“MSF accoglie positivamente le misure eccezionali che L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta adottando per far fronte a questa grave epidemia di Ebola” dice Stephan Goetghebuer, Vice Direttore Generale di Medici Senza Frontiere.
La nostra priorità è salvare le vite delle persone affette dal virus attualmente, e, non è chiaro quanto velocemente i test clinici su un un nuovo trattamento possano essere organizzati.
L’utilizzo di farmaci non ancora registrati contro l’ebola da solo non aiuterà a combattere l’epidemia che richiede un approccio olistico inclusivo di sensibilizzazione ed informazione delle comunità, un’efficace attività di ricostruzione dei contatti, l’immediato ricovero dei pazienti sospettati di aver contratto l’Ebola presso centri specializzati nel trattamento, operatori sanitari ben formati e ben equipaggiati e un coordinamento efficace della risposta.
Tuttavia, sosteniamo pienamente tutte le azioni intraprese per semplificare l’iter procedurale nella selezione di un trattamento dai risultati potenzialmente positivi, ovvero l’aumento della produzione e l’organizzazione di un rapido test sul terreno- il tutto nell’ambito di un quadro medico ed etico di riferimento ampiamente discusso dagli esperti di questioni etiche dell’OMS.
MSF vuole che i suoi pazienti beneficino di qualsiasi cura che si dimostri efficace, e continuerà a lavorare con l’OMS e gli altri attori presenti sul campo per sostenere la semplificazione delle misure necessarie alla definizione dei test clinici di ogni farmaco che mostrerà promettenti effetti terapeutici.
La selezione del farmaco e la definizione del quadro etico sarà piena responsabilità dell’OMS e dei Ministri della Salute dei paesi dove l’epidemia si è diffusa”.
Progetti di Medici Senza Frontiere sui progetti di lotta contro Ebola
Le équipe di emergenza dell’organizzazione medica internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) continuano i loro sforzi per combattere l’epidemia di ebola in Africa occidentale. Da quando è iniziata, lo scorso marzo, la malattia ha causato 932 decessi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nelle ultime settimane, le équipe di MSF hanno assistito ad un aumento preoccupante dell’epidemia: numero dei casi in drammatico aumento in Sierra Leone e Liberia, e la diffusione della malattia in molti altri villaggi e città. Attualmente, 676 membri dello staff di MSF lavorano in Guinea, Sierra Leone e Liberia, ma MSF avverte di aver raggiunto il suo limite in termini di personale, ed esorta l’OMS, le autorità sanitarie e le altre organizzazioni ad incrementare la loro risposta.
Guinea
In Guinea, MSF gestisce due centri di trattamento per l’ebola – uno nella capitale Conakry e uno a Guéckédou, sud-ovest del paese, dove l’epidemia è iniziata. Dopo una pausa di nuovi casi in Guinea, durante le ultime settimane ci sono stati nuovi casi di infezione e decessi a causa dell’ebola. Attualmente, ci sono 17 pazienti a Conakry e 9 a Guéckédou.
Nel centro di transito di Macenta, sud-ovest della Guinea, vicino al confine con la Liberia, MSF sta supportando il Ministero della Salute nella gestione dei casi a Conakry e a Guéckédou trasferendo i pazienti affetti da ebola con le ambulanze. I pazienti arrivano da una vasta area, inclusa la regione intorno a Nzerekore.
Attualmente, 31 operatori internazionali e 300 operatori locali lavorano per MSF nel paese.
Ad oggi, a Conakry, i centri per la gestione di casi di ebola di MSF hanno ricoverato 232 pazienti, di cui 124 casi confermati di ebola. 64 pazienti sono guariti e sono tornati a casa.
A Gueckedou, i centri per la gestione di casi di ebola di MSF hanno ricoverato 366 pazienti, di cui 169 casi confermati di ebola. 46 pazienti sono guariti e sono tornati a casa.
Sierra Leone
In Sierra Leone, il centro per la gestione dei casi di ebola di MSF a Kailahun, vicino al confine con la Guinea, è stato ingrandito fino a 80 posti letto per far fronte all’aumento vertiginoso dei pazienti. Ogni giorno vengono ricoverati dai 5 ai 10 nuovi pazienti. Attualmente, ci sono 60 pazienti nel centro. Nove pazienti sono stati dimessi il 4 agosto dopo essere stati curati dall’ebola.
Nel frattempo, 200 operatori sanitari comunitari stanno gestendo attività di promozione della salute nella regione, per aumentare la conoscenza delle persone rispetto all’ebola e proteggersi dall’infezione.
Attualmente, ci sono 26 operatori internazionali e 300 operatori locali che lavorano per MSF nel paese.
In totale, i centri per la gestione dei casi di ebola hanno ricoverato 260 pazienti, di cui 174 casi di ebola confermati, 36 sono guariti e sono tornati a casa.
Liberia
La situazione nella capitale della Liberia, Monrovia, è “catastrofica” secondo Lindis Hurum, Coordinatore dell’emergenza per MSF in Liberia. Almeno 40 operatori sanitari hanno contratto l’ebola nelle scorse settimane. La maggior parte degli ospedali della città sono chiusi, e ci sono cadaveri per le strade e nelle case.
Le équipe di MSF stanno fornendo supporto tecnico a un centro per la gestione dei casi di ebola a Monrovia, insieme al Ministero della Salute, ed hanno iniziato a costruire un nuovo centro.
Un’équipe di MSF basata a Guékédou, in Guinea, ha recentemente lanciato una risposta d’emergenza nella regione Lofa, in Liberia, lungo i confini con la Guinea, gravemente colpita dall’ebola.
MSF sta rinforzando le sue équipe attuali (9 operatori internazionali e 10 locali) ma l’organizzazione ha raggiunto i limiti delle sue capacità, e c’è un estremo bisogno dell’ intervento dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e di altre organizzazioni, per incrementare rapidamente e massicciamente la risposta all’emergenza in Liberia.