Olimpiadi. Messa solenne con gli atleti italiani

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Londra. Si è svolta  nella chiesa italiana di St. Peter Church alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Petrucci, del Segretario Generale, Capo Missione della squadra italiana, Raffaele Pagnozzi con una delegazione di atleti italiani la S.S. Messa in occasione dell’inizio dei Giochi Olimpici. 

La funzione concelebrata dal parroco padre Carmelo Di Giovanni insieme con mons. Mario Lusek, direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale per il tempo libero, turismo e sport della Cei, e il nunzio apostolico in Gran Bretagna, mons. Antonio Mennini.

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[foto Ambasciatore italiano a Londra, Presidente Coni, Il segretario di missione , il Ministro Pontecorvo ambasciata Londra, Console Generale ]

A rappresentanza della comunità italiana hanno partecipato alla funzione l’Ambasciatore italiano a Londra Alain Giorgio Maria Economides ed il Console Uberto Vanni d’Archirafi. L’iniziativa del CONI è stata ben accolta dalle autorità ecclesiastiche e le dichiarazioni di padre di Giovanni hanno messo in luce l’importanza della scelta: “Gli atleti e i dirigenti del Coni sono stati coraggiosi a volere un momento spirituale prima di cominciare a gareggiare. Penso che questa decisione bellissima, nel mondo secolarizzato di oggi, vada vista come una scelta coraggiosa. La fede aiuta a superare tanti ostacoli, a vedere anche le cose negative come positive e quindi servirà agli atleti”.

Gli atleti italiani, dal canto loro, hanno ricordato durante la celebrazione, di fronte l’enorme bandiera che scendeva giù dall’organo centrale, che le Olimpiadi sono la festa dello sport ed un momento di gioia ma tutto questo non deve far dimenticare chi sta soffrendo e la fase delicata che la nazione sta vivendo. La Chiesa, gremita di italiani orgogliosi di salutare i propri atleti con bandiere tricolore sventolanti, oggi ha rappresentato un momento di unione per la comunità italiana che vive e lavora nella città londinese e forse per un giorno le distanze dal paese di origine sono apparse più brevi.

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[foto Presidente del CONI Giovanni Petrucci]

Per l’occasione è stato letto il messaggio del presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) e arcivescovo di Genova, card. Angelo Bagnasco, agli atleti italiani. “Carissimi atleti e atlete d’Italia, vi giunga il saluto dei vescovi italiani, mentre siete riuniti nella Chiesa di S. Peter a Londra per celebrare l’Eucaristia nel Giorno del Signore e iniziare così l’avventura olimpica ‘tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento Sono grato al Coni che ancora una volta ha voluto accreditare nel suo contingente la figura del cappellano, chiamato ad annunciare Gesù Cristo, amico dell’uomo, nostra speranza e nostra festa, testimoniando la compagnia e l’amicizia della Chiesa verso il mondo dello sport.

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La Carta olimpica ci ricorda che scopo del Movimento olimpico è contribuire alla costruzione di un mondo migliore. Da sempre lo sport ha favorito un movimento di idee e di intenti all’insegna di un universalismo caratterizzato da istanze di fraternità e amicizia tra i popoli, di concordia e pace tra le nazioni: un universalismo che ha sempre parlato il linguaggio del rispetto, della lealtà e del sacrificio. L’avvenimento olimpico, dove si confrontano popoli e nazioni che rappresentano culture e tradizioni differenti, può diventare tramite di una forza ideale capace di aprire vie nuove, e a volte insperate, nel superamento di tensioni, conflitti, violazione dei diritti umani.

[foto Padre Carmelo parroco della chiesa italiana di St Peater a Londra]

In questo periodo – ha evidenziato il presidente della Cei -, voi atleti e atlete siete sotto lo sguardo del mondo e in particolare dei giovani.

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[foto della chiesa italiana a Londra durante la solenne cerimonia]

Con le vostre gare offrite al mondo un avvincente spettacolo di disciplina e di umanità, di bellezza artistica e di tenace volontà. Mostrate a quali traguardi può condurre la vitalità della giovinezza, quando non si rifiuta la fatica di duri allenamenti e si accettano volentieri non pochi sacrifici e privazioni. Tutto questo costituisce anche per i vostri coetanei un’importante lezione di vita.

Una lezione di vita più che mai necessaria oggi, in un tempo di crisi che chiama tutti a rigore e sacrificio”. Il porporato ha, quindi, auspicato che la “competizione sia leale e appassionata, per giungere così ai successi sperati e attesi, manifestando che lo sport è anche un veicolo educativo, e che la vera sfida non è solo quella di ottenere riconoscimenti umani, ma pure quei premi che – come insegna la Sacra Scrittura – sono ‘più preziosi dell’oro, di molto oro fino. Ogni cristiano è chiamato a diventare un valido atleta di Cristo, cioè un testimone fedele e coraggioso del suo Vangelo.

Ma per riuscire in ciò è necessario che egli perseveri nella preghiera, si alleni nella virtù, segua in tutto il divin Maestro. In effetti è Lui il vero atleta di Dio; Cristo è l’uomo più forte che per noi ha affrontato e sconfitto l’avversario, satana, con la potenza dello Spirito, inaugurando il Regno di Dio”. Infine, l’augurio “di vedere realizzati i vostri sogni, frutto di passione e impegno”.

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