Londra- L’ondata di persone che varca la manica per venire in UK in particolare a Londra, e’ ormai nota a tutti da molto tempo. tutti ne parlano, tutti la leggiamo. L’immigrazione italina e’ un fenomeno importante di cui e’ difficile tenere addiritura il conto preciso di quanti italiani vengono a Londra. Si parla di circa duemila ogni mese.
Anche il Primo Ministro inglese Devid Cameron si e’ accorto che gli italiani rispetto ad altre nazioni sono i piu’ numerosi ad entrare nel regno unito. Cosa spinge gli italiani a venire a Londra? Sogni, speranze, voglia di esprimere il proprio io, ricerca di un futuro migliore, in cerca di un paese capace di ascoltarli, in cerca di possibilita’ che troppo spesso l’italia non da e non ha mai dato, ricchezza.
Eppure, se analizziamo bene l’impatto con Londra non e’ facile. Spesso persone laureate non trovano lavoro nel loro settori e il 90% delle persone per i primi mesi deve ripiegare a fare il camerire nei ristoranti, quando li va bene, se no in cucina con turni massacranti. Ma che tipologia e’ l’immigrato di seconda generazione? Giovane, spesso laureato, spesso con obbiettivi, molto spesso senza obbiettivi, insomma Londra sembra essere una vera e propria meta per tutti, una pagina bianca dove ricominciare a scrivere il romanzo della propria vita, o, a volte continuarlo con altre parole, virgole o punti.
Per capire meglio tutta questa immigrazione, e il fenomeno che ci sta dietro, ci ha pensato un giovane regista di talento, immigrato anche lui, che ha pensato di raccontare attraverso un documentario gli italiani a Londra, attraverso le loro storie, gesti, impressioni. Questo regista e’ gia famoso e’ Luca Vullo, occhiali quadratti, capelli spettinati sopra una fronte spaziosa e barba lunga che gli da quel tocco di saggezza e di artista che non guasta mai.
Luca si e’ messo a filmare la vita degli italiani, da quelli famosi a quelli meno, in ogni settore dal giornalismo, alla ristorazine per portare in superficie quello che non si vede ma c’e’ tutti i giorni a Londra: il popolo italiano. Luca Vullo parte dalla Sicilia, all’eta’ di diciotto anni si appassiona al cinema, a venti incomincia a capire che forse era la sua missione, e inizia a fare dei documentari,cortometraggi, spot pubblicitari, insomma familiarizza con la macchina da presa cosi’ tanto che diventa per lui il terzo occhio inseparabile.
Infatti chi incontra Luca ha l’impressione sempre che non siano solo due occhi che ci guardano ma c’e’ ne’ e’ un terzo da qualche parte che rapisce una parte di noi che nemmeno noi sappiamo di avere, e lui la tira fuori, e c’e’ la mostra nuda e cruda in un documentario che si chiama Influx gia’ girato e ora in fase di montaggio, il tutto sara’ pronto per Marzo. Eppure si legge di Luca e del suo documentario in ogni dove, e’ gia’un successo prima dell’uscita, e se lo merita tutto perche’ Luca ‘e un ragazzo senza maschera. Cosi come e’ tra gli amici e’ dietro la macchina da presa ed e’ amato da tutti.
Forse perche’ tutti noi almeno una volta siamo stati intercettati dal suo terzo occhio, e forse perche’ siamo tutti immigrati e capiamo i difficili passi che abbiamo fatto per sbarcare in UK, o forse, semplicemente perche’ questo documentario riguardsa tutti noi. Si, se uno ci pensa bene Influx siamo noi. Influx sei tu che stai leggendo e che forse deciderai di venire a Londra. Influx sei tu che sei gia’ a Londra. Influx e’ un gesto, un sorriso, una smorfia, un sospiro, una vittoria, una sconfitta, Influx e’ in mezzo a noi.
Ma Luca Vullo non e’ solo regista, si e’ “inventato” qualcosa che ha sconvolto e appassionato accademici, scuole, teatri, attori, istituti italiani di cultura sparzi in tutto il mondo e universita’, quello di far scoprire il linguaggio del corpo ( Body Language) agli stranieri. Cioe’, far scoprire agli stranieri, i segni, la gestualita’ che hanno gli italiani, specie quelli del sud, per dire o sottolineare certe cose. Per esempio, il gesto delle corna, dell’ombrello, il gesto di quando uno si stupisce o si innervosisce di qualcosa ecc.
Gesti che vanno a sostituire le parole perche’ parlano da se. Allora, ecco che Luca si zittisce, ripone la cinepresa, sale in cattedra e diventa insegnate muto parlante con il corpo. E questo piace cosi’ tanto che lo chiamano in ogni angolo del globo. Cambridge, Norvegia, USa, Germani, Danimarca. I gesti sono delle cose affascinati, il linguaggio del corpo e’una delle prime forme di comunicazione dell’uomo, pensiamo ad una carezza, quante parole ci vorrebbero per esprire quell’attimo? Tantissime, metre un gesto puo’ andare oltre le parole. Ecco Luca cerca di insegnare questo, Luca e tutto questo.
Immigrato di successo, partito da zero, e come un Forrest Gump ha attirato dietro di se nella sua corsa molte persone, perche’ tutti siamo in corsa verso qualcosa, oppure stiamo scappando da qualcosa.
L’unica cosa che ci immortalera’ per sempre e’ Influx, quel documentario tanto atteso che fara’ sicuramente parlare di se, anzi di noi ancora per molto tempo e servira’ sicuramente anche per le generazioni future che capiranno chi eravamo.
foto di Luca Vullo http://www.lucavullo.it/
Luca sara’ presto a LondonONEradio il canale radio ufficiale degli italiani a Londra