intelligenza e buon gusto.

“Il problema non è invecchiare ma voler restare giovani a tutti costi”: la dr.ssa Maria Malucelli, docente di psicologia clinica presso la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma, cita Oscar Wilde per spiegare questa tendenza. “La bellezza – continua la dottoressa – è charme, femminilità, è ottenere consenso sia da un uomo che da una donna senza aver formulato la domanda”.

Il viso è poi considerato la parte del corpo più identitaria, specchio dell’armonia fisica e psichica presente in ognuno di noi. E’ chiaro quindi che qualsiasi intervento in questa parte del corpo agisce profondamente sulla persona.

Tra i trattamenti soft la tossina botulinica ha avuto il massimo dei consensi e, commentando una proiezione di chi ha effettuato un trattamento con botulino, emerge che se il trattamento è stato eseguito nelle dosi corrette, è molto difficile identificarlo. Quindi un trattamento ben eseguito permette di mantenere una mimica ottimale e un look molto naturale.

Ammettere un ritocco non è più un tabù, lo dicono le donne italiane che riferiscono come se ne parli serenamente tra amiche.

La dr.ssa Chantal Sciuto, responsabile area dermatologia del Villa Borghese Institute, spiega: “I trattamenti come la tossina botulinica, i filler o altre procedure microinvasive altamente professionali ed eseguite da medici specialisti, hanno tra il pubblico un ampio riconoscimento. Sono tutti interventi che consentono un look naturale in totale sicurezza, con un investimento di tempo pari ad una pausa pranzo”.

Ma i ritocchi non sono tutti uguali: il pensiero del bisturi suscita repulsione, dolore, ansia, mentre l’ago induce un senso di fastidio legato ad un retaggio infantile ma viene vissuto come un minimo dolore accettabile, se porta un beneficio.

Il piccolo disagio comunque è superato dalle formulazioni di acido ialuronico a cui è aggiunto un blando anestetico per dare il massimo comfort alla paziente.

Tra le donne più adulte emerge come sia importante la fiducia nel medico che effettua il trattamento.

A proposito di bellezza del volto un ‘ritocco’ non ha come unico scopo di riempire ma può ridare volume, armonia, correggere solchi determinati da una particolare ossatura, dal cedimento del tessuto sottocutaneo, oppure causati da dimagrimento eccesivo.

“Un buon chirurgo plastico – afferma il Prof. Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico e direttore scientifico del Villa Borghese Institute, autore del libro “Intelligenza Estetica” – deve essere capace di cogliere quella naturalezza con cui una donna trova il proprio stile e lo declina. Deve saper coniugare le conoscenze tecniche e scientifiche alle richieste dei pazienti per ottenere un risultato del tutto naturale. L’obiettivo non è ringiovanire artificiosamente ma mantenere il fascino degli anni, perché la Bellezza deve esprimersi anche attraverso la storia di chi la incarna concretamente”.

Le donne professioniste scelgono di sottoporsi ad interventi mini-invasivi per la competitività che si instaura nel mondo del lavoro, con la necessità diapparire serene e riposate.

Negativa invece risulta la valutazione dei personaggi dello spettacolo, i cui volti sono standard, come fermi ad una giovinezza che contraddice l’evidenza del tempo che passa, “pollice verso” nei confronti di labbra troppo voluminose.

Il Focus Group ha investigato anche l’opinione delle donne relativamente ai ritocchi per ‘lui’: se le giovanissime lo vedono come un segno di parità, le adulte dichiarano che un uomo che va dal chirurgo plastico per fare una punturina è deludente. Quelle che inizialmente avevano dichiarato “perché no?” hanno cambiato idea quando è stato suggerito che l’uomo potesse essere il loro compagno, idea alla quale hanno opposto un rifiuto pressoché globale sostenendo che “non lo accetterebbero”.