Allarme immigrati. L’Europa deve agire.

0
1168

Siamo nel Canale di Sicilia, 60 miglia a nord della Libia. Nella notte tra sabato e domenica un barcone si è capovolto e con esso circa un migliaio di migranti, tra cui 50 bambini e 200 donne.
Sono stati recuperati solo 27 superstiti (2 dei quali aggrappati ai corpi senza vita per non scivolare verso il fondo) e 24 morti. Si tratterebbe della più grave sciagura del mare dal dopoguerra, peggiore anche della strage di Lampedusa (Agrigento) del 3 ottobre 2013, che fece 366 morti e 20 dispersi. Anche questa volta il barcone era sovraccarico. Molti dei passeggeri erano stati chiusi nella stiva per mancanza di spazio, sigillata fin dalla partenza. Su questo la Procura di Catania sta indagando.
La nave della guardia costiera con a bordo i superstiti è salpata da La Valletta, ora è diretta verso Catania. Le salme sono state invece trasferite a Malta.
Ancora una volta il viaggio di speranza si è trasformato in una strage. Solo pochi giorni fa Renzi discuteva con Obama riguardo ad una possibile soluzione a queste stragi. Cosa fare? Renzi dichiara guerra ai mercanti di morte. Non si parla più di naufragio ma di una vera e propria crisi umanitaria.
L’Europa non può più tirarsi indietro. La commissione UE ha infatti proposto di raddoppiare i finanziamenti per l’operazione Triton nel Mediterraneo.
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana, si è espresso dicendo: “Occorre un’iniziativa straordinaria che coinvolga, oltre alla UE, gli organismi internazionali e le agenzie dell’Onu per politiche che affrontino l’emergenza sin dai Paesi d’origine.”
Il segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, afferma che l’Italia e la Grecia stanno affrontando una pressione troppo elevata per l’emergenza immigrati ed ha chiesto quindi all’Unione Europea che mostri solidarietà a questi Paesi.

Martin Schulz, Europarlamentare, appoggia l’idea di Ban Ki-moon e la amplia affermando che deve essere effettuata una ripartizione degli immigrati sopravvissuti un tutti i paesi della UE.
Chissà che questa sia la volta buona. Chissà se finalmente sarà bloccato il flusso di migranti verso un Paese, l’Italia, che già ai suoi stessi cittadini ha ben poche risorse da offrire.