Tuttto e’pronto per la Santificazione dei due Papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Saranno due Papi a farlo, Papa Francesco e l’Emerito Benedetto XVI. Un fatto storico senza precedenti. Nella citta’ del Vaticano si respira un’aria serena ma nel solito tempo si avverte la tensione di un grande evento. Tutti sanno casa fare, percorrono, facendo tintinnare i rosari, lughi corridoi che come vene portano linfa e vita in Vaticano, gli stessi percorsi dai Papi che domani diventerranno Santi, ma che per molte persone Santi lo erano gia’ il giorno stesso della loro morte. Un evento straordinario che dalla citta’ del Vaticano se guardiamo via della riconciliazione assume la grandezza di un evento che rimmarra’ nella storia. Una fiumara di gente e’ gia da due giorni con tende e sacchi a pelo nella piazza di San Pietro per prendere i posti migliori , per dire : “Io c’ero “.
Nel dietro le quinte vaticane, tutto sta per procedere secondo copione, i preti e cardinali, si vedono poco,dicono che sono in preghiera perche’ solo la preghiera eleva alla Gloria di Dio i due Papi. Nei giardini vaticani il pettirosso che svolazza da una pianta all’altra non si cura di nulla e la natura e’ del tutto indiferente per quello che tra poche ore prendera’ una dimensione che nemmeno gli organizzatori possono stimare. E un pensiero mi passa per la testa, qui tra queste mura, tra questo silenzio apparente, penso che forse tutto questo ha poco di religioso e tanto di mediatico e sopratutto di business. Non si contano quante immagini dei papi sono state vendute, per non parlare delle bandierine che sono state acquistate, libri, e cianfrusaglie che di Santo o di religioso hanno poco.
Uscendo per un’ attimo dalla citta’ del Vaticano ho visto una citta’ di Roma invaghita piu’ che vogliosa di Gloria. Ho visto persone incitare i figli piu’ che raccontargli la storia vera dei Papi. Ho avuto l’impressione di essere non il giorno prima di una Santificazione ma il giorno prima di un concerto di musica Rock . Tutto di guadagnato per la chiesa ci mancherebbe, sia per imagine che per recuperare qualche pecorella smarrita. Ritornando in Vaticano ho visto vicino alle colonne di San Pietro un uomo che vendeva rosari a 3 euro, santini a 2 euro e palloncini, e mi e’ venutto in mente quel tratto del Vangelo di Matteo al capitol 21 dove Gesu’ si arrabbio’ davanti al tempio e spacco tutta la roba di chi vendeva e faceva commercio, distruggendo la lussuria come dio pagano davanti al tempio di suo Padre. Il Vangelo dice: Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri”.
Chissa’ se a qualcuno e’ venuto in mente questa cosa, penso che nemmeno ai preti gli passi per la testa. E’ giusto aprire le porte al Signore, anzi qualcuno ci ha insegnato, che bisogna spalancarle, ma il vero oro dovrebbe essere il cuore dei prelati e delle persone non la moneta o il commercio . So che forse qualcuno dira’ che queste parole sono solo retorica, ma chi vive l’evento da un’ angolo diverso vede le cose sotto un profile diverso.
Ma quello che cont ache sicuramente domani la cerimonia sara’ solenne, due Papi a celebrare messa per due Papi che sono rimasti piu’ degli altri nel cuore delle persone . Uno , Giovanni XXIII ha portato il sorriso nella chiesa e l’altro Giovanni Paolo II l’abbraccio. Papa Fracesco e’ amato, Papa Benedetto rivalutato. Pare quindi che tutto sia perfetto, eppure c’e’ qualcosa in tutta questa bramosia di gente, di spettacolo, di accanimento di amore frivulo che va oltre ogni istinti naturale. Mi sembra troppo sforzato, troppo di troppo. E’ vero qui si canonizzano due Papi non persone qualsiasi, anche se a mio modesto avviso la canonizzazione di persone non appartenenti alla chiesa e’ molto piu’ apprezzabile che per gente che della chiesa ne ha fatto il proprio rifugio e casa.
E pensare che nei primi secoli dopo Pietro la canonizzazione per i papi era automatica e c’era l’abitudine rivolgendosi al pontefice di chiamarlo “ Sua Santita”. Fu dopo Urabano II che si inizio a rendere la canonizzazione un vero e proprio processo che spesso ( non in questo caso dei due Papi) prendeva molti anni. In passato proprio qui in Vaticano ebbi l’onore di intervistare Mons Slawomir Oder Postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II
[INTERVISTA a Mons Slawomir Oder Postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II
], che ci spiego’ il lento processo di canonizzazione di Giovanni Paolo II, sicuramente accellerato da un miracolo se domani e’ gia’ Santo. Non entro nel merito della canonizzazione durante la storia della chiesa, perche’ questo aspetta ad uno storico, ma posso dire, grazie a studi fatti per anni che il processo di canonizzazione dei Papi e’ stato inizialmente semplice e dopo sempre piu’ complesso. Si chiama appunto processo, in senso di procedere verso la Santificazione, ma ha tutti i tratti di un processo vero, con tanto di tribunale, della chiesa, testimoni e giudice: il Papa appunto. Devono esserci fatti accertati, di miracoli o fatti inispiegabili che la persona, in questo caso I Papi hanno fatto dopo la morte. Nessuno mette in discussione la loro “ santa vita “ fatta di preghiera e bonta’. Anche se in questo punto molti avrebbero da dire , non su questi Papi, ma su altri e sui prelati. Ma lasciamo stare questo punto spinoso, e’ tempo di fare festa e festa sara’.
Festa, preghiera, e attesa che i teli scivolano dai quatri ritraenti di due Papi, avverto gia’ il boato di grida della folla, li sento gia in questi giardini inzuppati di silenzio apparente. Anche se non si capisce fino in fondo il significato teologico e religioso della canonizzazione, non importa, l’importante e’ che si venda un santino e la sua vanita’. Oh, certo mica tutti sono oggi e domani per la sola presenza, anzi ci sono molti che ci credono veramente e intensamente e piangeranno sicuramente per la forte emozione e se la stamperanno nel loro cuore per sempre. Per chi non e’ in piazza ci pensa Sky, e Ie television di tutto il mondo.
La chiesa che fa uso della tecnologia per raggiungere cuori che con la preghiera non ci riuscirebbe, e’ il bello della modernita’. Addio Sacre scritture, oggi la buona novella si fa con Pc, I phone, I pad, e TV. Cosa restera’ di tutto questo? Immagini. Milioni di fedeli si legge sui giornali italini, milioni di persone , tutte per rendere omaggio ai grandi Papi, o per fare massa? Quanto di vero spirito cristiano ci sara’ domani in piazza San Pietro? Forse la persona piu’ onesta e’ quel signore che vende il croccante e lo zucchero filato, che mi ha detto: “A me interessa solo vendere ho 3 figli da sfamare, bene venga la gente, se riesco ad arrivare alla fine del mese, per me e’ gia’ un bel miracolo”. Ma non siamo cosi veniali, non e’ il caso, rendere omaggio a questi grandi della Chiesa e’ doveroso per chi e’ cristiano, ma anche per chi cristiano non lo e’, perche’ questi Papi pregavano proprio per i malati di spirito piu’ che per i sani.
Le storie di vita di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII li conosciamo tutti, entrambi venuti dalla poverta’, hanno rivoluzionato certi canoni della chiesa, fungendo da calamita anche per molte persone che non credevano in Dio ma che in loro hanno trovato rifugio e consolazione. Abbiamo visto tutti portare la croce di Giovanni Paolo II sulla terra, quei piccolo passi, quella mano tremante, c’e’ li ricordiamo tutti e sopratutto la sua forza di uomo, prima che di Papa e’ stampata dentro a molti. Era naturale che quel grido “ Santo subito” nel giorno della sua morte si concretizzasse prima di ogni altra canonizzazione, ed e’ bello che lo sia faccia insieme al Papa buono Giovanni XXIII. La sicurezza’ e’ allertata da una settimana, sono stati controllati tombini, colonne, archi, porte, e perquisite le persone che dallo Stato del Vaticano vogliono uscire, anzi e’ consigliato che chi e’ dentro rimanga dentro, e’ piu’ protetto. Si temono attacchi come sempre, e domani corpi speciali saranno tra la folla e sopra la cupola di San Pietro, e lungo i colonnati. La citta’ e’ blindata, il consiglio e’ di vedere la cermonia a casa. Ma come si fa a stare a casa quando la mano di Dio accarezzera’ San Pietro?
Intanto sono gia’ state appese le gigantografie dei due papi, Navarro, ex-portavoce di Giovanni Paolo II in sala stampa ha ricordato che per Papa Giovanni, pregare era come respirare e continua dicendo che era gia Santo in Terra. Le affinita’ tra I due papi sono molti ma voglio ricordare l’apertura al mondo ebraico, un fatto senza dubbio teologico e storico e poi una cosa tra tutte, la loro bonta’. Certo nemmeno loro sono stati amati da tutti, spesso criticati, ma chi non lo e’ neppure Dio sta simpatico a tutti, e poi e’ meglio tacere sulle dicerie , domani e’ festa grande sia in cielo che in terra, e per il portafogli di qualcuno.
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