Conflitto di Gaza: rispetto dei diritti umani e accertamento delle responsabilità

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 Il rispetto dei diritti umani è condizione essenziale per una pace giusta e duratura in Medio Oriente

. E’ quanto afferma il Parlamento chiedendo all’UE di sostenere l’attuazione delle raccomandazioni della relazione Goldstone sul conflitto di Gaza e l’accertamento delle responsabilità per i presunti crimini di guerra. Sollecita anche le parti a svolgere indagini indipendenti e a non ostacolare l’attività delle ONG. A fronte della crisi umanitaria chiede l’apertura dei valichi di frontiera.

Approvando con 335 voti favorevoli, 287 contrari e 43 astensioni una risoluzione sostenuta da S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE/NGL, il Parlamento sottolinea nuovamente l’importanza "di raggiungere una pace giusta e duratura in Medio Oriente, e tra israeliani e palestinesi in particolare". In proposito, i deputati rilevano che il rispetto del diritto umanitario internazionale e del diritto internazionale sui diritti umani da parte di tutti e in qualsiasi circostanza è elemento essenziale "di un processo di pace che porti a due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza" e costituisce un prerequisito "per il conseguimento di una pace giusta e duratura nel Medio Oriente".

Il Parlamento reitera l’invito rivolto alla Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e agli Stati membri a impegnarsi affinché l’Unione europea "adotti una ferma posizione comune sul seguito da dare alla relazione sulla missione d’inchiesta" del giudice Goldstone sul conflitto a Gaza e nel sud di Israele iniziato il 27 dicembre 2008 e terminato il 18 gennaio 2009. A suo parere, UE e Stati membri dovrebbero chiedere pubblicamente "l’attuazione delle sue raccomandazioni e l’accertamento della responsabilità per tutte le violazioni del diritto internazionale, tra cui i presunti crimini di guerra". La Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante UE e gli Stati membri dovrebbero inoltre "monitorare attivamente l’attuazione delle raccomandazioni contenute nella relazione Goldstone mediante la consultazione delle missioni esterne dell’UE e delle ONG del settore". I deputati esortano entrambe le parti a svolgere, entro cinque mesi, indagini "che soddisfino gli standard internazionali di indipendenza, imparzialità, trasparenza, tempestività ed efficacia", in linea con le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottate il 5 novembre 2009 e il 26 febbraio 2010. Rilevano poi che "la responsabilità e la credibilità dell’Unione europea e dei suoi Stati membri richiedono che l’Unione controlli in modo esauriente tali indagini".Sottolineando l’importanza della cooperazione tra le autorità ufficiali e le organizzazioni non governative nelle indagini di follow-up e nell’attuazione delle raccomandazioni contenute nella relazione Goldstone, i deputati invitano le autorità di tutte le parti ad "astenersi da qualsiasi azione che possa avere un impatto negativo sulle attività di tali organizzazioni". Infine, il Parlamento rileva che la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza "si è ulteriormente aggravata a causa dell’embargo, che è in violazione del diritto internazionale umanitario". Accoglie pertanto con favore l’invito fatto dal Consiglio, in data 8 dicembre 2009, "per un’apertura immediata, sostenuta e incondizionata dei valichi".