“NO AUTOSTRADA 16 Maglie Otranto – NO 275 Maglie Leuca”
Prosegue la polemica legata all’intricata questione della Statale 16 Maglie – Leuca e all’inevitabile danno ambientale a cui il patrimonio arboreo e i numerosi ulivi secolari andrebbero incontro.
Accademia Apulia UK, per l’accorta attenzione che dedica da sempre alla regione, ha reputato doveroso documentare quanto sta accadendo.
L’arteria stradale16 è la stessa che conduce alla Masseria “Matine”, proprietà esclusiva del premio Oscar Helen Mirren, celebre star inglese. La residenza, risalente al XVI secolo e appartenuta alla famiglia dei Principi Gallone, è collocata infatti nel feudo di Tiggiano, raggiungibile appunto attraverso la tanto discussa strada statale. L’attrice britannica, coinvolta di recente in una bufera legale a causa di un muro troppo alto, costruito come confine della struttura stessa, si trova costretta a fare i conti con una nuova controversia, la realizzazione dell’imponente strada che fungerà da grande raccordo tra il capoluogo e i paesi circostanti.
Approfondendo la disputa, diventa quindi ovvio chiedersi se i profondi cambiamenti in atto influenzeranno l’opinione dei tanti personaggi britannici e internazionali che hanno scelto il Salento come meta per i propri momenti di relax. Lo stravolgimento dell’assetto ambientale comporterà un graduale abbandono dell’ “immacolata terra del sud”? Cosa sta realmente accadendo?
Due strade da cambiare, due proteste in atto.
E’ stato da poco pubblicato il bando di gara indetto da Anas relativo ai lavori per l’eliminazione dell’innesto a raso mediante la realizzazione di una rotatoria e di un impianto di illuminazione dal km 949,300 al km 949,700 sulla Strada Statale 16 “Adriatica”, nel Comune di Lecce. L’appalto, il cui ammontare raggiunge i 508 mila euro, prevede una durata dei lavori di circa 180 giorni.
La SS 16 che collegherà dunque Maglie ad Otranto rappresenterà una vera e propria rivoluzione paesaggistica, una “faraonica ed eccessiva” pianificazione che raccoglie il dissenso di tanti ambientalisti già organizzati in un presidio civico permanente presso l’ANAS.
Il sacrificio che pare pochi siano disposti a sopportare comporterebbe la scomparsa di una notevole parte di macchia mediterranea, comprendente pregiati ulivi e numerose varietà di piante appartenenti alla categoria degli arbusti spontanei. Uno scempio che non può essere legalizzato in nome di un indiscutibile spreco di denaro che andrebbe a peggiorare sensibilmente l’ambiente e la flora circostante. Una storia secolare quella pugliese che, insieme al panorama mozzafiato offerto, rende la regione unica nel suo stile: una zona ancora parzialmente incontaminata che ogni anno viene visitata da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Una terra non ancora violata da quei meccanismi che sostengono la speculazione affaristica a discapito dei siti di interesse archeologico, paesaggistico, fitobiologico e rurale, così abbondantemente presenti proprio su quella porzione di terreno su cui è prevista la costruzione di estese arterie in stile autostradale.
La messa in sicurezza degli svincoli pericolosi è un argomento ampiamente discusso su cui pare non sussistere un profondo disaccordo, fermo restando il rispetto per l’area circostante e la possibilità, approfonditamente dettagliata nella proposta presentata alle autorità competenti, di realizzare una Strada Parco. Un progetto che, evitando la costruzione di cavalcavia e infrastrutture ciclopiche, potrebbe essere ben amalgamato con l’ambiente, tutelando gli interessi della popolazione tutta e rispettando quanto previsto dai Piani di Coordinamento Territoriale.
Va sottolineato inoltre l’impegno di numerose associazioni che si stanno mobilitando per salvare 8000 ulivi a rischio di sradicamento proprio per via dell’argomentato problema stradale. La campagna “Adotta un ulivo” prevede anche una petizione online volta alla salvaguardia degli esemplari presenti sulla SS 16.
260 ulivi monumentali posti lungo la strada in questione sono già in salvo grazie alla tutela del Ministero dell’Ambiente; per gli altri bisogna intervenire presto e assicurare loro una destinazione sicura, come è avvenuto per esempio per i 500 alberi adottati dal Comune di Otranto che andranno a sostituire le palme dilaniate dal punteruolo rosso e per altri 1000 esemplari che troveranno sistemazione nei comuni limitrofi.
Ardua congettura anche per la Strada Statale 275: la situazione varia leggermente ma i paradossi sono scontati in tutte le burocrazie che si rispettino. Nonostante l’assennata pensata di migliorare la viabilità fino al Capo di Leuca, generalmente difficile da raggiungere a causa dell’obbligo di attraversare i paesi su strade in alcuni tratti addirittura obsolete e con margini di sicurezza inesistenti, il complesso sistema amministrativo porta necessariamente con sé cavilli e intoppi tipicamente italiani.
Considerata la statale più lunga dell’Europa occidentale, la SS 16 è al centro di pressanti proteste. Trovare il bandolo della matassa e mettere tutti d’accordo risulta essere un’impresa titanica.