Italiane rapite in Siria -Speranza e angascia per Greta Ramelli e Vanessa Marzullo rapite in Siria il 31 luglio scorso I servizi: «Trattativa in una fase delicatissima». Sono nelle mani di Al Nusra. Due amiche per la pelle con un unico sogno la pace per tutti i confltti del mondo, in particolare per la questione palestinese.
Secondo alcune fonti le ragazze sarebbero in mano a un nucleo di al Nusra, movimento di ispirazione qaediste che ha confermato di tenere prigioniere le due ragazze. «E’ vero, abbiamo le due donne italiane… perché il loro paese sostiene tutti gli attacchi contro di noi in Siria», ha detto all’agenzia stampa tedesca Dpa Abu Fadel, un esponente del gruppo legato ad al Qaeda .
Come sempre la Farnesina non si pronuncia e si chiude nel silenzio.
Le due giovani avevano la voglia di contrastare il regime oppressivo in quei paesi lontani e devastati dalla guerra.
Dai colori dei vestiti occidentali, al burqua nero che spegne ogni volere, che annulla l’esistenza delle donne. Chiedono aiuto al Governo, lo fanno attraveso un video caricato in rete il 31 dicembre (poi rimosso ) «Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grave pericolo e potremmo essere uccise. Il governo e i mediatori sono responsabili delle nostre vite».
Inizia cosi un anno con i vecchi problemi e le solite speranze.