Considerazioni finali di un italiano emigrato a Londra.
Questo articolo rappresenta un riepilogo generale in italiano della nostra inchiesta che abbiamo fatto sul sito Italoeuropeo.com, riguardante l’ immigrazione italiana a Londra .
Solitamente, i media italiani si occupano in modo superficiale della famigerata fuga dei cervelli dal nostro paese , quindi ci è sembrato opportuno, data l’attualità del tema, di approfondire questo fenomeno, contando inoltre sul fatto di poter sperimentare sulla propria pelle la condizione di emigrato italiano a Londra.
Alcune questioni principali hanno fatto da filo conduttore a tutta l’inchiesta: quanti italiani ci sono a Londra ? Cosa cercano nella capitale inglese ? Hanno trovato il lavoro dei loro sogni ? Amano Londra, o la nostalgia di casa è più; forte ? Che cosa pensano gli inglesi di questa emigrazione di massa nel loro paese ?
Fin dal nostro arrivo in Gran Bretagna, siamo stati colpiti dalla grande quantità di italiani , soprattutto di giovani, che vivono nel Regno Unito e in particolare a Londra .
Questa nostra impressione è stata confermata dai dati forniteci dal Consolato Generale italiano : più di 250 mila italiani vivono nella capitale Britannica, mentre oltre 500 mila vivono in altre parti del Regno Unito . Numeri scioccanti, specie se consideriamo che si tratta di semplici stime , dato che nessuna istituzione possiede dei dati ufficiali e pertanto, il numero di italiani nel Regno Unito potrebbe essere ancora più grande .
Tanto per capire la dimensione del fenomeno , Londra ha tanti italiani quanti Bologna: praticamente un’intera città media italiana si è spostata nella City . Perché questa fuga di massa dal nostro paese ? Le ricerche che abbiamo fatto , intervistando il Console italiano Massimiliano Mazzanti e uno svariato numero di italiani che vivono a Londra , mostra come i nostri connazionali si spostino a Londra principalmente per trovare un lavoro .
Infatti, nel nostro paese la disoccupazione ha raggiunto un tasso del 12,9 %, mentre il tasso di disoccupazione giovanile è addirittura oltre il 40 % . Non è un caso che, la stragrande maggioranza dei nuovi emigrati (il 60% di loro , secondo ” Il Fatto Quotidiano ” ) sono giovani sotto i 35 anni.
Ma trasferirsi a Londra vale ancora la pena? Che lavoro hanno ottenuto gli italiani che si sono trasferiti a Londra ? Risponderei a questa domanda è altrettanto difficile, in quanto non esistono dati ufficiali . Quello che abbiamo scoperto con la nostra indagine, è che la maggior parte degli italiani, specie i nuovi arrivati, inizia a lavorare a Londra come cameriere o barista : questo accade perché la ristorazione è il settore dove c’è più ricambio e in cui non c’è bisogno di un ottimo livello di inglese per essere assunto . Il vantaggio di questo lavoro è che ti permette di vivere in maniera indipendente, lo svantaggio è che si tratta di un lavoro molto duro con turni infernali che ti prosciugano tutte le energie .
Infatti , si tratta di un tipo di occupazione temporanea, che va generalmente lungo un periodo tra i 6 mesi e i 2 anni. Dall’altra parte, ci sono una grande quantità di italiani di successo – che lavorano nel sempreverde settore del business, proprio nel cuore pulsante della City. Tuttavia, trovare un lavoro nel campo per cui si è studiato in Italia non è così facile come si pensa , soprattutto se confrontiamo la situazione con quella di qualche anno fa.
I motivi principali sono due: prima di tutto , pochi italiani hanno un livello di inglese adeguato per lavorare in settori di prestigio; in secondo luogo, la laurea italiana ha poco valore nel Regno Unito (ad eccezione di ingegneria e altre lauree scientifiche che invece sono molto richieste ), mentre è molto importante avere un’ esperienza di lavoro alle spalle. Per questo motivo , si consiglia di iniziare la propria carriera in Regno Unito con uno stage, che quantomeno permette di entrare a contatto con il mondo lavorativo anglosassone . In ogni caso, trovare uno stage o un buon lavoro o non è così scontato, perché, come ci ha detto l’ ex giornalista de “Il Sole 24 Ore” Marco Niada , al giorno d’oggi c’è una competizione feroce, dopo che Londra si è trasformata in una città globale negli ultimi 20 anni .
Inoltre, l’invasione italiana a Londra ha fatto crescere il numero di agenzie di truffa che, come abbiamo scritto, approfittando dell’inesperienza dei nuovi immigrati, offrono mirabolanti pacchetti casa più lavoro che finiscono inevitabilmente per non corrispondere con la realtà.
Per arginare questo fenomeno ed orientare I nuovi arrivati , il Consolato italiano di Londra, ha lanciato il progetto “Primo Approdo ” , che fornisce supporto a quegli italiani che arrivano nel Regno Unito senza una conoscenza della situazione locale e, a volte, senza una preparazione linguistica adeguata . Passata la prima e comprensibile fase di ambientamento , dalle testimonianze raccolte possiamo dire che generalmente gli italiani si trovano bene a Londra e mostrano un buono spirito di adattamento, apprezzandone in particolare la meritocrazia e l’alto senso civico. Questo non significa però che gli italiani non sentano nostalgia di casa, anzi tornerebbero volentieri in Italia se, come molti di loro ci hanno detto, il “Sistema Londra” si trasferisse come d’incanto nel “Belpaese”.
Dall’altro lato, gli inglesi di norma apprezzano gli italiani, anche se non vivrebbero nel nostro paese . La loro preoccupazione principale riguardo l’immigrazione, è verso i paesi dell’Est Europa (Romania, Bulgaria) dove le frontiere sono state aperte solo recentemente. In conclusione, ciò che abbiamo imparato durante questa inchiesta è che Londra non può essere considerata un ” Eldoraldo”, dove trasferirsi per avere un successo assicurato . Tuttavia, sicuramente, al momento, la capitale inglese offre migliori prospettive e maggiori opportunità lavorative dell’Italia.
Qui, perlomeno tutti hanno la possibilità di giocarsi le proprie carte, ma ci si sbaglia e di grosso se si pensa che qualcuno aspetterà a braccia aperte il vostro arrivo. Di persone in cerca di occupazione ce ne sono fin troppe, perciò verrà considerato solo chi saprà portare un valore aggiunto. A Londra non c’è spazio per tutti, ma solo per i migliori, forse, per questo semplice motivo il sistema è così efficiente.
[l’inchiesta giornalistica e’ stata fatta all’interno dello stage presso il magazine italoeuropeo che ringrazia Giuliano Corridori, Benedetto Antuono, e il contributo finale di Paola Gentile e Francesca Bianchi ]
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Lasciare il proprio paese e trasferirsi all’estero non è una scelta facile e non sempre è sinonimo di immediato successo , anche se il paese di destinazione offre buoni servizi per i cittadini della ed è famoso per le sue maggiori opportunità lavorative , come nel caso del Regno Unito .