( Dalla nostra invita Elisa S.) In 23 mila si sono radunati attorno ai monoliti di Stonehenge per celebrare il solstizio d’estate.
Chi ha ballato, chi ha pregato, chie si è baciato, ma l’importante è stoto esserci, per farsi benedire dall primo raggio di sole dell’estate, o meglio direbbero gli scienziati : il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima (estate) o minima ( inverno).
Poco importano le definizioni, a Stonehenge e in altre parte del mondo, l’alba del 21 Giugno è un momento speciale, energeticamente importante e di buon auspicio.
E a Stonehenge il rito si ripete da anni, con i fedeli della religione pagana e druida, ancora diffusa in Gran Bretagna.
Le pietre che compongono il monumento megalitico della Piana di Salisbury, sono messe in modo tale che il sole passa esattamente ta le pietre, come un occhio preciso che da millenni vuole osseravare il mondo.
Fin dalla antichità i solstizi sono momenti ritenuti sacri, per la rinascita dalle tenebre, un attimo in cui il grande occhio solare veglia sull’umanità e la Natura.
Ci sono culti solari dal Polo Nord alla Polinesia, passando per Africa, Indonesia e sud America. C’è il culto fra gli indiani d’America e nell’antico Egitto, fra i Maya e gli Incas.
Ieri sera e stamani a Stonehenge si è respirata un’atmosfera surreale, tra canti, riti e tamburi, siamo tutti per una attimo ritornati agli albori delle nostre radici di uomini, e la cosa che ha colpito di più è stata quando spontaneamente molti di noi si sono abbracciati nella totale pace ed armonia. Peccato che sia cosi difficile farlo tutti i giorni.
L’appuntamento è all’anno prossimo buona estate a tutti, e per chi è padre auguri di Happy Father’s Day, che in UK viene festeggiato proprio il 21 Giugno.