Da Strasburgo condanna all’Italia: «Ingiusta semilibertà ad Angelo Izzo

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Angelo Izzo in tribunale a Campobasso nel 2008 (Ansa)

Angelo Izzo in tribunale a Campobasso nel 2008 .

LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO SUL MOSTRO DEL CIRCEO «Le autorità italiane hanno violato diritto alla vita» delle sue ultime vittime>>

 

STRASBURGO – La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia per aver concesso la semilibertà al mostro del Circeo, Angelo Izzo. Concedendo nel 2004 la semilibertà a Izzo, sottolinea la Corte di Strasburgo, le autorità italiane hanno violato il diritto alla vita di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, uccise da Izzo il 28 aprile 2008 mentre godeva di questo beneficio.

 

I DANNI – La Corte ha anche stabilito che le autorità italiane dovranno risarcire i familiari delle vittime con 45mila euro per danni morali.

 

 Vicenda Nell’aprile 2005, Izzogià noto alle cronache per il massacro del Circeo, era detenuto in regime di semilibertà nel carcere di Campobasso, dal quale usciva per lavorare in una cooperativa. Valentina Maiorano si era trasferita con la figlia a Ferrazzano, dove avrebbe dovuto aprire un ristorante in società con Izzo, investendo i soldi del marito Giovanni Maiorano, ex boss della Sacra Corona Unita. Il doppio assassinio si verificò il 28 aprile 2005 in una villetta di Ferrazzano, in provincia di Campobasso. Il ritrovamento dei corpi delle due donne avvenne due giorni dopo il delitto in seguito all’arresto di Izzo per traffico di armi.