L’Unione deve rafforzare la propria autonomia strategica e portare avanti una valida ed efficace politica estera di sicurezza e difesa . E’ quanto sostiene il Parlamento esprimendo la propria determinazione ad esercitare il suo potere di bilancio e il suo controllo democratico per vigilare su queste politiche, incluse le modalità di finanziamento del servizio di azione esterna dell’Unione europea. Approvando con 592 voti a favore, 66 contrari e 11 astensioni la relazione di Gabriele Albertini (PPE, IT), i deputati sottolineano che, con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, emerge la necessità di accrescere la legittimità democratica delle attività svolte nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC), attraverso, per esempio, una sistematica consultazione del Parlamento prima di avviare qualsiasi missione della politica comune di sicurezza e difesa (PESD). Il Parlamento, inoltre, chiede maggiori poteri di controllo sulla nomina e sul mandato conferito ai rappresentanti speciali dell’UE (RSUE), sottolineando la necessità di tenere conto di una adeguata rappresentanza di entrambi i generi. Ritiene inoltre che la commissione competente dovrebbe essere consultata dall’Alto rappresentante in merito alle nomine dirigenziali del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE). Annuncia, peraltro, che intende invitare alcuni RSUE e capi delegazione a comparire dinanzi alla commissione parlamentare in occasione della loro nomina. Visti gli accresciuti poteri di bilancio del parlamento, i deputati chiedono di rivedere e ampliare i vigenti accordi interistituzionali al fine di garantire la corretta ed efficace applicazione delle procedure di bilancio e di consultazione per la PESC e la PESD. Sollecitano inoltre un ampliamento dell’accesso alle informazioni sensibili (classificate come "top secret", segrete o confidenziali). I deputati esprimono preoccupazione per le conseguenze del sottofinanziamento della Rubrica del bilancio "L’UE come attore globale" e, dunque, sulla sua capacità di portare avanti una politica estera "credibile e proattiva". Il Parlamento sottolinea poi la necessità di dotare l’Unione dei mezzi finanziari necessari ai fini di una risposta "coerente ed adeguata alle sfide globali impreviste". A questo proposito, auspica di essere consultato in merito alle procedure per la concessione di un rapido accesso agli stanziamenti del bilancio dell’Unione destinati al finanziamento urgente di iniziative PESC e di prendervi pienamente parte. Tra alcune delle tematiche specifiche affrontate dalla relazione figura quella dell’approvvigionamento energetico in Europa. In proposito, dicendosi "preoccupato" in merito al ripetersi delle crisi del gas, il Parlamento si compiace della firma posta al progetto Nabucco. Sottolinea poi l’importanza di "garantire la sicurezza energetica dell’Unione europea mediante la promozione di un corridoio meridionale per la fornitura di greggio, anche attraverso l’oleodotto paneuropeo Costanza-Trieste".La relazione di Arnaud Danjean (PPE, FR) – adottata con 480 voti favorevoli, 111 contrari e 64 astensioni – illustra come il trattato di Lisbona influirà sulla PESD. Il Parlamento chiede una maggiore autonomia strategica dell’Unione europea e sottolinea la legittimità e l’utilità di istituire un Consiglio della difesa nel quadro del Consiglio degli affari esteri, e reitera la richiesta di creare un centro operativo permanente dell’Unione, posto sotto l’autorità dell’Alto rappresentante/Vicepresidente, incaricato della pianificazione operativa e della condotta delle operazioni militari. Insiste infine sulla necessità di istituire "quanto prima" l’Accademia europea per la sicurezza e la difesa, come deciso dal Consiglio nel dicembre 2008. Scudo antimissile nel dialogo continentale I deputati ritengono che la nuova versione dello scudo antimissile prospettata dall’amministrazione americana debba essere studiata e verificata in modo approfondito e debba tenere in considerazione una visione comune dei paesi europei per la protezione dell’Europa dalle minacce balistiche, favorendo la partecipazione dell’industria di difesa europea alla realizzazione dello scudo. Il Parlamento ribadisce poi la sua preoccupazione di fronte alla situazione in Iran e nella Corea del Nord e rammenta l’impegno assunto dall’Unione "di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per prevenire, scoraggiare, sospendere e, ove possibile, annullare tutti i programmi di proliferazione che sono fonte di preoccupazione a livello mondiale". Esorta il Consiglio e la Commissione ad accrescere sostanzialmente le risorse per la partecipazione civile in Afghanistan "ai fini della credibilità e della visibilità della priorità civile dell’Unione europea agli occhi sia dei cittadini afgani sia dei partner internazionali". Più rapido dispiegamento delle missioni UE Il Parlamento accoglie con favore i progressi compiuti in termini di capacità militari e civili e sollecita rapidi miglioramenti per quanto riguarda i progetti intesi a una più rapida dislocazione delle missioni PESD e delle forze dell’Unione (inclusa la creazione di una flotta europea di trasporto aereo), i progetti finalizzati a una migliore informazione dei reparti militari dispiegati dall’Unione europea (compresa la nuova generazione di satelliti di osservazione) e la creazione di una sistema di monitoraggio marittimo sulla base del modello baltico (SUBCAS).