L’accesso all’acqua dovrebbe essere un diritto universale e fondamentale, secondo i deputati che hanno approvato una risoluzione non legislativa martedì. Il testo propone una tariffazione dei servizi idrici più trasparente, una migliore gestione delle acque reflue, bandiere blu per i fiumi e condizioni sul risparmio idrico per i sussidi all’agricoltura e al settore dell’energia.
L’acqua è una risorsa condivisa e un bene pubblico e l’accesso all’acqua dovrebbe costituire un diritto universale e fondamentale, sostengono i deputati in una risoluzione preparata dal relatore Richard Seeber (PPE, AT). Per i deputati, la riduzione del consumo di acqua dovrebbe essere una priorità, e insistono sulla necessità di effettuare un’analisi delle condizioni della rete idrica europea, “data la possibilità che fino al 70% dell’acqua fornita alle città europee può andare persa per via di fughe nel sistema idrico”.
L’Aula afferma inoltre che “nell’Ue si perde all’incirca il 20% di acqua a causa dell’inefficienza”. Più trasparenza nelle tariffe La risoluzione chiede alla Commissione europea e ai governi nazionali di utilizzare il sistema di tariffe per introdurre i principi “chi inquina paga” e “chi usa paga”, pur sottolineando che “occorre tenere conto delle problematiche sociali nel determinare le tariffe per l’acqua”.
I sussidi che hanno un impatto negativo sulla gestione dell’acqua dovrebbero essere rivisti, cosi come l’assegnazione dei fondi comunitari al settore idrico o alle attività a elevato consumo di acqua dovrebbero dipendere dai piani di gestione delle acque previsti, aggiungono i deputati.
Gestione degli sprechi e bandiere blu per i fiumi L’Aula sottolinea che “una politica di igienizzazione dell’acqua e di gestione delle acque reflue rispettosa dell’ambiente e vantaggiosa dal punto di vista economico deve affrontare l’inquinamento alla fonte” e pertanto incoraggia un uso più ampio delle acque reflue e chiede l’obbligatorietà, in tutta l’UE e per tutti i settori, della misurazione dell’acqua.
I deputati propongono anche che le bandiere blu europee già in uso per le spiagge per segnalare la qualità dell’acqua siano estese a tutte le aree di balneazione in Europa, inclusi fiumi e laghi.
Estrazione del gas di scisto L’esplorazione e l’estrazione del gas di scisto comportano ” i rischi notevoli” sia per le acque di superficie sia per le acque sotterranee.
Pertanto, il Parlamento chiede alla Commissione di garantire che tali attività d’estrazione siano precedute da uno studio d’impatto ambientale. Prossime tappe La risoluzione rappresenta il contributo del Parlamento a un progetto per salvaguardare le risorse idriche europee che la Commissione pubblicherà a novembre.