NASA: paradosso dei gemelli diventa realta’.

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Curiosita’- I 100 anni della teoria della relativita’ di Einstein, non potevano essere ricordati e omaggati in maniera migliore.

La Nasa, per la prima volta vuole sperimentare il paradosso dei due gemelli, con due gemelli veri. Uno rimane sulla terra e l’altro andra’ sulla stazione internazionale ISS, ad accoglierlo ci sara’ la nosra Samantha Cristoforetti, che dovra’ fare gli esami e i test relativistici.

I due Gemelli hanno il solito DNA e fanno il solito lavoro , sono entrambi astronauti: sono Scott ( che andra’ sulla ISS) e Mark Kelly ( che rimane sulla terra) e saranno i primi a fare una missione che si presenta gia’ solo su carta, molto interessante.

Alla fine della missione il tempo per loro sara’ trascorso diversamente. come ? Be’ per Scott il tempo sara’ passato piu’ velocemente rispetto a suo fratello Mark.

Esperimento-astronauti-gemelli-NASAL’affascinate teoria della relativita’ in sintesi sostiene che un corpo sparato alla velocita’ della luce invecchia molto meno di quello che rimane sulla terra.

Questo paradosso lo hanno anche “realizzato con effetti speciali” nel bel film Intestellar, dove Matthew McConaughey viaggia dentro una astronave per cercare altri mondi per vivere, al suo ritorno sua figlia e’ piu’ vecchia di lui di circa 60 anni, mentre per il bell’ attore sono passate solo poche ore.

Ora c’e’ da dire che nell’esperimento pratico dei due veri astronauti, nessuno viene accellerato alla velocita’ della luce, ( nessun corpo puo’ essere per ora mandato a tale velocita’), per cui le differenze saranno minime, forse impercettibili a livello fisico, ma si possono vedere a livello dei geni e al loro allungamento.

Prima di entrare in tali dettagli importanti, vorrei ricordare che sebbene contrario al senso comune, non vi è nulla di paradossale nel fatto che il tempo scorra in modo diverso per i due gemelli, perche’ come dice la teoria, non esiste un tempo assoluto, ma lo scorrere del tempo dipende dal sistema di riferimento in cui lo si misura.

 

PARADOSSO 2GEM

 

La teoria e’ gia’ stata sperimentata e confermata e ogni giorno in tutti i laboratori di fisica del mondo, gli scienziati verificano sempre che i tempi di decadimento delle particelle subatomiche, misurati in laboratorio, dimunuiscono quando le particelle viaggiano nel laboratorio a velocità prossime a quelle della luce.

Di diverso qui c’e’ la presenza dell’uomo, per la prima volta si mettono veramente due gemelli per misurare il loro invecchiamento.

Interessante e’ capire quale e’ il parametro per cui si identifica l’invecchiamento.

La stazione ISS viaggia a una velocita’ che non e’ naturalmente quella della luce, ma ha una velocita’ media di 7,66 km/s (~ 27 600 km/h). Tale velocita’ comunque e’ sempre piu’ veloce di qualisiasi velocita’ che il fratello sulla terra potrebbe raggiungere, e quindi anche se non e’ proprio la velocita’ della luce, e’ comunque sufficiente per capire le variazini al livello cellulare, ( o e’ quello che sperano alla NASA).

Naturalmente Mark non si accorgera’ di essere invecchiato poco di piu’ di Scott, ne si vedranno effetti “visibili” sul corpo, ma forse sugli allungamenti dei geni si potra’ percepire. Basta quel poco per dare ancora ragione al nostro vecchio Einstein.

Gia’ alcuni effetti gli astronauti delle missioni precedenti, li hanno gia’ notati. E’ noto per esempio che chi viaggia in orbita in microgravita’ la vista si annebbia, i muscoli si atrofizzano (ecco perche’ gli astronauti si allenano tutti i giorni dello stazione ISS per parecchie ore), e alcuni atronauti al loro rientro sono piu’ lunghi di qualche centimetro. Insomma viaggere fuori dalla terra comporta gia’ di per se delle variazioni fisiche gia’ conosciute.

 

 

 

I telomeri (in giallo) sono evidenziati suicromosomi attraverso unaFISH

 

Ma ora e’ diverso, si andra’ a studiare l’invecchiamento cellulare, e sopratutto i telomeri (l’estremita’ del cromosoma ) che si accorciano quando le cellule invecchiano. Se questi questi si accorciassero meno o addirittura non si muovono, allora sarebbe l’enesima prova che la teoria e’ giusta.

Questo esperimento della NASA sulla ISS, ha anche un’altro scopo, quello di viaggare nell’univero, in particolare i viaggi verso Marte. Per raggiungere il pianeta rosso ci vogliono 6 mesi di viaggio, tempo lunghissimo mai sperimentato, dove il corpo umano e’ soggetto a forti radiazioni cosmiche. In verita’ questi esperimeti sono un tenero tentativo di sfidare l’ignoto tra i limiti umani e l’infinita’ del cosmo.