Londra- Lo sanno tutti Londra e’ una citta’cosmopolita, e’ la calamita dell’Europa e non solo, attrae per la sua bellezza e opportunità migliaia di persone ogni giorno.
E tra la folla frettolosa, spesso non ci si accorge di quelle persone che vivono ai margini delle strade, di coloro che dormono sotto cartoni e chiedono elemosina: sono gli immigrati di molte nazioni, ma in particolare dell’East che arrivano e non hanno una casa o un lavoro ne soldi ( perche’ spesi tutti per il viaggio) e qui vengono identificati come homeless, i senza tetto.
Sono le persone silenziose, nei grandi rumori di Londra, quelli che spesso non vengono nemmeno guardati, ma evitati, quelli che vengono giudicati come svogliati o incapaci di fare qualcosa, quelli, quelli che chiedono pochi centesimi per vivere, insomma, l’altra faccia della citta’.
C’e’ un luogo centrale di Londra, Marble Arch, dove i senza fissa dimora hanno trasformato una nuova scultura detta “She Guardian” dell’ artist Dashi Namdakov in un campeggio improvvisato. Lo stesso artista russo si e’ detto sdegnato che una citta’ come Londra non riesca a risolvere questi problemi: “… Quando ho realizzato la statua l’ho pensata per un luogo all’aperto, un parco, una piazza, e speravo diventasse un fonte di attrazione per turisti, non una attrazione per persone disagiate che meriterebbero altro”.
In effetti la statua aveva generato, alcune perplessita’, ci sono state persone a cui non piaceva, altre che la trovavano fuori luogo e altre ancora che la ignoravano totalmente. Oggi invece e’ diventata la dimora preferita di chi non ha una casa e non un lavoro, e’ diventata un po’ il simbolo del degrado di Londra.
Stamattina, prima di venire in redazione ho voluto vedere con i miei occhi, tutti quei sacchi a pelo ancora caldi dal sonno, bottiglie di birra per terra, giornali sparsi, sotto quella pantera alata in una delle zone piu’ belle e trafficate di Londra tra Hyde park e Marble Arch. Le persone non facenvano nemmeno caso che li` alla base della statua c’erano altre persone tra la poverta e il sogno di perderala.
Ad un agente di polizia poco distante, che mi guardava incuriosito dalla mia stessa curiosita’ ho chiesto alcune spiegazioni: “.. non e’ bello vedere quella gente accampata, non e’ giusto per loro ne per la cita’, il Westminster City Council ha fatto un piano per togliere i senza tetto da questo posto ma ogni giorni ritornano piu’ numerosi, noi possiamo solo fare un verbale e segnalare la cosa, solo in certi rari casi abbiamo arrestato”, ha detto l’agente di Scotland Yard.
Il Comune di Londra ha messo una squadra di persone appositamente per questo problema, che lavora con la Metropolitan Police e il Ministero degli Interni per valutare se queste povere persone hanno il regolamentare soggiorno oppure no, altrimenti vengono presi e rimandati a casa.
Il fenomeno dell’immigrazione non e’ solo quello italiano, spagnolo, francese, quello diciamo che e’ una immigrazione privilegiata, ma il fenomeno e Londra lo sa bene, degli arrivi, coinvolge ogni ancolo del mondo.
Le persone stanche dei loro paesi partono con la speranza in bocca per trovare fortuna. Ma non sempre per loro il sogno diventa realta’ o spesso, va anche detto, che alcuni di loro non hanno voglia di impegnarsi per quel sogno.
Ed ecco che finiscono ammassati come piccioni sotto le statue o angoli della città, come in questo caso. Va detto pero’ che il comune di Londra sta facendo molto e ha fatto molto per cercare di risolvere questo problema che si diffonde a macchie di olio per tutta la città.
Ma la soluzione non e’ toglierli dal centro di Londra e metterli in un angolo, magari, piu’ sperduto di Londra fuori dagli sguardi di turisti o di persone incravattate per mostrare una citta’ che funziona.
La soluzione andrebbe fatta radicale, trovare per loro una sistemazione e lavoro. Certo, solo alle persone che hanno veramente voglia di lavorare, e’ ovvio, gli altri rimpatriarli.
Per ora, la statua “She Guardian” veglia su di loro notte e giorno con le sue ali e con l’espressione feroce di un grido che sembra dominare e difendere il territorio dagli intrusi, e forse proprio quell’espressione di ruggito silenzioso, rassicura i senza tetto che si sentono protetti da quella amica alata, che ormai e’ diventata l’opera di Londra simbolo dei senza tetto, di una citta’ apparentemente perfetta agli occhi di chi guarda solo in una certa direzione.