La Russia di oggi e la Russia di ieri

0
4059
LA RUSSIA DI OGGI E LA RUSSIA DI IERI
Scritto da Giorgia De Osti   
lunedì 09 novembre 2009


La Russia di oggi è una superpotenza che si muove con sicurezza in campo internazionale. Ciò nonostante, nel campo dell’informazione sembra vivere nella stagnazione più totale, ancorata ad un passato che le impedisce di essere totalmente al passo con i tempi.

Per delineare con chiarezza il profilo della Russia odierna in termini di libertà di espressione e di informazione, non possiamo che ripercorrere velocemente la storia fino ad ora. 

Pensiamo allo stalinismo che usava i giornali come strumenti di propaganda del potere; ricordiamo le pubblicazioni clandestine avviate dagli intellettuali del tempo che venivano rinchiusi negli ospedali psichiatrici e nei lager per essere riformati.

Arriviamo al 1985, con la politica innovativa di Gorbačev che prevedeva meno repressioni e censura e maggiori investimenti nella televisione e nella radio. Con lui si parlava di autonomia, di indipendenza ma l’incapacità di gestire bisogni diversi lo costrinse a cedere il passo a chi, definendosi patrono della libertà di stampa, introdusse la politica dei propri interessi.

Stiamo parlando di Boris Elcyn che finanziava e controllava la maggior parte dei quotidiani nazionali impedendo di trasmettere informazioni circa i segreti di stato, nonostante avesse varato una legge che aboliva la censura e garantiva ai cittadini la libera informazione. 

Pare che Elcyn abbia istruito alla perfezione Putin che, una volta salito al Cremlino, non ha mai dato segni di cedimento dimostrandosi sicuro delle proprie azioni, soprattutto in campo legislativo. Con lui, infatti, sono state varate delle leggi che da sole delineano la gravità della situazione.

Ricordiamo la legge sulle organizzazioni non governative del 2005 che impone il controllo statale sulle loro attività, considerandole pericolose per l’integrità del paese o la legge sui media che permette allo stato di sanzionare i giornali che a suo parere usano in modo sbagliato la libertà di espressione di cui godono. Ancora non è stato approvato (fortunatamente) il progetto di legge che prevede una modifica del concetto di alto tradimento, definendo traditori tutti coloro che aiuteranno in qualunque modo uno stato o un’organizzazione straniera. 

Putin ha riportato il paese indietro nel tempo,imponendo la censura generale e gestendo la maggior parte dei canali televisivi e dei quotidiani nazionali. Sarà un caso che dal 2000 ad oggi i giornalisti, gli editori e i reporter morti in Russia e in Cecenia siano circa centosei? E cosa dire del fatto che per la maggior parte degli omicidi non è stato trovato un colpevole?

Mentre tutti guardavano al futuro, lui ha guardato al passato. Il suo è un personaggio che difficilmente riesce a stare dietro le quinte. Basti pensare a come gestisce il suo ruolo di primo ministro ora che il presidente è Dmitrij Medvedev.

Molti azzardano a dire che è  ancora la sua voce a dominare sulle altre, sebbene Medvedev sembri voler trasmettere un’immagine nuova. Difficile trarre delle conclusioni ad un anno e mezzo dall’elezione del nuovo presidente. L’unica cosa che possiamo dire è  che le vittime del silenzio continuano ad aumentare. Ciascuno può interpretare questa verità come vuole ma una domanda sorge spontanea a tutti: si potrà mai parlare di una svolta?

Da oggi L’Italoeuropeo inizia un approfondimento sulla Russia d’oggi e la figura di Anna Politkovskaja che con la sua attività a contribuito a svelare alcuni dei segreti del suo paese.