Misere paghe per chi confeziona maglie e tute per gli atleti Olimpici

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Londra – Le Olimpiadi di Londra non sono ancora iniziate, anche se la macchina produttrice di soldi e di immagine e’ gia’ da molto tempo attiva e con essa le persone che vi lavorano.

Ma si parla poco delle persone che vengono sfruttate per lavorare, ingranaggi piccolissimi di una complesso motore, ma senza i quali le Olimpiadi potrebbero essere molto diverse.

Ci sono piccoli ingranaggi, che hanno un nome e un cognome, persone che lavorano dalle 8 del mattino alle 21 la sera solo per due euro al giorno e spesso senza una pausa pranzo. Spesso queste persone si trovano molto lontano da Londra, vengono dalla Cina, dallo Sri Lanka e Filippine, e sono giovani, donne e bambini.

A portare alla luce queste storie è l’ong Abiti Puliti che ha esaminato le condizioni di lavoro di fabbriche e persone che lavorano in condizioni di sfruttamento.

Gli operai cuciono gli abiti degli atleti e dei volontari che sfileranno alle Olimpiadi di Londra 2012 sotto i riflettori e la gloria. Sfileranno costumi con marchi noti dello sport come North Face, Columbia Sportswear Company, Next, Nike, cucite da mani piccole e invisibili. I lavoratori per necessita’ economiche si adattano e si piegano a fare di tutto, e i padroni se ne approfittano e li fanno lavorare con la minaccia di licenziamenti se non fanno un certo numero di magliette o tute al giorno.

Le grandi compagnie sportive miliardarie se ne approfittano e preferiscono far fare dei loro prodotti in paesi dove non esistono leggi troppo severe contro lo sfruttamento e dove la povertà abbassa notevolmente il livello dei salari.

Sono storie risapute da molto tempo, e non solo avvenute per le Olimpiadi ma anche in altre occasioni, eppure ogni volta si ripete la solita cosa, il ricco sfrutta il povero soccombe e il risultato alla fine e’ sotto l’occhio di tutti ma nessuno lo vede.

Quando gli atleti sfileranno davanti alle telecamere di tutto il mondo, sara’ impossibile stabilire quale maglia o quale tuta e’ stata fatta da dei bambini o danne sfruttate, eppure tra le trame di molte maglie ci sara’ un crimine nascosto e silenzioso, che non avra’ mai voce, ma solo grida mute di persone lontane dalla grande festa. Forse alcuni slogan dovrebbero essere cambiati in Just do it in Just pay it, ma questo non avvera’ mai  perche’ certe forme di “schiavitu’ moderna sono difficili da stradicare piu’ di quelle passate, perche forse non sono state ben strappate dal passato o forse perche’ ha qualcuno fa comodo cosi.

Per cercare di risolverla è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione dal titolo The Play Fair Campaign, cui è possibile aderire sottoscrivendo una petizione.

foto it.123rf.com