Bel concerto, apprezzato da un sorridente pubblico, quello dei Musica da Ripostiglio all’Istituto Italiano di Cultura a Londra.
I Musica da Ripostiglio, MDR, sono un apprezzato gruppo musicale di Grosseto il cui line up è composto da Luca Pirozzi (voce e chitarra), Luca Giacomelli (chitarre), Aldo Milani (sassofoni, clarinetto) e Raffaele Toninelli (contrabbasso).
Le musiche del gruppo sono ispirate al jazz francese e gitano dei primi del ‘900 (tipico il manouche), al quale vengono mescolati il sirtaki greco, il tango, il valzer e il bolero. Musiche e testi, originali con qualche cover, sono elaborati, ironici e spiritosi.
Le canzoni sono fresche, piacevoli, semplici e un po’ retrò. Sul palco poi il quartetto propone anche delle gag alle quali il pubblico partecipa volentieri.
Recentemente in Inghilterra per un mini tour di due date, i MDR si sono esibiti l’11 Dicembre all’Istituto Italiano di Cultura a Londra e, il giorno seguente, alla Dante Alighieri di Cambridge.
I MDR sono artisti con una buona e pluriennale esperienza musicale che recentemente si sono riuniti in questa formazione. In realtà il tandem Luca (Pirozzi, voce e autore di quasi tutte le canzoni) & Luca (Giacomelli, chitarrista virtuoso), da anni lavora assieme, producendo musica e spettacoli di qualità. Aldo Milani e Raffaele Toninelli si aggiungono a Luca & Luca, creando un bell’equilibrio musicale con armonie piacevoli e gustosissime.
Luca Pirozzi nasce a Maddaloni (Ce) nel 1977 ma presto si trasferisce a Grosseto dove tuttora vive. Si appassiona alla musica fin da bambino e studia chitarra classica, acustica e si specializza al Siena Jazz. Ben presto si innamora della forma musicale della canzone e inizia a produrre musica come cantautore.
Insieme a Giacomelli, nel 1999, forma i Suonatori da Taverna & Grand Hotel con cui gireranno l’Italia. Nel 2000 si esibiscono per il Giubileo, allo stadio Flaminio a Roma davanti a 30.000 persone. Nel 2002 incidono il cd “Balli Impossibili”.
Parallelamente Luca Pirozzi lavora come chitarrista con la cantante grossetana Liliana Tamberi (anche lei adesso a Londra) accompagnandola nei concerti.
Nel 2002 Pirozzi e Giacomelli partecipano ad una serie di concerti in Africa (Mali) a favore del popolo Tuareg e sono stati insigniti della carica di Ambasciatore della Musica nella Regione di Kidal.
Nel 2003 Luca & Luca (assieme ad altri due suonatori, Golini e Necciari) danno vita al Quartetto a 20 Corde, incidono un disco intitolato “Il Maresciallo” e ad oggi sono in tour con lo spettacolo “Amarafemmena” dell’attrice Mariangela D’Abbraccio.
Luca Pirozzi attualmente sta suonando anche nel duo I Napoleoni (con il chitarrista Paolo Mari ) proponendo musica napoletana ed esibendosi in vari festival italiani e all’Istituto di Cultura Italiana di Amsterdam (Olanda).
Luca Pirozzi e Aldo Milani fanno parte di Accordi e Disaccordi trio di jazz italiano anni ‘50.
Pirozzi e Giacomelli fanno parte, invece, di Tabarin Orkestra col quale portano in giro un omaggio alle canzoni italiane degli anni ’50.
Luca Giacomelli nasce a Grosseto nel 1977. Studia chitarra classica, poi si specializza nell’elettrica. Studia chitarra acustica con il Maestro Alessandro Moreno Finazzo (Finaz di Bandabardò). Studia anche a Siena Jazz.
Collabora per anni con Pirozzi, poi nel 2005 Giacomelli decide di creare due nuovi progetti. Il primo di cui è leader riguarda la musica brasiliana, con il trio BlueBossa Project dove è presente anche Aldo Milani. Il secondo progetto, invece, è Jacopo Martini Gipsy Project per la musica gipsy jazz.
Luca Giacomelli prende parte anche al progetto Cantarmanouche, insieme a Aldo Milani ed altri jazzisti italiani.
Attualmente Giacomelli suona e collabora stabilmente con molti musicisti italiani e, inoltre, insegna chitarra moderna e musica di insieme presso scuole di musica.
Qualche domanda a Luca (Pirozzi) & Luca (Giacomelli).
D. Luca Pirozzi a Londra all’Istituto Italiano di Cultura.
R. “Siamo arrivati oggi e staremo quattro giorni in Inghilterra. Siamo contenti. Abbiamo fatto il primo concerto all’Istituto Italiano di Cultura di Londra. E’ andato bene. Bello, una bella esperienza, una bella accoglienza. Andare all’estero per noi musicisti italiani è sempre un riempimento. Perché si vedono persone nuove innanzitutto, persone di molte parti del mondo. Londra è una città poliglotta, per strada si sentono tutte le lingue del mondo. E’ la Torre di Babele, veramente. Quindi una bella esperienza”.
D. Ho visto che c’è un cd all’ingresso…
R. “Abbiamo fatto un nuovo disco. Questa formazione è quasi nuova, anche se con alcuni elementi collaboro da diversi anni. Però la formazione, questo quartetto, che si chiama Musica da Ripostiglio, è nuova. E il nome, appunto, spiega bene quello che facciamo noi. Perché si sa che nel ripostiglio si trovano le cose vecchie, le cose nascoste che abbiamo messo via negli anni. E noi cerchiamo un po’ di rispolverarle, di ritirarle fuori e di riproporle in un modo, speriamo personale, almeno. E’ un disco di canzoni: sono delle canzoni mie. C’è molta ironia. Sarà che, quando il cantautore scrive, di solito rispecchia molto il momento storico che sta vivendo. Io sono appena diventato padre e sto aspettando anche un altro figlio. Quindi un periodo bello anche in musica. Cerco sempre di scherzare, di far passare una serata piacevole e allegra visto che la tristezza e l’angoscia non mancano, in Italia come forse anche all’estero”.
D. Che tipo di musica fate. Qual è l’ispirazione…
R. “Diciamo che in questi ultimi anni nel ripostiglio abbiamo messo tante cose. Abbiamo sicuramente messo il jazz, tutti noi abbiamo avuto chi più, chi meno, un approccio alla musica jazz. Ma non solo, perché vengono fuori le passioni di tutti. Ad esempio il tango è una musica che mi piace molto, la musica della Spagna anche. Quindi c’è un po’ di tutto. Veramente vuole essere un ripostiglio, un contenitore dove convivono più cose. Non me la sentirei di dire che siamo un gruppo di swing o un gruppo mediterraneo. Quello che vorrei è non mettere limiti musicali. Mi piacerebbe che i testi e le canzoni avessero la libertà di portare con se, gli stili con cui meglio si sposano”.
D. Luca Giacomelli, chitarra. Sempre Luca & Luca.
R. “Ci dicono, sempre, che sembriamo parenti. Ci chiedono, sempre, se siamo fratelli. Si, siamo fratelli. Ma la mamma ha avuto poca fantasia, perché ci ha chiamato tutti e due Luca!”.
D. Questo gruppo si è formato di recente, ma tu e Luca Pirozzi in realtà lavorate da tanti anni insieme.
R. “Si, io e Luca lavoriamo da tanti anni insieme. Abbiamo avuto un momento in cui ognuno di noi aveva bisogno di fare altre cose. Quindi io sono andato a fare un po’ di jazz verso Firenze. Lui è rimasto nelle sue canzoni, perché lui è un cantautore. Poi ad un certo punto, la vita ha voluto per un caso fortuito che ci rincontrassimo. Da questa nuova unione è rinato un po’ l’amore per la canzone italiana, quella voglia di risuonare le vecchie e le nuove canzoni accompagnati da altri musicisti. Quindi abbiamo chiamato Aldo Milani al sassofono e Raffaele Toninelli al contrabbasso e abbiamo scommesso ancora sulla canzone italiana. Anche perché adesso è difficile trovare spazi per presentare nuovi progetti, soprattutto in Italia, sta diventando sempre più problematico. Proprio perché mancano sia i soldi, quindi le sovvenzioni anche statali, sia i posti dove fare concerti e presentazioni. Sembra un discorso detto e ridetto però, purtroppo, è la verità. Le esperienze come quella di Londra portano a confrontarsi con un altro tipo di pubblico e permettono di capire, se può funzionare questo modo di fare musica. Stasera abbiamo visto che il pubblico era felice contento, batteva il piede e sorrideva . E’ già tanto per i londinesi, mi dicono che sono un pubblico un po’ più freddino. Siamo infatti molto contenti di essere venuti a fare questo concerto”.
D. MDR all’estero. Ho saputo che andate in Brasile.
R. “E anche in altri posti. Oggi siamo a Londra. Domani (il 12 Dicembre ndr.) suoniamo alla Dante Alighieri a Cambridge. Poi andiamo a fine Dicembre in Svizzera a Briga, nel Vallese, cantone francese. Dal 15 gennaio saremo con un’azione umanitaria in Brasile, facciamo 15 date nello stato di Bahia. Quindi partiremo da Bahia San Salvador, faremo un giro nell’interno, per tornare a Bahia per il carnevale. E da li si ripartirà verso l’Italia. Poi a primavera dovremmo avere delle altre cose importanti sempre a livello di musica estera, ma non dico niente per scaramanzia”.
Riferimenti: