Nasce il corpo diplomatico europeo

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Questo accordo si inserisce in un percorso iniziato il 1° dicembre 2009 con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona che ha istituito la figura di Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione, carica  ricoperta da Catherine Ashton, Vicepresidente della Commissione europea e Presidente del Consiglio Affari esteri. Nell’esercizio delle sue funzioni la Ashton  guiderà il servizio diplomatico europeo che sarà composto da circa 6mila  funzionari, provenienti  dalla Commissione, dal Consiglio e dai 27 Paesi membri. La Commissione europea ha già adottato lo scorso 9 giugno un progetto di proposta in tal senso che modifica lo statuto del personale in vista della creazione del Servizio europeo per l’azione esterna.L’accordo politico per la realizzazione del nuovo servizio diplomatico europeo – raggiunto lunedì 21 giugno a Madrid dalla Presidenza spagnola dell’UE, dalla Commissione europea e dall’Europarlamento – rappresenta un successo per la realizzazione di una politica esterna forte e coerente. Il Presidente José Manuel Barroso ha espresso così la sua soddisfazione: “La Commissione europea desidera che il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) diventi operativo il prima possibile e l’accordo politico raggiunto oggi a Madrid rappresenta un passo fondamentale. Continuerò a collaborare con le altre Istituzioni affinché le prossime tappe siano raggiunte rapidamente”.

L’obiettivo è creare un servizio diplomatico cui sia assegnato, nella maniera più efficace, trasparente ed equa possibile, il personale necessario, conformemente alle finalità del Trattato. A tal scopo è importante garantire una rappresentanza adeguata e l’equilibrio geografico del personale appartenente ai servizi diplomatici nazionali degli Stati membri.

Il SEAE aiuterà l’Alto rappresentante nel coordinamento dell’Azione esterna dell’Unione, elaborerà le strategie politiche e si occuperà della loro applicazione, una volta approvate dal Consiglio UE. Assisterà inoltre il Presidente del Consiglio UE e la Commissione nelle loro rispettive funzioni nell’ambito delle relazioni con i Paesi terzi. Grazie alla rete di strutture in cui sarà articolato, avrà rappresentanze in tutte le più importanti aree geografiche.

Il servizio diplomatico potrebbe già essere operativo dall’autunno, se il mese prossimo l’Europarlamento ratificherà l’Accordo di Madrid. Gli Stati membri sono chiamati a raccogliere una sfida importante: collaborare affinché l’Europa diventi un interlocutore credibile e affidabile sullo scacchiere mondiale.

Come ha dichiarato Catherine Ashton: “È importante che l’Ue faccia sentire il proprio peso nelle aree afflitte da crisi e conflitti. Ciò rientra nelle responsabilità di un «global player», ma è anche parte integrante di una politica di sicurezza per l’Europa“.