Sempre serate interessanti all’Italian Bookshop. L’ultimo evento organizzato dalla signora Ornella ha visto come ospite per gli appassionati di lettura, la giornalista Valentina Agostinis che ha presentato il suo libro “ Londra chiama”.
Parafrasando il titolo di una celeberrima canzone dei Clash “ London Calling”, l’autrice, in conversazione con il giornalista Stefano Tura ci ha portato quasi per mano per una Londra sconosciuta, evitando le vie dei turisti ed i monumenti ovvi che oramai si trovano in tutte le guide della capitale londinese.
Questo libro la cui copertina mostra l’iconica mappa della metropolitana,ha invece delle fermate, i nomi degli otto scrittori inglesi che sono stati intervistati e che hanno accompagnato la Agostinis in passeggiate attraverso una Londra sconosciuta e realta’ nuove.
In questa avventura metropolitana si sono avvicendati James Ballard, purtroppo non piu’ fra noi, Gautam Malsani nel suburbio di Hounslow vicino l’aeroporto di Heathrow, Will Self e la violenza della citta’ che ultimamente e’ diventata tristemente famosa per i vari accoltellamenti fra giovani. E poi Hari Kunzru, la politica e le ingiustizie, Monica Ali, unica donna in questa raccolta che con il libro “ Brick Lane” si e’ trovata di fronte a critiche da parte della comunita’ bengalese tradizionalista, Hanif Kureishi che parla della fusione fra comunita’ asiatica ed inglese, essendo lui nato da padre pakistano e madre britannica, ed infine Nick Hornby, forse il piu’ popolare fra gli scrittori scelti per via dei suoi libri che hanno avuto trasposizioni cinematrografiche.
Durante la serata sono stati quindi toccati vari argomenti, la perdita di identita’ per quei quartieri che ora stanno subendo cambiamenti per via del nuovo villaggio olimpico, la nascita dell’intolleranza dopo l’attentato terroristico del 7 luglio che hanno visto episodi di razzismo e violenza impensabili prima di questo tragico evento. E non sono mancate osservazioni per le nuove generazioni di asiatici, che nella terza generazione hanno tutti un titolo di studio prestigioso, lavori ottimamente pagati e nonostante le loro famiglie siano ancora molto tradizionali e con usi ancora in vigore come i matrimoni combinati, cercano una loro nuova identita’ e a guardarli bene sono anche piu’ snob dei loro coetanei di ceppo anglosassone. Basti pensare al film “ Bend It Like Beckham” per vedere uno spaccato di questo fenomeno dove Est ed Ovest si incontrano ma riescono a fondersi con difficolta’.
Fra tutte le passeggiate fatte in compagnia di questi autori, che mentre parlavano puntavano l’attenzione ad un edificio, oppure ad uno spazio dove probabilmente qualcosa non c’era piu’, Valentina Agostinis ha amato la passeggiata fra Hackney ed Angel, seguendo il Grand Union Canal in un sentiero che ha mostrato vecchi magazzini diventare costosissimi appartamenti per chi lavora nella City, accanto a boat houses attraccate alle darsene e dipinte nei tipici disegni chiamati “ Canal Art”.
Questo libro e’ una guida per chi vive a Londra e quindi ha visto gia’ tutte le mete turistiche, sia da solo che ogni volta ha delle visite dalla propria patria. E si spera che il turismo di massa non cambi, facendo convivere uno accanto all’altro il negozio trendy vintage di Brick lane, accanto a quello che vende saris e statuette di divinita’ indiane, per non strappare ulteriormente tradizioni oramai radicate e trasformando vie tipiche in tanti centri commerciali.
Un grazie alla signora Ornella che ha portato ai suoi lettori questo evento e grazie a Valentina Agostinis per questo libro che fara’ scoprire una Londra vera e non patinata, come quella che conosciamo da varie pubblicazioni.
[in foto Stefano Tura e Valentina Agostinis]