Come reagiscono i medici italiani ai cambiamenti legislativi introdotti nell’ultimo anno sui temi del trattamento del dolore? Doloredoc, il portale di riferimento per la terapia del dolore, lo ha chiesto agli interessati con un’indagine appena conclusa. Rispetto alla semplificazione prescrittiva, introdotta nel giugno2009, il 67,4% dei medici ritiene che tale norma aiuterà la riduzione dell’oppiofobia, cioè dei timori cheancora oggi esistono nei confronti dei farmaci oppioidi, derivati dalla morfina, spesso vissuti come dei verie propri stupefacenti. Ciononostante, ben il 65,9% ritiene che ancora persistono importanti barriere allaprescrizione, prevalentemente riconducibili a motivazioni culturali ma anche ad una scarsa formazione checolloca gli oppioidi legati solamente al dolore oncologico.L’indagine rileva anche un notevole bisogno di formazione da parte della classe medica. Infatti purritenendo di essere sufficientemente informato, il 66,3% dei medici pensa comunque di avere bisogno di unaggiornamento delle proprie conoscenze, il 18,3% ne ha una forte esigenza e solo il 15,5% ritiene le proprieconoscenze adeguate.La legge 38/2010 sulle terapie palliative e la terapia del dolore è una porta aperta alla speranza di tantipazienti di uscire dal dolore, “malattia nella malattia”, che li affligge ma non pare sufficiente da solaa cambiare un atteggiamento radicato nella nostra società, secondo il giudizio dei medici che hannorisposto all’indagine. “Da una situazione di oggettivo arretramento, oggi, con l’approvazione della legge38/2010, l’Italia è il primo Paese europeo ad avere una legge dedicata alla terapia del dolore anche alivello pediatrico” – chiarisce Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapiadel dolore. “Campagne informative ed educazionali sono necessarie per una corretta applicazione dellalegge: informare i cittadini circa i loro diritti in fatto di trattamento del dolore e ai medici far sapere cheil monitoraggio e il trattamento del dolore sono un obbligo di legge. Anche le strutture sanitarie sarannosostenute a curare il dolore infatti, l’art. 5 della legge 38, prevede un adeguamento tariffario a livellonazionale.Questo quadro improntato alla fiducia è stato delineato in occasione della presentazione di “Change Pain”,il progetto informativo, formativo e di ricerca promosso a livello internazionale da EFIC, l’associazionescientifica europea contro il dolore, con il sostegno di Grünenthal, azienda farmaceutica tedesca impegnatanella lotta al dolore, in partnership con SIMG, FederDolore e AISD, Associazione Italiana per lo Studio delDolore. “Il progetto – afferma Giustino Varrassi, Presidente EFIC – si prefigge di modificare l’atteggiamentoculturale e assistenziale in quelle nazioni in cui, come in Italia, una nuova cultura di cura o prevenzione dellesofferenze stenta a decollare. Questo sarà fatto cercando di incidere sui due fattori cruciali: informazione eformazione ma anche stimolando la ricerca, sempre decisiva nell’influenzare i processi evolutivi che portanoal miglioramento della cura di ogni patologia”.“L’obiettivo del progetto Change Pain – aggiunge Andrea Galanti, Direttore Medico Grünenthal – è quello diaumentare la sensibilità e l’attenzione sul tema dolore attraverso la comprensione dei bisogni dei pazienti elo sviluppo di progetti e soluzioni volti a supportare gli operatori sanitari impegnati a migliorarne la qualitàdella vita: attività di informazione, formazione e ricerca con l’intento di facilitare il dialogo tra medici,pazienti e istituzioni sanitarie perché un vero cambiamento può realizzarsi solo con la collaborazione ditutti gli interlocutori coinvolti”. “Un filo diretto – aggiunge Galanti – con medici e cittadini attraverso ilportale www.doloredoc.it, che si è attestato al primo posto nelle ricerche su Google. Specifici progetti ECMdedicati a specialisti e medici di Medicina generale sono stati ideati per rimuovere gli ostacoli e i pregiudiziche possono intralciare la piena applicazione della legge. Inoltre, poiché la misurazione del dolore, la suarendicontazione in cartella clinica e il successivo controllo sono atti medici importanti, introdotti dallanuova legge, e considerati i tre passi fondamentali che gli esperti e le istituzioni hanno identificato persconfiggere il dolore, abbiamo deciso di sostenere questa buona pratica medica. Sempre nell’ambito diChange Pain, è in fase di distribuzione su tutto il territorio nazionale il “misura-dolore”, uno strumentovalidato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che serve al paziente per indicare l’intensità del doloreattraverso una scala di valutazione numerica da 0 a 10, che indicano rispettivamente nessun dolore e ilpeggior dolore possibile” conclude Galanti.“Per un adeguato approccio alla terapia del dolore, aggiunge Pierangelo Lora Aprile, responsabile areaDolore di SIMG, Società Italiana di Medicina Generale, è necessario il contemporaneo coinvolgimento deiMedici di Famiglia e degli Specialisti al fine di condividere il percorso di diagnosi e di cura. L’originalitàdel progetto formativo rivolto agli specialisti e sostenuto da Grünental, è quella di rivolgersi per la primavolta a tutti gli interlocutori che hanno a che fare con il problema dolore, sia per disseminare nuoveconoscenze nel campo della terapia del dolore sia, soprattutto, per condividere gli obiettivi di cura. Unospecifico progetto ECM coinvolgerà i medici di famiglia con l’obiettivo di trasmettere contenuti formativiutili al superamento delle difficoltà operative e offrire un setting formativo che consenta all’acquisizione dimodelli “pratici” necessari per un adeguato problem solving quotidiano sui temi del dolore” conclude LoraAprile.“Siamo impegnati, dichiara Thilo Stadler – AD Grunenthal, a sostenere, insieme ai nostri partner, EFIC,SIMG, FederDolore e AISD, i cambiamenti necessari a promuovere una nuova cultura del trattamento deldolore che vede nell’integrazione delle competenze il miglior servizio per il paziente e per i cittadini su unapatologia che coinvolge milioni di persone”.