ADDIO A PINO DANIELE: UN’ANIMA NAPOLETANA TRA BLUES E WORLD MUSIC

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Roma – La musica italiana è in lutto: il cantautore napoletano Pino Daniele è morto domenica 4 gennaio all’età di 59 anni, stroncato da un infarto. Il bluesman era apparso l’ultima volta in televisione la notte di capodanno nella diretta televisiva di Rai Uno. Giuseppe Daniele, napoletano del centro storico, classe 1955: il brano che dà il titolo al suo disco d’esordio è “Terra mia”, del 1977. Nel 1979 “Pino Daniele” mette insieme capolavori come “Je sto vicino a te”, “Chi tene ‘o mare”, “Je so’ pazzo”, “Chillo è nu buono guaglione”, “Ue man!”, “Il mare”, “Putesse essere allero”, E cerca ‘e me capì” con un’ispirazione che lascia allibiti per lucidità e varietà. “Nero a metà”, omaggio a Mario Musella e prima autodefinizione in musica, è il disco del grande successo, l’incrocio definitivo tra melodie veraci e richiami rock applicati a raccontare sentimenti come l’”Alleria” o l’”Appocundria”, prima di dichiarare la propria passione: “A me me piace ‘o blues”.

L’apoteosi di quella prima stagione, l’apice e la fine di quell’orgoglio napoletano si registra il 19 settembre 1981: piazza del Plebiscito, allora un parcheggio e non certo il salotto buono della città, si riempie di duecentomila persone, nessune se le aspettava, forse è il primo megaconcerto italiano.

Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e uno straordinario James Senese accendono una notte indimenticabile. Ma Pino, che pure cattura quella stagione in un altro lp epocale come “Vai mò” (1981) e in brani come “Yes I know my way”, “Viento ‘e terra”, “Sulo pe’ parlà” e “Have you seen my shoes”, è talento irrequieto, ha bisogno di guardare al mondo. “Bella ‘mbriana”, del 1982, parla di tradizioni dimenticate, anticipa la stagione della world music che sarà.

 

Dal vivo, poi, non ce n’è per nessuno, come sintetizza “Sciò live” (’84): il Festival di Montreux, il Canada, l’Olympia di Parigi, il Festival di Varadero a Cuba e l’Arena di Verona aprono le porte alla corrente del golfo che arriva con Pino, italiano da esportazione, ora anche produttore, di Richie Havens. Esplorate le strade del blues, del jazz-rock, di quella che in quegli anni si chiama fusion, Daniele guarda sempre di più ai suoni del mondo: “Bonne soirèe” (’87) è un canto latino, mediterraneo, africano; l’arab rock inizia qui e prosegue in “Schizzichea with love” (’88), mentre continua anche la collaborazione con l’amico Massimo Troisi, per cui ha già scritto le colonne sonore di “Ricomincio da tre” (’81) e “Le vie del signore sono finite” (’87), prima di sfociare nel capolavoro di “Quando”, scritta con l’amico per “Pensavo fosse amore e invece era un calesse” (’91).

 

“Mascalzone latino” (’89) è un ritorno all’acustico mentre gli anni Novanta incombono con un altro cambio di pelle, con un’altra svolta creativa: Un uomo in blues” (’91) sa cantare l’Italia che cambia. Pino è anche l’uomo delle collaborazioni, non dei duetti tanto per fare, divide il palco o lo studio di registrazione con i grandi jazzisti come con Luciano Pavarotti, è sempre più un suonautore, lasciando spesso alla sua chitarra il compito di parlare per lui.

 

Noa, Giorgia e Raiz degli Almamegretta sono le guest star di “Dimmi cosa succede sulla terra” (’97), forte di superhit come “Che male c’è” e “Dubbi non ho”, “Yes I know my way” (’98) rivitalizza l’antico cavallo di battaglia con Jim Kerr dei Simple Minds. “Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui” (2007) ritrova Tony Esposito e prepara la strada a un evento storico, quello del triplo cd antologico con inediti “Ricomincio da 30”, che cita Troisi e riforma il supergruppo (Tullio De Piscopo, James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo e JoeAmoruso) con l’aggiunta di Chiara Civello e Al di Meola. L’8 luglio il ritrovato dream team vesuviano espugna di nuovo piazza del Plebiscito, ma questa volta ci sono pure Giorgia, Irene Grandi, Avion Travel, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio. Poi è storia recente tra “Electric jam” del 2009 e “La Grande Madre”.

 

PINO DANIELE, NAPOLITANO: HA DATO CONTRIBUTO ALLA TRADIZIONE MUSICALE NAPOLETANA
Dopo la scomparsa di Pino Daniele, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ai famigliari il seguente messaggio di cordoglio: “Ho appreso con dolorosa sorpresa la notizia della scomparsa di Pino Daniele, cantautore che ha saputo dare un originale contributo alla tradizione musicale della sua città. Ai figli e alle persone che gli hanno voluto bene e al mondo della musica, esprimo le mie più sincere condoglianze”.