Rivogliamo i nostri soldi e ce li riprenderemo

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La lettera di Joe Biden, Vice Presidente degli USA, in cui si annuncia la campagna “ridateci i nostri soldi”, mi è sembrata il miracolo fatto da un santone laico, miracolo che mi ha meravigliata assai ed a cui ho risposto “Così sia pure in Italia”.

 Si tratta dell’introduzione di una tassa chiamata Financial Crisis Responsibility Fee, Tassa  per la responsabilità della crisi finanziaria. Traduco in italiano il passo del discorso con cui il presidente Barack Obama fa la sua proposta, parole semplici, fortemente comunicative che non hanno bisogno di alcun commento: “Il mio impegno è quello di recuperare ogni centesimo dovuto al contribuente americano. E la mia decisione  a raggiungere questo scopo accresce quando vedo profitti massicci e oscene gratifiche in quelle stesse compagnie che devono la loro sopravvivenza al popolo americano… rivogliamo i nostri soldi e ce li riprenderemo.”

Appare chiaro che siamo di fronte ad una manifestazione nuova ed originale dell’elementare  principio di civile convivenza secondo cui chi sbaglia paga. Principio di non facile attuazione, per l’applicazione di esso sono necessarie delle precise fondamenta. Innanzi tutto una chiara cognizione dell’errore, sempre difficilissima in materia finanziaria, cognizione condivisa da una larga maggioranza, se non proprio dalla totalità, degli elettori. Poi il principio, anche questo condiviso da tutti, secondo cui tutti i cittadini che lavorano e producono qualche cosa, nessuno escluso, debbano pagare le tasse allo stato in proporzione al proprio reddito, dichiarato per intero. Infine, ultimo, ma non meno importante di tutti, una forte etica del vivere civile, manifestata come fiducia verso le istituzioni  pubbliche e la maggioranza chiamata dagli elettori a governarle. Insomma questa volta, attraverso la proposta del primo presidente nero degli USA, si esprime la cultura di un popolo,  quella bella, positiva, utile al progresso della democrazia.

Riusciamo ad  immaginare un presidente del consiglio italiano che facesse una proposta del genere? Ovvero che caricasse di una nuova tassa il mondo della  finanza, quello dei ricchi per cui esistono solo profitti e licenziamenti, e nient’altro? Qui non è mai chiara l’idea di errore, sfumata in diverse angolazioni e punti di vista, offuscata da idee facili che sfumano il principio della  responsabilità di fronte ai cittadini,  meno diffuso ancora il principio secondo cui si pagano le tasse secondo il reddito effettivo. È  diffusa l’idea che  è da  fessi pagare le tasse, l’evasione fiscale è ritenuta azione positiva da tanta gente, la fiducia nelle istituzioni è scambiata  con l’ammirazione fanatica o il disprezzo totale  per le persone che di volta in volta le governano, come accade per le opposte tifoserie delle partite di calcio, opportunamente manipolate ed orientate dai media.

Il GOP (Grand Old Party) il Partito Repubblicano ha usato tante vecchie argomentazioni contro la riforma del sistema sanitario di B. Obama,  lo spauracchio dell’aumento delle tasse e del debito pubblico, la paura di elementi di socialismo statalista sporchino la patria del capitalismo e del libero mercato. Spiccava, allora, tra le loro argomentazioni,  la citazione di Bernie Madoff, il finanziere che aveva inventato la più geniale e truffaldina forma di moltiplicazione ed accumulo di ricchezza finanziaria, che passerà in galera il resto dei suoi giorni. Questo genio maligno della finanza fu tirato in ballo per spiegare al pubblico degli americani benpensanti il tipo di manovre finanziarie necessarie per sostenere il piano di riforma della salute presentato ed in via di approvazione dalla maggioranza democratica. Una argomentazione basterà anche in questo caso, non c’è nient’altro da aggiungere,  anche a costo di apparire fortemente di parte. Quando la parte è bella, come è bello essere di parte!!!