Dagli archivi di stato britannici, osservata la regola dei trent’anni di segreto, viene rivelato che nel 1981, il primo ministro inglese Margaret Thatcher fu il bersaglio di un complotto sovietico. L’allora capo dello spionaggio britannico, sir Anthony Acland, inviò un rapporto “top secret” alla lady di ferro avvertendola che membri dello Spetsnaz, il corpo speciale russo, era stato addestrato per ucciderla.
Il piano è semplice. 500 commandos russi vengono inviati in Inghilterra a seminare il panico per confondere e distrarre i servizi di sicurezza di sua maestà :linee ferroviarie, centrali elettriche e vie di comunicazioni vengono fatte esplodere.A svelare il piano fu un ufficiale dell’esercito russo che era fuggito ed aveva trovato protezione in Inghilterra aiutato dal MI6, il servizio di spionaggio britannico.
Anni 80. Siamo nel periodo culminante della guerra fredda tra oriente ed occidente anche a seguito della Crisi di Cuba e della costruzione del muro di Berlino e l’acuirsi di una minaccia nucleare porta i russi ed il KGB a progettare di eliminare il primo ministro inglese, l’unico cittadino del Regno Unito con il potere di lanciare un attacco nucleare contro l’Urss, per indebolire almeno temporaneamente la Gran Bretagna e ribadire la superiorità russa. Al Cremlino all’epoca era in carica Breznev mentre in America governava Ronald Reagan, che definiva l’Unione Sovietica “l’impero del male”.L’incubo pare dissolversi nel 1985 quando in Russia salì al potere Gorbaciov e il primo leader occidentale che incontrò fu proprio la Thatcher.