Londra – 8 ottobre 2014
La finanza come volano di crescita e occupazione e l’impulso alla creazione di un vero e proprio
mercato unico dei capitali in Europa sono stati i motivi conduttori di una tavola rotonda
organizzata ieri dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Dipartimento del Tesoro
britannico e dall’Ambasciata d’Italia a Londra. Lo stimolo allo sviluppo di strumenti come
cartolarizzazioni, collocamenti privati, minibond, gli sviluppi del direct lending alle imprese da
parte di soggetti non bancari, i temi più vasti del finanziamento delle PMI e del loro accesso al
mercato dei capitali hanno fatto oggetto di un confronto tra soggetti pubblici, autorità
regolatorie, industria finanziaria, associazioni di categoria italiani e britannici.
Aperto dall’Ambasciatore Pasquale Terracciano e moderato congiuntamente da Fabrizio Pagani,
Capo Segreteria Tecnica al MEF, e da Charles Roxburgh, Direttore Generale per i Servizi
Finanziari del Tesoro britannico, l’evento ha confermato l’attenzione con cui gli operatori
finanziari guardano ai temi di finanza per la crescita elaborati dalla Presidenza italiana
dell’Unione Europea. Sono emersi stimoli e contributi al necessario allineamento tra
legislazione, attività regolatoria e supervisione a vantaggio di strumenti finanziari flessibili,
capaci di rispondere alle esigenze dell’economia reale rendendosi complementari alle attività di
prestito da parte del sistema bancario e creditizio.
A livello europeo, il confronto con l’industria finanziaria potrà inoltre verificare la necessità di
revisione degli impianti legislativi e regolatori vigenti, così come l’opportunità di sviluppare
segmenti della futura “Capital Market Union” attraverso processi non necessariamente regolati
da regolamenti e direttive, ma guidati dall’industria stessa.
La tavola rotonda, che costituisce
solo una tappa di un dialogo destinato a proseguire in futuro, ha confermato come per Londra i
temi della finanza per la crescita e, più in generale, l’agenda di politica economica e finanziaria
costituiscano motivi per restare agganciata all’Europa e ribadirvi l’impegno e la partecipazione
ai suoi vari tavoli negoziali.