Alessandro Baricco – I NUOVI BARBARI

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 “Dovendo riassumere, direi questo: tutti a sentire, nell’aria, un’incomprensibile apocalisse imminente; e, ovunque, questa voce che corre: stanno arrivando i barbari. Vedi menti raffinate scrutare l’arrivo dell’invasione con gli occhi fissi nell’orizzonte della televisione.

Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un’orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intorno a quel che si scrive o s’immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura. I barbari, eccoli qua. Ora: nel mio mondo scarseggia l’onestà intellettuale, ma non l’intelligenza. Non sono tutti ammattiti.

Vedono qualcosa che c’è. Ma quel che c’è, io non riesco a guardarlo con quegli occhi lì. Qualcosa non mi torna.” Queste parole proposte da Alessandro Baricco nel suo saggio suggeriscono alla mia testa inquieta e ballerina una falsa metafora: Baricco infatti suggerisce e spiega la decadenza culturale e intellettuale che attanaglia – in particolar modo – la nostra generazione di giovani, tanto pompati fisicamente quanto avvizziti cerebralmente, come un’ orda di nuovi barbari che lasciano “una terra saccheggiata da predatori senza cultura né storia” creando “un’ incomprensibile apocalisse”.

Nella mia mente però è piuttosto naturale associare un eventuale avvento di nuovi barbari con fenomeni come violenza, clamore, caos, alterchi e chiasso ma in realtà la questione sollevata da Baricco è maggiormente paragonabile ad una preoccupante quanto invadente marea silenziosa che intacca e sporca qualunque mente: è la marea dell’ignoranza.

L’autore ha riflettuto sulle analogie tra i barbari che creano disastri, i cui effetti negativi riecheggiano nel tempo e la società di oggi, i cui falsi miti costruiranno basi fragili su cui poggeranno le generazioni successive.

Di questi tempi gli adolescenti non sognano più una degna dimora in cui vivere con la propria famiglia da mantenere attraverso un dignitoso e soddisfacente lavoro per il quale ci si è impegnati ma al contrario si affidano a partecipazioni ai tanto declamati calendari, a carriere calcistiche remunerate il più riccamente possibile, a casting le cui richieste tassative sono modelle-bambine assai anoressiche non necessariamente acculturate. Anzi.

Oltretutto ciò che è singolare, negativo e avvilente è il fatto di essere oltremodo appoggiati da genitori conniventi, spesso stressati e repressi dalle difficili condizioni delle loro stesse esistenze, che desiderano per i loro figli denaro, beni materiali e affermazione sociale, scansando allegramente cultura, veri valori basici, senso di sacrificio, essendo consapevoli di utilizzare scorciatoie dannose per i loro eredi. Desiderano insomma il loro bene pur facendo loro effettivamente del male.

Oggi effettivamente, di pari passo con la scuola, sempre più agonizzante tra tagli economici, offerte formative meno corpose e cervelli in fuga verso paesi stranieri più riconoscenti nei riguardi di giovani talenti, si è sviluppata una realtà in cui tutto luccica, tutto è lauta fonte di guadagno e dove divorziare o spogliarsi non è affatto un problema anzi, rischia di diventare un valore aggiunto al proprio curriculum, facendo apparire il tutto più interessante agli occhi del pubblico.

Questa società di nuovi barbari accetta e promuove lo sfavillio e il successo quando si è giovani, quando tutto è lecito e dovuto ma, al contrario, non accetta e non è ancora pronta a gestire coloro che invecchiano e non hanno e non producono più il successo di un tempo, gettandoli nel limbo dei dimenticati. Ciò fa comprendere quanto sia tutto etereo e passeggero un incantevole miraggio.

Tali fenomeni, in collaborazione con i mass media e la realtà virtuale di internet che amplificano ogni evento, stanno diventando sempre più la normalità e non fa quasi più notizia che ci si siliconi appena maggiorenni o si finisca in pasto a predatori sessuali via chat. Il PC e i mass media possono essere fonti di conoscenza ma anche di gravi pericoli se mal gestiti.

Baricco associa l’impoverimento sociale e culturale dei giorni nostri ad un’orda di nuovi barbari distruttivi mentre a me vien da pensare al povero Pinocchio che, ingannato, entra nel magico mondo dei balocchi, dove tutto è stupefacente e magnifico finché dura……. ma al termine rimarranno solo due orecchie d’asino.

Così saremo noi: una società piena di lampadati, siliconati, depilati che non conoscono nemmeno l’anno di nascita del proprio paese.