Intervista ad Alessio Rastani, il trader che ha scosso il mondo

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Alessio Rastani, un trader indipendente specializzato in operazioni di cambio e in equity, è passato agli onori della cronaca lo scorso settembre in seguito a un’intervista rilasciata all’emittente britannica BBC. Le sue dichiarazioni choc sulla crisi economica europea si trasformano istantaneamente in un fenomeno virale. L’opinione pubblica internazionale si divide e si domanda: chi è Alessio Rastani? A differenza di molti suoi colleghi, Alessio Rastani non ha conseguito il patentino della Financial Services Authority (la Consob inglese) e non si è laureato né in economia né in matematica. “I miei genitori – ci spiega Alessio – volevano che io studiassi odontoiatria. Mi iscrissi quindi alla facoltà. Tuttavia, mi sono subito reso conto di non essere tagliato per la medicina. Mi sono allora iscritto alla facoltà di legge presso l’Università del Galles. Una volta laureatomi, ho compreso la necessità di intraprendere un’altra carriera. Erano gli anni della bolla dot-com e iniziai a giocare in borsa rimettendoci molti soldi”. Alessio decide di mettersi di puntiglio e studiare le tecniche di trading lavorando fianco a fianco con importanti professionisti del settore. “Volevo diventare un trader, ma allo stesso tempo non volevo lavorare per una grande banca d’investimenti. Volevo mettermi in proprio per tutelare la mia indipendenza”.

Italoeuropeo ha contattato Alessio Rastani per raccogliere il suo punto di vista sulla crisi finanziaria attualmente in corso.

Lo scorso settembre la BBC ti invita a commentare la crisi di Eurolandia e istantaneamente riscuoti un enorme successo. Te lo aspettavi?

Non mi aspettavo di riscuotere così tanto successo. Avevo i miei dubbi e mi chiedevo chi mai avrebbe prestato attenzione a uno sconosciuto trader alle undici di mattina. Una volta ultimata l’intervista, ero lì per chiedere alla BBC di inviarmi via email una copia della registrazione. Giusto il tempo di tornare a casa e nell’arco di un paio d’ore il video era su YouTube e Facebook. Era ovunque. Non me lo aspettavo affatto. Era la prima volta in assoluto che la BBC mi ospitava in diretta televisiva. Qualche giorno prima avevo preso parte a un programma radiofonico della BBC. Il mio intervento era piaciuto così tanto che i produttori si erano ripromessi di mandarmi in onda in diretta sul notiziario televisivo.

Perché hai accettato di andare in onda sul notiziario della BBC? Quale messaggio volevi trasmettere al pubblico?

È sempre un fatto positivo avere la possibilità di esprimere la propria opinione. Volevano che dicessi la mia sulla crisi. Volevo trasmettere un messaggio controcorrente. Ero stanco di sentire ripetere frasi del tipo “siamo attraversando un periodo duro” oppure “ci stiamo rimettendo tutti”. Ho preso la palla al balzo per ricordare al mondo intero che le crisi offrono anche opportunità. L’importante è non starsene con le mani in mano. Ci sono delle buone opportunità sul mercato e bisogna saperle sfruttare.

Cito uno dei tuoi leitmotiv di quell’intervista: “I governi non governano il mondo. Goldman Sachs governa il mondo”.

Ti rispondo con una domanda. Tu pensi davvero che George W. Bush e Barack Obama siano alle redini del Paese?

No. Non l’ho mai pensato. Entrambi hanno amicizie importanti nel settore energetico e in quello bancario.

Esatto. Non sono loro le persone alle redini del Paese. Tutti i Repubblicani e i Democratici rispondono alle grandi multinazionali. Facciamo alcuni esempi. Il ministro delle finanze Tim Geithner è un ex lobbista finanziario. Ora lavora per la Casa Bianca. Henry Paulson, il suo predecessore, è l’ex amministratore delegato di Goldman Sachs. È stato proprio Paulson l’ideatore dei vari stimoli economici che hanno riempito di dollari le casse delle banche americane in occasione dell’ultima recessione. Secondo quanto riportato da The Washington Examiner, è stata proprio Goldman Sachs ad aver finanziato la campagna presidenziale di Obama nel 2008. Ma la storia è piena di altri esempi. Le banche hanno da sempre giocato un ruolo chiave nella stesura di leggi e regolamenti. Riporto un altro esempio. La Federal Reserve è stata istituita agli inizi del Novecento dai banchieri di Wall Street. J.P. Morgan e Rockefeller orchestrarono una crisi finanziaria per convincere l’allora Presidente statunitense della necessità di istituire un organismo di vigilanza. Più recentemente, è stata l’amministrazione Nixon nel 1971 ad abbandonare la parità aurea e gli accordi di Bretton Woods. Fino a quando avremo una moneta virtuale resteremo alle dipendenze delle banche. Viviamo nel debito ed è così che, di fatto, le banche esercitano il proprio controllo sui governi.

Ritorniamo a un altro tuo cavallo di battaglia. “Sogno ogni notte una nuova recessione”. I grandi gruppi bancari possono trarre profitto da una crisi sistemica come quella in corso? È in atto un piano segreto per rovesciare le gerarchie europee?

Le grandi multinazionali della finanza, Goldman Sachs in primis, vogliono indebolire l’Europa per acquisire nuovi mercati. Basta osservare cosa accadde ai tempi della Grande Depressione. Le grandi banche seminarono il panico. I mercati andarono in tilt e J.P. Morgan e Rockefeller riuscirono ad acquisire asset a prezzi stracciati. Per certi versi hanno compiuto una grande truffa e ci hanno guadagnato. Lo stesso succede oggi. Vogliono indebolire l’Europa e impossessarsi delle attività e delle divisioni rivali più virtuose. Se c’è un piano segreto, questo è quanto.

Molti analisti ritengono che per uscire dall’attuale crisi è necessaria una nuova guerra.

Un nuovo conflitto non risolverebbe comunque i problemi sottostanti. Ad ogni modo, ho notato che ogni volta che nel Medio Oriente scoppia un conflitto, i mercati reagiscono positivamente. Un nuovo conflitto internazionale potrebbe davvero essere alle porte. L’attuale amministrazione statunitense teme, infatti, di perdere le prossime elezioni. Un nuovo conflitto potrebbe aiutarli a restare al potere e distogliere l’attenzione dalla crisi economica.

I

n Europa che cosa succederà?

Non credo che Eurolandia si dissolverà nel breve. È probabile che già nei prossimi mesi la Banca Centrale Europea stampi un ingente quantitativo di cartamoneta.

Tobin Tax, la riforma-Vickers e Basilea 3 stanno seminando il panico nel Regno Unito. Molte multinazionali della finanza potrebbero disertare la City e spostare i rami d’attività più rischiosi in quei Paesi dove la regolamentazione è meno restrittiva. Che cosa c’è in serbo per il Regno Unito?

Non sono favorevole all’idea di aumentare le imposte e la regolamentazione bancaria. Io credo nella libertà d’impresa. D’accordo, occorrono delle regole per evitare di ricadere negli errori passati, ma queste non devono ostacolare la ripresa economica. Sono d’accordo con la tua osservazione. La riforma Vickers e Basilea 3 potrebbero allontanare molti gruppi bancari dalla City.

Viviamo in un periodo di crisi. Quale consiglio puoi dare ai piccoli investitori?

Evitate le strategie “buy and hold”. I gestori sono soliti seguire una strategia “buy and hold” e a invogliarti a mantenere le posizioni in essere. È pura follia. Una strategia di “buy and hold” non funzionerà mai neppure nel lungo termine. Ti faccio un esempio. Nel 1980 l’oro valeva 1600 dollari all’oncia. Oggi viene scambiato a 1655.

E se si ricalcola il valore storico di azioni o commodities tenendo conto dell’inflazione, in realtà, uno potrebbe anche averci rimesso.

Precisamente. Ciò significa che una strategia “buy and hold” potrebbe non essere redditizia nel lungo termine. Occorre periodicamente acquistare e dismettere le posizioni. È la strategia migliore.

E allora che cosa consigli di fare?

Il mio consiglio è semplice: investi in te stesso e nella tua formazione. Non devi solamente investire in azioni. Eccoti alcune regole fondamentali. Regola numero uno: non fidarti di nessuno perché i gestori hanno la tua stessa finalità: guadagnare. Regola numero due: fidati di te stesso. Prima di investire in fondi o in azioni, assicurati di aver acquisito le nozioni di base. Acquista un libro, prendi parte a uno dei tanti corsi online. Non depositare i tuoi risparmi in un conto corrente. Come hai precisato poco fa, l’inflazione ti erode il capitale. Le economie depresse offrono delle opportunità solo se sai come muoverti. E per farlo devi studiare. Questo è quanto voglio insegnare alle persone che prendono parte ai miei seminari interattivi.

Come si evolverà il mercato nel corso delle prossime settimane?

Andiamo incontro a un periodo caratterizzato da una forte volatilità. Già a fine gennaio o agli inizi di febbraio vedremo i listini americani riassestarsi su livelli più bassi. Oggi viaggiamo sui massimi. Sarà interessante osservare l’andamento dei mercati.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Al momento ho diversi progetti in cantiere. Mi hanno offerto di fare alcuni documentari e sto ultimando un libro sulle tecniche d’investimento.

Alessio Rastani ha recentemente lanciato un proprio sito internet (http://www.leadingtrader.com) dove è possibile accedere ad analisi tecniche e a seminari virtuali.

 

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Alessio Rastani terrà un seminario online giovedì 26 gennaio. Maggiori informazioni sono disponibili su http://www.leadingtrader.com/.