NOTTING HILL CARNIVAL: LONDRA ESPLODE DI GIOIA E COLORI.

0
1430
nHill

Nel Bank Holiday di fine agosto gli abitanti e i turisti di Londra hanno sovrappopolato le vie di Notting Hill per il consueto Carnevale che ogni anno, dal 1964, colora di allegria le strade londinesi. Incredibile il flusso di visitatori, un tutt’uno i protagonisti e i curiosi, mescolatisi in danze caraibiche, camuffati sotto maschere e abiti stravaganti, e con l’accentuata voglia di trasgressione. Il Notting Hill Carnival ha sfilato due giorni, senza mai ripetersi, senza lasciare spazio alla noia, con un’affluenza maggiore il lunedì più che la domenica. Si è assistito a un vero e proprio imbottigliamento umano non solo nelle vie in cui la parata si è manifestata, ma anche nelle vie attigue, come Portobello Road, dove la gente tentava di camminare a passo di formica e veniva intrappolata dalla musica jamaicana, suonata per ogni lato del quartiere. I Paesi Caraibici, in particolare vecchie colonie inglesi come Jamaica, Trinidad e Tobago, si sono riuniti per esprimere la propria cultura (inframmezzata ormai da quella inglese), con colori sgargianti che spiccavano sulla pelle scura, sotto maschere che richiamavano il contatto con la terra e i colori dei Paesi: giallo, rosso, arancio, viola, turchese, ricordando uccelli variopinti, animali selvatici, frutta, la terra stessa. Il 29 è stata la volta di genitori e bambini, che appena stanchi si lasciavano trasportare dai bus super colorati e animati dai dj che anticipavano ogni differente paese che si esibiva. Il 30 invece sono stati i giovani e gli adulti a mostrarsi, con un accento maggiore alla trasgressione, con abiti succinti e danze che lasciavano spazio, talvolta, alla simulazione sessuale. Sotto l’EGIDA del Carnevale l’ostentazione e la carica erotica sono state legittimate dalla popolazione intera. La maschera che camuffa esplicita la volontà di scoprirsi, di lasciarsi andare, e dalla finestra di una casa di Notting Hill, con una bandiera del Brasile esposta,  due ragazze si esibivano in uno streaptease con topless, per la contentezza dei passanti che  militavano sotto casa con tanto di macchina fotografica nell’intento di immortalare l’attimo felice. Ma estremamente allegri in questi giorni sono stati i proprietari dei locali dell’intero quartiere, che hanno visto moltiplicarsi gli incassi, dando vita a una speculazione che poteva essere accettata solo per un evento simile: 1£ per entrare in bagno e, nonostante tutto, le code diventavano chilometriche. Anche gli abitanti della zona si sono improvvisati imprenditori con larghissima fantasia: la propria casa diveniva uno spazio pubblico (a pagamento) per usufruire del bagno, per comprare acqua o anche per vendere torte e altri cibi pensati per il momento. Tante le feste private inoltre che in parallelo si tenevano all’ interno delle case, con gente che ballava anche sui balconi partecipe di una doppia convivialità, fuori e dentro l’edificio.  

Il Carnevale di Notting Hill è stato un’esplosione, una rappresentazione di personalità, l’affermazione di identità, la sintesi della commistione culturale, l’accettazione del diverso. Il significato di questa manifestazione viene, infatti, dalla voglia delle popolazioni dei Caraibi, di esprimersi, di opporsi agli atti di razzismo manifestatisi con violenza alla fine degli anni 50 a Londra. Il Carnevale di Notting Hill è frutto di una reazione da parte della popolazione nera capeggiata dalla giornalista e attivista Claudia Cumberbatch Jones, nativa di Trinidad, che con il Carnevale cercava una via alternativa verso l’accettazione. L’evento, originariamente tenutosi  a St Pancras Town Hall, si mescolò al festival hippie di un movimento studentesco che negli anni sessanta si teneva a Notting Hill e dalla fusione di due manifestazioni coincidenti nacque nel 1964 il primo Carnevale di Notting Hill, che per originalità e vitalità, si è ripetuto ogni anno sino a oggi.