Londra – È stata inaugurata lo scorso 19 marzo presso il Consolato Generale d’Italia Immagini dal pianeta terra, la mostra del fotografo naturalista e professore universitario Simone Sbaraglia, volta a veicolare attraverso le immagini la fragilità insita nella bellezza del pianeta terra.
Il Console Generale Massimiliano Mazzanti, ha sottolineato il valore della mostra fotografica di Simone Sbaraglia e alla scelta del Consolato di patrocinarla.
Mosso da una spiccata sensibilità artistica, il Console Generale Mazzanti ha deciso di fare del Consolato un luogo meno grigio: rimasto affascinato dal talento fotografico di Sbaraglia, non ha esitato ad ospitare in Consolato Immagini dal pianeta terra, prima mostra londinese del fotografo romano. A colpire il Console è stata la sua capacità di comunicare attraverso l’Immagine l’urgenza della salvaguardia del nostro pianeta, al di là di qualsiasi retorica politica.
Il valore universale dell’Immagine fa sì che questo messaggio riesca ad arrivare a tutti, facendo leva su quella che Sbaraglia definisce “la sensibilità innata alla bellezza” insita in ciascuno di noi. La bellezza – afferma il fotografo introducendo il pubblico alla sua mostra – necessita infatti di essere scoperta, distillata da un “caotico quotidiano” che rischia di renderla invisibile.
Compito del fotografo è isolare questa bellezza e portarla alla luce sì da renderla visibile a tutti. Un compito arduo – prosegue Sbaraglia – che consiste nel catturare un’istantanea di pura bellezza all’interno di una realtà complessivamente disordinata.
È nel 2005 che Simone Sbaraglia dà inizio al suo progetto di documentazione della bellezza, che fra i numerosi riconoscimenti conquista, a Londra, il 2014 Wildlife Photographer of the Year Award e il Zoological Society of London International Prize.
La parte conclusiva della presentazione è dedicata al risultato finale, ma non ultimo, di questo suo progetto: Un paradiso a termine? video che, sulle note di Eddie Vedder, raccoglie gli scatti più significativi di una carriera dedicata a testimoniare lo stato in cui versano specie ed ecosistemi ad altissimo rischio di estinzione.
La possibile estinzione degli oranghi del Borneo e di Sumatra, delle gru di Hokkaido e degli alligatori delle Everglades testimonia le catastrofiche conseguenze dell’impatto umano su delicatissimi ecosistemi che, in realtà, comprendiamo solo in minima parte.
“Occorre riscoprirci sensibili” – dice Sbaraglia – poiché solo attraverso una ritrovata sensibilità potremo tornare ad amare il mondo che ci circonda ed impegnarci a difenderlo. La simbiosi che s’instaura fra il fotografo e l’animale diventa così metafora del rapporto ideale fra uomo e natura: c’è bisogno di fiducia e rispetto reciproci affinché la bellezza possa affiorare ed essere colta. Come dimostra il video di backstage proiettato da Sbaraglia a conclusione del suo discorso, infatti, è l’animale – non il fotografo – a decidere se e quando essere immortalato, solo dopo un lungo processo di avvicinamento a volte difficoltoso ed estenuante.
Una mostra da non perdere, in esposizione fino al 1 aprile. Ma il Consolato ha in serbo altri interessanti progetti, tra i quali la presentazione delle fotografie vincitrici dell’Italians of London photographic competition.
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photographic exhibition IMMAGINI DAL PIANETA TERRA
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