“Verso i nuovi paradigmi della Sanità in Italia: attualità e prospettive”

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FIxO

Formazione e Innovazione per l’Occupazione

Università degli Studi del Sannio

All’Università degli Studi del Sannio, un convegno sull’attualità e sulle prospettive della Sanità in Italia ha concluso, stamane, il percorso formativo dei partecipanti al corso in “Specialista dell’Innovazione dei processi contabili in campo sanitario”, organizzato dall’Ateneo sannita e dalla Società Regionale per la Sanità, nell’ambito del Programma FIxO, promosso e sostenuto dal Ministero della Salute e delle Politiche sociali. Il corso retribuito, diviso in 300 ore di attività in aula e 500 ore di tirocinio presso Aziende sanitarie locali e Aziende ospedaliere, è stato seguito da 62 laureati provenienti da diverse Università italiane.Al convegno di chiusura, dopo i saluti del rettore Filippo Bencardino, del delegato all’Orientamento Francesco Vespasiano e del direttore generale della So.Re.Sa Spa, Francesco Tancredi, studiosi e dirigenti sanitari si sono confrontati sulle problematiche e sulle eccellenze del sistema sanitario nazionale, e regionale, in particolare. Sono intervenuti i professori Federico Pica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Renato Mele, dell’Università di Salerno; Paolo Ricci dell’Ateneo sannita e Tonino Pedicini, direttore generale dell’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori Fondazione “G. Pascale” di Napoli, Maria Grazia Falciatore, commissario straordinario Asl Napoli 1, moderati da Roberto Jannelli, responsabile scientifico del Progetto FIxO. “Il sistema sanitario regionale – ha affermato il prof. Mele – è in crisi da molto tempo, non solo dal punto di vista finanziario ma anche per quel che riguarda la qualità delle prestazioni. È possibile che una crisi di così ampia portata non sia stata adeguatamente valutata da avviare interventi tempestivi ed idonei. È mancato – ha continuato – un piano regionale con l’obiettivo di trovare strumenti strategici capaci di attuare prima il risanamento e poi il rilancio”.  “È come se il problema della sanità in Italia fosse solo esclusivamente finanziario – ha spiegato il prof. Ricci -. Il legislatore ha confuso il fine della tutela della salute con il mezzo, i sistemi sanitari e le aziende. Una scarsa designazione del problema ha ampliato la discrasia tra norme e comportamenti perché in Italia, negli ultimi 15 anni, si innova troppo e si riforma poco”. “Il sistema sanitario del nostro Paese – ha dichiarato il dott. Pedicini – vale 100 miliardi di euro ed è considerato uno dei migliori al mondo, con un margine di disavanzo annuale di gestione che va dal 3 al 5 %. Una cifra che per una grande impresa non rappresenterebbe un grosso sforamento. Stiamo parlando, quindi, di una situazione marginale economicamente che diventa, però, più sensibile quando questo sforamento si concentra in tre o quattro regioni”. Il dottore Pedicini ha inoltre confermato la forte cooperazione istituzionale tra l’Istituto Pascale e l’Università del Sannio che sta portando all’attivazione di momenti formativi importanti come un master su cancro e ambiente e sulla comunicazione in sanità, questioni riprese dallo stesso Piano oncologico nazionale, appena pubblicato dal Ministero. Un’altra ipotesi di lavoro prevede di dare continuità al progetto FixO.