Roma – (Adnkronos) – Il Governatore della Banca d’Italia in un’intervista a ‘Handelsblatt’: ”Ampliare il concetto del Patto di stabilità e crescita. Dobbiamo renderlo più incisivo ed estenderlo all’area delle riforme strutturarli”.Draghi avverte: ”Verso la ripresa ma ci sono ancora elementi di fragilità”
Il presidente del Financial Stability Board non manca di fare una propria valutazione sulla crisi greca: "I greci devono attuare un progetto di bilancio credibile e attuarlo rapidamente. Quanto più tardi gli impegni presi saranno attuati, tanto più lentamente scenderanno i premi di rischio sui titoli di Stato. E tanto più difficile sarà rimettere in ordine la finanza pubblica. Prima scenderanno, meglio è. E il processo è già cominciato. La Commissione europea, la Bce e in una certa misura anche l’Fmi sono stati coinvolti. Evidentemente il piano di bilancio ha convinto tutti. Ora dobbiamo fare attenzione che venga rapidamente e pienamente attuato, questo è altrettanto importante quanto il piano stesso, se non di più. E’ inevitabile, e i greci l’hanno compreso, che ciò comporti un prezzo politico da pagare". Per il numero uno di Via nazionale la Grecia è comunque sulla strada giusta, anche se è meglio aspettare per esprimersi: "Vorrei vedere il piano effettivamente attuato".
Per Draghi una cosa è certa: "Naturalmente abbiamo bisogno di regole più severe. E’ troppo presto per dire quali saranno, ma la crisi greca dimostra che il nostro sistema deve diventare più resistente".
In particolare secondo il Governatore "dobbiamo chiederci perché i mercati siano così nervosi, non soltanto in riferimento alla Grecia ma anche ad altri paesi”. La risposta ”è semplice: i mercati sono nervosi perché le condizioni di mercato sono enormemente peggiorate, sia nell’area dell’euro che fuori di essa; e perché i mercati non vedono chiaramente come i governi potranno uscirne, qual è la loro exit strategy. In primo luogo, abbiamo bisogno di una exit strategy per gli elevati deficit di bilancio che sia chiaramente definita e che venga attuata al momento giusto. Questa è in cima alla lista delle priorità".
Seconda priorità è invece quella di "ampliare il concetto del Patto di stabilità e crescita. Finora esso è consistito in un meccanismo di osservazione e in parte di correzione dei bilanci pubblici. Dobbiamo ora renderlo più incisivo ed estenderlo all’area delle riforme strutturarli perché la mancanza di tali riforme è il motivo alla base della mancata crescita di alcuni paesi". Già negli anni novanta, spiega Draghi, "alcuni tra coloro che hanno elaborato il Patto di stabilità, ed io tra questi, avevano proposto di includere nel patto le riforme liberali del mercato, della concorrenza, dei sistemi pensionistici e altre riforme che possano promuovere effettivamente la crescita compresa la ristrutturazione dei sistemi pensionistici. A quel tempo, alcuni paesi obiettarono che si trattava di temi talmente impressi nel tessuto storico e sociale per cui non avrebbero accettato la medesima disciplina come per le questioni di bilancio".