Klima Kollektivet – Collettivo Climatico LA SPERANZA DI UNA NUOVA VITA

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I "GRANDI DELLA TERRA" uniti per il clima ( dalla nostra inviata)

Quante volte abbiamo sentito dire e probabilmente continueremo a sentir dire nel corso delle prossime settimane che i “grandi della terra” prenderanno delle decisioni fondamentali per il nostro futuro senza in realtà averci davvero ascoltato? Sicuramente tante, probabilmente troppe. Per rispondere a questa esigenza di riduzione della marginalità nella quale le persone comuni sarebbero relegate, sono nate due iniziative interessanti che, in maniera diversa, tenteranno di dare una risposta adeguata a quanti hanno il bisogno di prendere parte attivamente alla questione climatica.

Il primo progetto si chiama Klima Kollektivet – Collettivo Climatico. Si tratta di un network internazionale di attivisti che ha come primo punto in agenda reagire attivamente e quotidianamente alla crisi ambientale. Animati da uno spirito fondamentalmente anarchico che non ripone particolare fiducia nell’operato dei leader della terra, il Klima Kollektivet, dopo un lungo e capillare lavoro mirato a raccogliere le forze, ha stilato un programma di iniziative in vista di COP15 corredato di dichiarazione di intenti, entrambi consultabili sul sito ufficiale climatecollective.org

La posizione politica di questa organizzazione è riassumibile in 3 punti. Primo, una chiara presa di posizione anti-capitalistica nel dibattito sul clima. Secondo, richiesta di soluzioni concrete dal summit. Terzo, agire in modo radicale ed immediato per affrontare le cause alla base del cambiamento climatico.

Prendendo quindi una posizione chiara e netta nei confronti del summit, durante il quale ritengono che molti dei capi di stato presenti “giocheranno alla roulette russa per stabilire le sorti del pianeta”, i sostenitori del Klima Kollektivet si dichiarano pronti a portare avanti una protesta dura ma rigorosamente non violenta per sottolineare la propria presenza vigile e attenta ad evitare il verificarsi di giochi di potere.

Muovendosi esclusivamente attraverso il contributo di volontari, il Klima Kollektivet ha lavorato negli ultimi mesi per garantire agli attivisti che arriveranno da tutto il mondo una serie di servizi di accoglienza. Una rete di cucine pubbliche dislocate per tutta la città sarà a disposizione di tutti per dare un pasto caldo a offerta libera. Inoltre, una lunga battaglia è stata condotta con il comune di Copenhagen per ottenere degli spazi da utilizzare come dormitori per gli attivisti da fuori.

Su un piano di azione più direttamente rivolta alla tematica ambientale, una serie di banchetti contro-informativi saranno attivi in tutta la città per diffondere l’idea che l’emergenza climatica è una questione che riguarda la nostra quotidianità e che proprio per questo siamo noi i principali attori della sua risoluzione. Inoltre, sono chiaramente prevista una serie di manifestazioni pubbliche allo scopo di far arrivare la voce della piazza fin dentro le sale delle conferenze ufficiali. L’iniziativa più grande è prevista per sabato 12 dicembre, quando migliaia di persone sono attese per sfilare al grido di “System Change not Climate Change”- cambiare il sistema, non cambiare il clima.

Il secondo progetto è mosso  dalla stessa esigenza di mettere insieme persone comuni e di unirle in un lavoro di informazione e sensibilizzazione sulla questione climatica in questo momento, ma in generale per il futuro. Stiamo parlando di New Life Copenhagen, un festival d’arte e spettacolo animato da uno spirito meno acceso e contestare del Klima Kollektivet che anzi si avvale di una collaborazione con il Bella Center- centro di riferimento per il summit – che si svolgerà durante le prossime due settimane parallelamente ad esso. Una delle iniziative più interessanti promosse da New Life Copenhagen è il servizio di ospitalità presso una famiglia danese per gli ospiti provenienti da fuori il paese. È così che un cospicuo numero di famiglie di Copenhagen e dintorni hanno aperto le porte delle proprie case per offrire vitto e alloggio gratuito ai partecipanti alla conferenza.

Un’occasione unica di scambio sarà così a disposizione di tutti coloro che intendono la conferenza del clima come un momento di incontro e di confronto con culture diverse dalla propria.

A quanto pare, dunque, la capitale danese sarà particolarmente animata anche al di fuori del summit ufficiale, grazie ad eventi che offriranno certamente lo spunto per una riflessione diversa sul tema ambientale. 

Viola Caon