Raadhuspladsen, la piazza principale della città, è stata trasformata in “Hopenhagen”, il prototipo della città del futuro che grazie al gioco di parole “Hope-nhagen” fa della speranza il proprio principio fondante.
. “Speranza per un futuro più verde”, recita il pannello all’entrata della piazza che segna il confine tra dentro e fuori, tra futuro e presente, trasformando così la piazza in una proiezione delle migliori aspettative per il futuro del pianeta. Un segnale tangibile dell’attenzione che sia i danesi sia i cittadini provenienti da tutto il mondo prestano al tema del clima e allo stesso tempo del messaggio che vogliono dare ai “grandi della terra” che nei prossimi giorni ne decideranno le sorti.
Realizzato grazie all’associazione culturale “Golden Days” in collaborazione con il “Roskilde Events”, l’agenzia che tutti gli anni dà vita al famoso concerto rock di Roskilde, Hopenhagen Live è un’iniziativa prevalentemente culturale che mette insieme mostre, concerti, film e documentari provenienti dal CPH-DOX, il Copenhagen International Documentary Film Festival. Allo scopo di promuovere la “cultura del verde” , Raadhuspladsen è stata così trasformata in una mini-cittadina del futuro, laboratorio per esperimenti di stili di vita ecologicamente sostenibili.
Al centro della piazza, di lato a quella che viene indicata come “Main Street”- la strada principale di Hopenhagen – campeggia un enorme globo sul quale vengono proiettate durante l’intero arco della giornata notizie dalla conferenza ufficiale, pubblicità progresso e mini-documentari. Significativamente, dunque, centro e ideale punto di ritrovo di Hopenhagen non è il classico monumento storico-tradizionale in stile Sirenetta, ma il globo terrestre. La città del futuro è divisa in quattro aeree diverse, ognuna delle quali propone al pubblico aspetti diversi del tema ambientale.
“Downtown”, centro ideale di Hopenhagen imperniato sul globo terrestre, ospita al proprio interno, oltre a un Tourist Information sempre aperto al pubblico, una galleria d’arte dove si trovano opere di artisti eco-sensibili, una sala conferenze per i dibattiti sul tema e lo Shane recyclable Christmas, che insegna ai bambini come ricavare le decorazioni natalizie da materiale riciclabile.
Subito a lato, la “Uptown” e il “Science District” mostrano le proprie idee e invenzioni per la realizzazione di una “way of life” interamente orientata al risparmio energetico e alla sostenibilità ecologica. Se qualcuno si annoia di seguire le notizie proiettate dal mega-globo in Downtown, può benissimo decidere di spostarsi Uptown e sperimentare i vantaggi del ristorante “Green Cuisine”, un’oasi gastronomica fondata su ideali ecologici per promuovere un modo responsabile di consumo del cibo. Meno carne, troppo costosa e inquinante sia in fase di produzione che di trasporto, e più verdure e cereali, alimenti migliori sia per la salute che per l’ambiente.
Ampio spazio alla creatività viene dato poi nel “Science District”, dove la salvaguardia del pianeta è affidata interamente ai gesti e alle scelte del vivere quotidiano. È qui che si trova, infatti, l’appartamento ideale “dove niente è come sembra”, ma tutto è sistematicamente studiato per essere economico e sostenibile. Simbolo del Science District sono i mulini a vento, una delle bandiere della Danimarca, una fra le prime nazioni ad investire sull’energia eolica.
Climax ideologico di Hopenhagen è, infine la “Future City”, che presenta esempi di città del futuro già esistenti in alcune parti di New York e Los Angeles: grandi spazi verdi e riduzione in alcune aree del traffico di automobili per favorire quello delle biciclette. Al riguardo, del resto, Copenhagen – e quindi anche la sua versione migliorata, Hopenhagen – non ha certo niente da imparare da nessuno con i suoi 450 km di pista ciclabile. Altra possibilità per chi non ha voglia di spostarsi in bici, ma vuole ancora essere ecologicamente corretto, è la Tesla Roadster, la macchina elettrica e inquinamento zero di cui si possono testare alcuni modelli esposti in piazza.
Infine, accanto ai modelli di “Future City”, un ampio spazio della piazza è occupato dal main stage, il palcoscenico sul quale si esibiranno varie band locali e internazionali nel corso delle due settimane del summit. Ad chiudere la manifestazione il 18 dicembre saranno, ad esempio, i Malk de Koign famoso gruppo rap danese, preceduti domenica 13 da altri gruppi di fama internazionale come i Gogol Bordello.
Un piccolo esperimento di civiltà e sensibilità verso l’ambiente, dunque, a Raadhuspladsen in questi giorni allo scopo di promuovere l’idea che è possibile continuare a vivere nell’orizzonte di una società moderna e progressista ponendo l’adeguata e ormai necessaria attenzione all’ambiente. Il tutto in perfetto stile danese: rilassato, allegro, civile e intimo. In una parola, hyggelige.
Viola Caon