Val di Fiemme, boschi di secolari abeti che hanno prestato il legno a strumenti unici al mondo come il violino di stradivali, la tradizione, la passione per la ricerca della perfezione del suono attravverso il legno di queste montagne hanno portato un artigiano,
Fabio Ognibeni, a creare delle tavole di legno su cui il suono prende forma. Un lavoro unico e certosino, tirare fuori dal legno l’anima del suono mantenendo la tradizione storica della lavorazione del legno unita alle tecnologie moderne. Il risultato e’ un pannello di legno sagomato dove il suono prende armonia e forma in un’unica opera d’arte. [ foto Fabio Ognibeni]
d:- Ci potete raccontare come nasce una tavola armonica?
Una Tavola armonica nasce, prima che in fabbrica, nel bosco. La secolare, lenta, uniforme crescita di un numero percentualmente limitatissimo di Abeti rossi della Val di Fiemme (circa 2 su mille!) ci regala un legno dalla fibra eccezionale, pura, esente da difetti, leggera ed elastica, ovvero l’ideale per gli impieghi musicali, tanto che già dal sei-settecento queste formidabili proprietà venivano scoperte e impiegate dai grandi liutai italiani, primo fra tutti il sommo Stradivari.
Dopo l’accurata selezione del materiale e un taglio appropriato, questo prezioso legno è sagomato in listelli che vengono composti e incollati tra loro con colle e accorgimenti speciali, seguendo schemi specifici nell’orientamento della fibra per creare aree acustiche dedicate ai toni bassi e acuti. Infine, vengono incollate sulla tavola le cosiddette “catene”, ovvero listelli sottili in abete di risonanza che servono a rendere omogenea la vibrazione della tavola e ad esaltare le sue risorse armoniche.
Questo procedimento è comune tanto alle tavole per le Opere Sonore quanto per quelle destinate ai pianoforti, che tradizionalmente la ditta Ciresa produce da decenni. Sulle Opere Sonore, in uno dei “punti nodali”, viene poi applicato l’elemento vibrante (trasduttore elettro-meccanico), che prende il posto delle corde di uno strumento musicale per innescare la vibrazione della tavola.
d: Su quali principi si basa il loro funzionamento?
Le Opere Sonore sono giustamente considerate strumenti musicali per l’ascolto, perché funzionano davvero come le tavole armoniche degli strumenti e non come i tradizionali diffusori acustici. Il principio con cui il suono viene prodotto e percepito, in generale e per tutti gli oggetti che emettono suoni o rumori, è lo spostamento dell’aria circostante raccolto dall’orecchio umano: quando tale spostamento d’aria avviene in modo regolare è avvertito come voce o suono musicale, quando avviene in maniera disordinata è inteso come “rumore”.
Nei normali loudspeakers tale spostamento è indotto da un magnete, pilotato elettronicamente, che continuamente tira e spinge una membrana di materiale plastico (solitamente poliammide), di per sé inerte, dovendo ogni volta vincere l’inerzia di questa membrana e imitando le onde sonore prodotte degli strumenti musicali contenuti nella registrazione che sta riproducendo.
Nelle Opere Sonore, non c’è un meccanismo che “tira e spinge”, perché è l’elasticità naturale del legno a reagire e a far muovere avanti e indietro tale membrana acustica, una volta innescata la vibrazione. Serve dunque un meccanismo di innesco, che negli strumenti tradizionali è tipicamente una corda che preme sul “ponticello”, qui invece è un trasduttore, ovvero un elemento che “traduce” in vibrazione meccanica un impulso elettrico.
Una sorta di corda-ponticello virtuale. L’impulso proviene da un CD, un disco in vinile, un iPod o altra fonte audio, e la vibrazione è comunicata alla tavola che non più “imita” gli strumenti della fonte audio, ma davvero li “risuona” in ambiente. Inoltre il suono delle Opere Sonore è diffuso a 360 gradi tutt’intorno – come del resto fanno gli strumenti suonati dal vivo – producendo un caldo e naturale effetto “surround”.
[ foto Fabio Ognibeni]
d: Come vi è venuta l’idea?
Costruendo tavole armoniche per alcuni tra i migliori costruttori di pianoforti del mondo e frequentando i boschi della valle, l’associazione tra il legno e le sue risorse acustiche è facile. Vedere i liutai che vengono a scegliere presso di noi i legni per le loro tavole armoniche e non poter produrre a nostra volta un oggetto capace di suonare, ci ha sempre stimolati.
Fabio Ognibeni, che dai primi anni ’90 ha interpretato con passione il lavoro delle tavole armoniche e la ricerca e selezione del legno migliore, ha messo a frutto oltre 20 anni di esperienza in cui è stato al centro di un crocevia di informazioni, che gli venivano dai liutai e dai clienti dei pianoforti, dagli accordatori, dai progettisti degli strumenti e da interlocutori scientifici che a vario titolo interloquivano con lui e con la sua passione.
[ foto tavoa di legno sagomata a forma di USA come una cassa il suono esce vibrante e armonico]
Per questo oggi Ognibeni è considerato l’esperto internazionale del legno di risonanza. Comunque, oltre all’intuizione e creatività di Ognibeni, che è il “padre” del brevetto industriale di Opere sonore, c’è stato molto lavoro di ricerca scientifica in collaborazione con l’Università di Parma e il CNR del Legno di Trento, sempre coordinato da Ognibeni e che aveva come capofila l’azienda Ciresa S.r.l. che lui dirige dal 1991.
d: Come la vostra innovazione può estendersi alle nuove tecnologie di Ipod e Ipad?
Essendo queste tecnologie ormai diventate comuni, molto richieste e molto “portabili”, le nostre Opere Sonore nascono già con una dock station per iPod integrata come pure hanno in dotazione un cavo per iPad. Fermo restando che la miglior resa di questi strumenti si ha con formati musicali NON compressi (quali ad esempio quelli dei normali CD audio), come al contrario solitamente si trovano, per guadagnare spazio, sugli iPod. Infatti i formati mp3 compressi, “tagliano” il segnale e quindi lo impoveriscono di armonici in modo drastico, mentre invece il nostro sistema nasce per esaltarli!
L’intervista continua sul sito di pianeta startup ( per le imprese e nuove idee)