Editoriale – L’attacco terroristico accaduto oggi in francia, con la morte di 12 giornalisti, e’ un attacco a tutto l’occidente. E’ l’unidici settembre del giornalismo. E’ un attacco alle colonne fondamentali della liberta’ di stampa, e della liberta’ di ogni stato.
Oggi siamo tutti Charlie Hebdo, giornalisti, e non giornalisti.
E il ricordo va subito a quegli avvertimenti che gli islamici hanno fatto nei mesi scorsi, sia in Italia per Roma, dove hanno sostenuto che troncheranno i crocifissi, e uccideranno donne e bambini, o come avevano annunciato il colpo alla Francia in nome di quel Dio che loro chiamano Hallah. Le parole di Oriana Fallaci dette molti anni fa’ oggi sono verita’assolute.
Lei sosteneva che non in Europa ma in Eurabia. E aveva ragione la Fallaci. Quando la giornalista gridava contro le moschee nel nostro paese, molti la prendeveno in giro e gridavano contro di lei. Oggi quel quel grido mi ritona in mente perche’ vorrei gridare io quelle stesse parole.
E’ stato negato una canzone di Natale in una scuola italia, perche ‘se no si offendevano i bambini munsulmani. Si sono tolti i crocifissi in alcune classe italiani perche si aveva paura che disturbasse la sensibilita’ religiosa dei ragazzi munsulmani in italia.
Questo modo vigliacco di non difendere le proprie liberta’ sono state le prime armi che hanno ucciso la liberta’ di un paese, l’Italia. Sono le crepe nelle quali si infiltrano quelli che non tolgono ma impongono il corano ovunque.
Tutti abbiamo la responsabilita’, ogni volta che si fa finta di nulla, ogni volta che giriamo la testa da un’altra parte, ogni volta che si ha paura di dire no, le tradizioni non si tolgono, non si impongono, ma nemmeno si tolgono. Togliere i simboli religiosi, o nasconderrsi, significa aver paura e vergogna delle nostre tradizioni, qualunque esse siano.
Si devono mostrare, non si deve temere ne avere paura, bisogna far capire ai munsulmani o ad altri, che sono in un’atro stato, che devono rispettare le condizioni. Questo non vuole dire che loro non possono mostrare le proprie differenze, ma che rispettino quelle che trovano.
La verita’ si dice sta in mezzo, ma secondo la Fallaci, e sono d’accordo, spesso la verita’ sta solo da una parte.
Ora tutto l’occidente ha alzato il livello di sicurezza, Londra e’ al massimo livello 5 , e anche Roma e’ al massimo livello. Ora tutti sono all’erta. Troppo tardi, ora non colpiranno, no, ora non lo faranno. Lo faranno quando non c’e’ lo aspettiamo.
La pace non c’e’, e’ solo apparente da anni. Siamo in guerra, e lo saremo per molto tempo. Stiamo vivendo giorni di guerra e non solo per quello che e’ successo oggi, ma per non aver preso in considerazione subito queste persone.
Da anni gridano la loro presenza e che distruggeranno il mondo, che imporranno il coranto a tutti e per farlo uccideranno. Ma lo si ricorda solo quando succedono questi attacchi o crollano delle torri, o vengono tagliate teste.
Mi sembra di vivere davanti ad un film. Qualcuno proietta il film che tutto va bene, ma fuori dalla sala, la realta’ e’ diversa. Si muore.
Islamici si sono avvicinati ad una redazione giornalistica. Hanno suonato. Hanno parlato una perfetto francese. Sono entrati e hanno fatto fuoco, uccidendo 12 persone. Questa e’ la realta’, una realta’ che covava da anni, da mesi.
Ora? ora ci rimane altro che leccarsi le ferite. Di chiudere il recito dopo che i cavalli sono scappati. USA, Europa unite contro l’ISIS. Da Londra Cameron si e’ detto vicino ai Francesi, ha alzato il livello di sicurezza, e sta rivedendo la situazione delle frontiere e la sicurezza. Insomma non c’e’ pace in terra.
Per contrastare queste cose vanno alzati i livelli veri di sicurezza, per fare questo ci vogliono soldi
e tanti non parole. Chi li ha li usera’. Ma il nemico attacca con l’arma della sorpresa, ferisce quando non ci si aspetta che bussa alla porta. Il nemico e’ accanto a noi.
Il Financial Times ha detto che i gioranalisti del Charlie Hebdo hanno fatto male, ” sono stati stupidi” riferendosi che hanno esagerato, hanno giocato troppo con la satira o meglio con il fuoco.
Perche’ dopo gli avertimenti dovevano almeno spuntare le matite per un po’ di tempo.
Io non sono molto d’accordo. Perche’ fare questo significherebbe fare come quel prete che non ha cantato la cansoncina di Natale peche’ se no offendeva il ragazzo munsulmano. Significherebbe che allora non dovrei nemmeno scrivere questo articolo. Significherebbe far chiudere tutti i giornali, blog, pensieri e volori di tutti.
I munsulmani fanno il loro mestire, male ma lo fanno, decisi andando contro tutto e tutti. E dire che quei giornalisti hanno fatto male, significa offendere tutti quelli che credono nella liberta’.
Ma non importa, anche in questo caso e’ stata espressa una liberta’ che rispetto anche se non la condivido.
Ed ora? Ora nulla pagine di giornali si riempiono, parole discussioni, e poi tutto sciama per un po’nella frenesia, fino al prossimo attentato, che potrebbe essere gia domani. O forse domani potrebbe essere gia troppo tardi.