Nuovo comites verso l’aiuto dei giovani

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Londra – Sabato 30 Maggio presso Clerkenwell Road, nelle stanze sopra la chiesa italiana, si e’ riunito il nuovo Comites ( comitato degli italiani all’estero) di Londra presieduto dal neo eletto Presidente Pietro Molle, una persona di spicco nella comunita’ italiana ( anche se ammetto non lo conoscevo). 

Le riunioni sono aperte a tutti, come pubblico si puo’ assistere, e ho deciso di andare a vedere e capire come si svolge una riunione comites, ma sopratutto cosa viene detto e come.

Scettico e convinto dell’inutilita’  del vecchio Comites ho aperto la porta della sala con l’intenzione di intervistare il nuovo presidente che ho fatto ascolta su LondonONEradio,come feci con il vecchio presidente,  e di capire chi erano quelle persone, che prenderanno, o che dovrebbero prendere decisioni o fare proposte per la comunita’ italiana.

I rappresentanti dei Comites di Londra sono 18 persone, volontarie ( quindi non pagate, e’ riconosciuto solo un rimborso spese per chi abita fuori Londra e deve prendere il treno per venire alle riunioni), che per legge si devono riunire minimo 4 volte all’anno e i rappresentanti sono di varie liste.

Alle ultime votazioni le liste in corsa erano: Mani unite – la più votata con 1171 voti e 7 cosigleiri, ItalUk – 887 voti e 5 consiglieri, Moving Forward – 875 voti e 5 consiglieri, Siamo Italiani – 242 voti e 1 consigliere (*).

Sabato, 15 persone su 18 (ne mancavano tre per problemi personali), si sono riunite ad un tavolo, per iniziare un nuovo cammino e scrivere una nuova pagina dopo 11 anni di stallo e di controversie. Il vecchio Comites ha fatto alcune cose,  ma con scarso risultato.

Il nuovo comites eredita un pesante debito dal passato, di una mal gestita organizzazione che ha portato solo a far dimenticare questa istituzione.

Non solo, il precedente gruppo Comites ha cosi’ “corrotto” l’immagine del comites di Londra che e’ sempre stato al centro di polemiche e sopratutto ingnorato dai giovani e dall’intera comunita’.

Non si e’ mai capito con chiarezza dove andavano a finire i soldi che da Roma venivano mandati a Londra ( senti l’intervista al ex_ presidente dei comites qui’ ). Tante parole ma di effettivo poco. Dove sono i vecchi bilanci? Perche’ il vecchio presidente non si e’ dimesso quando gli era stato suggerito di farlo?
Polemiche su polemiche hanno infangato il comites e hanno accresciuto ( me per primo) uno scetticismo che incombe tutt’ora sulla nuova realta’.

Pero’ va detta la verita’, e va data la possibilita’ di rifarsi, di svillupparsi, di scrollarsi di dosso quel mantello nero che per anni ha avvolto il comites.

Essere presente alla riunione, ho capito che ci sono ancora degli ingranaggi arrugginiti, ma ho visto quella cosa che in passato non c’e’ mai stata, o forse  solo poco: la Volonta’ e l’onesta’ di fare qualcosa di diverso e soprattutto concreto per gli italiani a Londra.

 

I membri del comites, tra le altre cose anche con giovani all’interno, ereditano una brutta storia, ma ho visto nei loro visi il coraggio determinato ad uscire dal buoio. Certo, sono sempre in fase di rodaggio, e il debito lasciato dal passato e’ considerevole ( si parla di circa 7000 sterline) e come sappiamo la salita in negativo e’ sempre piu’ dura che partire da zero.

[Membri del comites con il Console Generale Massimiliano Mazzanti e la nuova console dott.ssa Giulia Romani] 

Ma i componenti del nuovo comites, giovani e meno giovani, si sono detti convinti di portercela fare, per il bene della comunita’.

Questo sicuramente e’ un comites, diverso, piu’ dinamico, unito dalla saggezza di alcuni membri e le idee nuove dei giovani che ne fanno parte, come ad esempio, Andrea Pisauro Laura De Bonfils, Tipu Golam Maula ( che a parte il nome e’ cittadino italiano e quindi e’ stato eletto) ,l’equilibrio e la calma di Luigi Reale e di Maria Iacuzio, il pragmatismo di Luigi Bille e di Alessandro Gaglione, la saggezza di padre Giandomenico Ziliotto e di Clara Caleo Green, l’esperienza importate ma spesso irruenta di Fiorentino Malocchio, danno una scossa importante al nuovo comites .

Tutti i membri sono pronti ad accogliere questa sfida importante che li aspetta, e sono determinati, almeno per ora.

Non sono certo mancate alcune scintille e nervosismi tra le parti alla riunione di Sabato, che speriamo non vadano a rovinare il lavoro del comites, che nella sfida collettiva deve trovare  una sinergia comune.

I nervosismi, le divergenze di opinioni, ci possono anche stare, e’ naturale, ma l’invito che faccio e che farebbe la comunita’ italiana e’ di tenere a freno i bollori politici e la ruggine interpersonale, e di pensare al lavoro importante e di responsabilita’ che il Comites ha da fare difronte agli italiani a Londra.

Qui c’e’ poco da scherzare, o perdere tempo in litigate senza senso. La comunta’ ha bisogno di essere supportata creando qualcosa che non e’ mai stato fatto, che nessun Comites ha mai fatto. Fatti non parole o screzzi tra le parti politiche.

Il periodo storico di cui siamo protagonisti e’ fondamentale per il futuro di noi immigrati e di quelli che verranno dopo di noi. E far trovare una comunita’ salda e bene connessa e’ un impegno che il Comites  deve prendere, una responsabilita’ per l’oggi e per un futuro diverso domani.

I giovani a Londra sono tanti e hanno bisogno di supporto e il comites deve lavorare per loro.

Il presidente ha detto che :“Il comites non serve se le persone non si interessano”. Io dico che l’interessere deve essere reciproco. Io voglio sperare che il nuovo capitolo del comites di Londra possa essere veramente piu’ vicino alle persone ai giovani, agli anziani immigrati qui tanto tempo fa, perche’  come ha sottolineato il presidente Molle :” Se i giovani di oggi trovano coraggio a venire a Londra e’ anche grazie ai nostri primi immigrati di cui non bisogna dimenticarli”.

Vecchie e nuove generazioni che spesso non si incontrano mai, e che nel Comites devono trovare una piazza comune a cui rivolgersi senza paure, e riaquistare la fiducia persa, o per meglio dire mai avuta.

E allora il primo passo del nuovo Comites e’ fare un sito internet, aggiornarsi con i social network, iniziare una operazione capillare mai fatta prima.

Gli italiani a Londra sono stanchi delle parole ora vogliano i fatti. Il nuovo Comites non deve piagere sul latte versato, ma rimboccarsi le maniche, gridare la propria presenza, e concretizzare gli ordini del giorno e dare piu’ trasparenza dalla pagina del nuovo e primo sito web.

Solo cosi’ prendera’ senso tutto il lodevole lavoro che stanno facendo, solo cosi’ gli italiani e soprattutto i giovani, inizieranno a credere in qualcosa di possibile. Altrimenti il comites sara’ ancora una bella ideologia di parole alla deriva.


 

 (*)

Mani Unite 
Nicola Del Basso (550 voti), Pietro Molle (517), Luigi Billè (460), Alessandro Gaglione (429), Giandomenico Ziliotto (406); Vincenzino Auletta (270); Liborio Genuardi (225)
ItalUk
Luigi Reale (475), Fiorentino Manocchio (434), Vittorio Plava (335), Maria Picciano (299), Maria Iacuzio (256)
Moving Forward
Martina Cherubini di Simplicio (456), Michele Andrea Pisauro (359), Tipu Golam Maula (325), Laura De Bonfils (320), Clara Caleo (278)
Siamo Italiani
Ezio Luigi Fabiani (122). 

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