INTERVISTA A Pio Spiriti, violinista polistrumentista della band di Baglioni

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E’ nello scenario della sala dedicata al principe Alberto, La Royal Albert Hall, che sabato 29 maggio Claudio Baglioni canterà in concerto con la sua band. Per l’occasione l’Italoeuropeo ha intervistato il violinista della band Pio Spiriti.

Pio Spiriti, violinista polistrumentista della band di Baglioni con cui collabori dal 2003.

Come hai conosciuto Claudio? 

Ho conosciuto Claudio personalmente nel novembre 2003,  in occasione delle prove "Crescendo" il mio primo tour con l’artista Baglioni.

Ma in confidenza ti dico che conosco Claudio da sempre, prima di essere un suo musicista, sono un suo fan.

L’incontro con lui e la collaborazione duratura cosa ha cambiato in te negli anni? 

L’incontro con Claudio e la collaborazione musicale con lui e Paolo Gianolio, (arrangiatore di Claudio), hanno dato conferma a quello che ho sempre pensato, ovvero un grande artista che corona una grande persona.

E’ scontato dire che lavorando per lui il mio bagaglio musicale si è arricchito notevolmente!

"C’è solo un mondo ed è un mondo solo e un solo mondo saremo noi" questo è il significato centrale, il cuore, del tour "Un solo mondo"

puoi parlarci di questo tour? 

Esatto "Un solo mondo" un progetto ed un tour ambizioso per suonare insieme lo stesso "accordo" scusa la citazione musicale, ma il senso è proprio ritrovarsi insieme, confrontarsi, dialogare, proporsi ad un pubblico anche diverso se vogliamo, essendo un giro di concerti per il mondo, e perché  no, anche incontrare comunità italiane da parecchio tempo assenti dall’ Italia e scambiarci non solo musica, ma anche ricordi e nostalgie del passato.

 

Il tour che città toccherà?  

Siamo partiti dagli Stati Uniti per poi passare per il Canada, adesso siamo impegnati nel giro Europeo toccando città come Bruxelles, Parigi, Monaco, Stoccarda,Zurigo ed infine Londra.

 

E’ la prima volta che affrontate un tour così consistente fuori dall’Italia?

Ogni cosa nuova da affrontare reca con se una sfida. Che sfide c’erano dietro questo tour? Quale  sfida è stata affrontata e vinta? 

Effettivamente un giro di concerti così grande non era mai stato affrontato, dico così grande,  perché  non finisce certo con Londra. Da Ottobre ripartiremo verso terre davvero lontanissime come l’ Australia, il Giappone, la Cina, per tornare di nuovo in Europa e proseguire in  Africa, e forse un ultimo concerto in Italia a chiusura di questa incredibile sfida.

Ecco la sfida di cui parlavi tu Cinzia, finire un tour davvero colossale tornando con le valige cariche di nuove esperienze, dopo aver calcato palchi internazionali cercando di ritornare soddisfatti dell’intento e del proprio operato.

La musica come linguaggio universale oltre la matematica. Le parole, se non si parla la stessa lingua, non si capiscono, ma la musica entra nel cuore. E’ un messaggio diretto, immediato. Che feedback state ricevendo dalle platee dei teatri in cui state suonando?

Credo fermamente che la nostra società non può permettersi il lusso di rinunciare ad una educazione musicale allargata, ad una cultura musicale diffusa.

La musica è senz’altro l’unico linguaggio davvero universale che l’umanità  ha a disposizione per guardarsi dentro e per ragionare dei sentimenti e delle emozioni. Chi rinuncia alla musica credo fortemente che rinunci a vivere, chi lo fa, passa le proprie giornate come automi.

Il messaggio di chi ci ascolta è davvero gratificante, appena ne hanno possibilità ti bloccano per foto, autografi, chi ti vuole a cena o a pranzo con le loro famiglie, è davvero molto bello, e come una grande famiglia allargata!!

 

Con Claudio state dedicando  la vostra attività  anche all’impegno sociale. Puoi parlarci di questo? 

Ti riferisci a O’ SCIA’, si è un impegno che Claudio con grande sforzo e grandi energie sta portando avanti da ormai otto anni, O’ SCIA’ significa in dialetto (Lampe-dusano), "isola dove si svolge questa manifestazione", "mio respiro" Claudio intende unire il respiro di tutti per una causa molto importante, il rapporto tra i popoli del mondo.

Perchè  Lampedusa?  perchè proprio  Lampedusa rappresenta l’arrivo della disperazione di tante persone, in fuga dai loro paesi per questioni di guerra, di pestilenza, di carestia ed in cerca di una vita più dignitosa.

Questa manifestazione non vuole essere altro che un grido alla cooperazione, integrazione e interazione, perchè quando le culture s’incontrano  si crea sempre una cultura migliore e più ricca.

 

Qual’è la canzone  che  senti più tua mentre la suoni? e perchè? 

Ti sembrerà strano, ma è una canzone poco conosciuta alla massa, si titola "Vecchio Samuel" e parla di un violinista come me, che ha faticato e suonato tutta la vita per arrivare a prendere una pensione che non gli hanno  mai concesso, e solo dopo la sua morte gli è stata concessa, ma gli è servita a poco.

Questo per spezzare una lancia a favore dei musicisti di tutto il mondo, una categoria troppe volte lasciata allo sbando e senza regolamentazioni.

 

So che hai fondato un gruppo gli ArcoPiano. Di cosa si tratta? 

ArcoPiano è un’idea mia e di Louis Tarantino, quotatissimo pianista Romano. La nostra collaborazione è attiva da ormai quindici anni; con lui ho condiviso moltissimi  progetti musicali.  ArcoPiano si riferisce al 2000, con Louis abbiamo intrapreso una strada musicale, che esula dai normali e standardizzati concerti live, il nostro slogan è "Live Music Moment" e vogliamo proporre a chi ascolta un repertorio elegante e raffinato direi "Universale" vista la scaletta che lo comprende: si tratta di melodie internazionali come colonne sonore di films, musica classica, e che comprende anche i più grandi successi di Claudio Baglioni. Può sembrare azzardato ma il risultato è davvero un tocco di originalità!