Nel 1004 un gruppo di monaci di rito italo- bizantino giungeva sui colli Tuscolani. Li guidava un santo asceta,desideroso di trovare un luogo per edificare un monastero. Era San Nilo nato in Calabria. La Calabria in quel periodo era una provincia dell’Impero bizantino sotto la giurisdizione ecclesiastica del Patriarca Costantinopoli.S.Nilo aveva fondata alcuni monasteri in Calabria in Campania e nel Lazio. Tenuto in grande considerazione da principi, imperatori e Papi, per sfuggire agli onori era passato di luogo in luogo e ora se ne veniva verso Roma per finire in pace in suoi giorni.
Giunto sui colli tuscolani con i suoi monaci, il Santo ebbe in dono da Gregorio, conte del Tuscolo, i terreni su cui si ergevano i grandiosi ruderi di un’antica villa Romana. Qui si trovava anche un basso edificio in opus quadratum probabilmente adattato ad oratorio cristiano, che aveva una doppia grata di ferro ad ogni finestra per cui la localita’ circostante era detta Crypta Ferrata.
La tradizione dice che nella cripta la Madre di Dio apparve ai Santi Nilo e Bartolomeo raccolti in preghiera chiedendo loro di edifacare in quel luogo un santuario a Lei dedicato da cui avrebbe sparso le sue grazie. San Nilo mori’ poco dopo, il 26 Settembre 1004.
San Bartolomeo con gli altri monaci lavoro’ per venti anni intorno alla costruzione della chiesa e del monastero, utilizzando materiale di riporto proveniente dalle rovine della villa romana: Colonne e lastre di marmo, cornicioni scolpiti e tanti altri ornamenti. Nel 1024 il tempio era completato. Il 17 dicembre di quell’anno il papa Giovanni XIX veniva a consacrarlo solennemente, dedicandolo alla Beatissima Madre di Dio, mentre i monaci cantavano in greco gli inni sacri che lo stesso San Bartolomeo aveva composto per l’occasione. La chiesa abbaziale, sorge su una superficie di circa 30 metri per 16, orientata da ponente a levante secondo le norme della liturgia bizantina, e nei secoli ha subito molte modifiche strutturali.
L’esterno e’ stato restaurato nel 1930 e riportato alle forme originarie in stile Romano-gotico. San Nilo, con i suoi monaci venivano dalla Calabria bizantina, e portarono a Grottaferrata il rito bizantino-greco nella sua variante italica che tutto’ora si conserva. Nel secolo XI Bisanzio ( costantinopoli) si separo’dalla Chiesa di Roma, attribuendosi il nome di Chiesa Ortodossa.
Ma la comunita’ di Grottaferrata restò sempre in comunione con la chiesa di Roma, pur conservando gelosamente il ritiro e le tradizionioni orientali. Percio’ qualsiasi fedele cattolico puo’ partecipare alle celebrazioni che qui si svolgono e accostarsi ai sacramenti.
Il battesimo per esempio viene conferito con l’immersione completa del bambino nella fonte battesimale e subito dopo lo si unge con il Santo Crisma. La comunione e’ sempre con il pane lievitato ed il vino consacrati. Le nozze sono celebrate con una compassa e fastosa cerimonia durante la quale gli sposi vengono incoronati.
Lo splendore delle vesti liturgiche orientali rende piu suggestivi questi riti. L’arredo liturgico della chiesa di Grottaferrata ricorda le chiese d’Oriente. Un’altra caratterestica molto importante sono i canti: melodie bizantine inedite estratte da antichissimi manoscritti. L’interpretazione di queste musiche ha richiesto anni di studi da parte di monaci esperti, nè poche sono state le difficolta’.
La musica bizantina non e’ scritta su rigo musicale ne su pentagramma ne sul tetragramma gregoriano, ma sono una serie di segni detti Neumi di diverso valore ed indicano gli intervalli musicali in rapporto fra di loro, partendo da una nota iniziale fornita dalla chiave musicale.
Appena usciti dalla chiesa vi e’ il laboratorio di restauro dei monoscritti antichi uno dei piu’ importanti di Italia. Qui mille anni fa i monaci Basiliani vivevano la loro vita di preghiera, di studio di lavoro. I monaci sono cattolici di Rito Bizantino-Greco e rappresentano la congregazione d’Italia dei Monaci Basiliani, Istituzione creata nella chiesa Cattolica nel 1579 per riunire i monasteri di rito Bizantino che in passato erano presenti nell’Italia meridionale.
La vita ascetica dei monaci si basa sull’osservanza integrale del Santo Vangelo nella spiritualita’ dei Santi Padri greci, Basilio il Grande, Teodoro Studita, Massimo il Confessore, Giovanni Climaco a loro trasmessa in modo speciale dai santi fondatori Nilo e Bartolomeo. Le giornate sono scandite dalle preghiere e dal lavoro.
Il servizio per l’unione dei cristiani in particolare tra Cattolici ed Ortodossi, e’ il principale impegno dei monaci Basiliani di Grottaferrata in quanto ,cenobio costituito cinquanta anni prima dello Scisma che porto’ alla separazione tra Cattolici ed Ortodossi e’ sempre stato in comunione con la chiesa di Roma, pur conservando il rito Bizantino e la tradizione monastica orientale delle origini.