Benedetto XVI è il secondo Papa che mette piede sul suolo del Regno Unito, dopo lo scisma anglicano del secolo XVI. Il primo fu Giovanni Paolo II nel 1982. Ma questa è la prima visita di Stato ufficiale di un pontefice in Gran Bretagna, perché quella di Papa Wojtyla aveva il carattere di visit
a pastorale. La divisione tra cattolici e anglicani conta ormai cinque secoli. E’ una divisione provocata da vicende personali di re Enrico VIII. Da un punto di vista dottrinale, il “Credo” anglicano non si discosta molto da quello cattolico. Per cui, cattolici e anglicani sono molto vicini, parenti stretti se non addirittura fratelli, e ci si chiede come mai, in tempi come i nostri, dove ovunque ormai le persone civili si stringono la mano senza guardare il colore della pelle o le ideologie personali, ci siano ancora divisioni tra persone che, in fondo, professano la stessa fede religiosa. Il tema dell’ecumenismo è un tema caldo e urgente nel mondo religioso del nostro tempo. Coinvolge aperture tra le religioni monoteistiche, ma riguarda soprattutto quelli che si professano seguaci di Cristo. Questo sarà certamente il tema delle conversazioni di Benedetto XVI soprattutto con Sua Grazia Rowan Williams, attuale Arcivescovo di Canterbury e da sette anni Primate della Comunione Anglicana.
L’arcivescovo Williams non è un personaggio molto conosciuto al di fuori dell’Inghilterra. Gallese, 60 anni, è ritenuto uno degli uomini più colti del nostro tempo. Conosce e parla otto lingue. Laureato in filosofia e in teologia, ha trascorso gran parte della sua vita come docente nelle due più importanti università inglesi, quella di Cambridge e quella di Oxford. Dal 1981 è sposato con Jane Paul, anche lei teologa e docente universitaria, dalla quale ha avuto due figli.
Una caratteristica assai sorprendente di questo personaggio è costituita dal fatto che egli è, anche, uno dei grandi poeti del nostro tempo. E’ annoverato tra i classici moderni, come Thomas Steams Eliot, per esempio.
Un vero poeta, quindi. E questo artista si troverà a confronto con un altro grande intellettuale, Joseph Ratzinger, che già al tempo del Concilio Vaticano II, quando era poco più che trentacinquenne, veniva considerato uno degli uomini più colti d’Europa. Grande teologo, ma anche grande umanista. Appassionato di musica classica, profondo conoscitore e cultore degli immortali capolavori sinfonici dei compositori europei, e pianista egli stesso. Due teologi, che sono anche due artisti, discuteranno dei problemi che riguardano l’uomo e Dio. E lo faranno da teologi, ma certamente anche da artisti. Con uno stile, quindi, inedito, come suggerisce il motto scelto da Benedetto XVI per questa sua visita in Gran Bretagna: “Il cuore parla al cuore”.Quale il risultato? Forse non lo sapremo dalle cronache degli eventi di questi giorni. Ma potrebbe essere sorprendente e assai superiore ad ogni aspettativa. Di Renzo Allegri in sintesi
l’unico libro di poesie tradotto in italiano dell’arcivescovo Williams. Il libro si intitola “La dodicesima notte” ed è stato pubblicato dall’Editrice Ancora, con una lunga nota introduttiva del gesuita Padre Antonio Spadaro, responsabile del settore Letteratura della “Civiltà Cattolica”. <<Quella di Williams non è una poesia religiosa o teologica in senso stretto>>, dice Spadaro <<Semmai, la teologia raccoglie l’ esperienza del mondo dell’autore e la compenetra di significati e di risonanze profonde>>. (Ratzinger e R. Williams)