ROBERTO SAVIANO INCANTA LONDRA

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London Royal Geographical Societ – Roberto Saviano davanti ad una pubblico misto di italiani ed inglesi, ha ripercorso la sua vita e la sua storia dalle origini, sintetizzando le parti significative come la morte di  Beppino Impastato (giornalista, italiano, noto per le sue denunce contro le attività di cosa nostra a seguito delle quali fu assassinato) che lo colpi’ molto. Da li’ è iniziato un percorso passionale, di “rabbia” nel raccontare la sua terra.

Poi ha parlato del narcotraffico della droga, che trova ampio spazio nel suo ultimo libro – zero zero zero – e dice, che se il traffico di droga fosse un corpo, il cuore sarebbe in Messico, e il cervello a Londra.
Londra e’ il centro dello smistamento. Arriva, e poi viene distribuita, e tra le altre cose taglianta molto, quindi la cocaina che gira a Londra non è nemmeno poi tanto buona.  La politica inglese che cosa fà? Nulla, non se ne cura, perché la vede come una cosa lontana, non ci sono preti ammazzati, non ci sono problemi sociali che scatenano un fulmine nella società.

Poi Saviano scherza e dice spero che con la vendita del mio libro e la potenza letteraria possa scatenare un’ uragano.

Roberto Saviano sottolinea che la banca inglese HSBC ha pagato una multa di 1miliardo di dollari per aver reciclato denaro della droga, e nessuna notizi è uscita nei giornali inglesi né la politica ha fatto nulla. Questo è il problema.

Roberto si mostra molto diretto come suo solito e cerca di ironizzare sulla presentazione della tesi del libro.
Londra fa concorrenza alle altre nazioni, allora perché viene scelta? Saviamo spiega dicendo che costa meno portare a Londra la droga e quindi apre un mercato più basso e conveniente.

Appena si aprono le domande dal pubblico è un continuo alzare le mani per fare interrogare Saviano, molti inglesi interessati, poi  un italiano li fà una domanda cosa è il coraggio? Savaino risponde :<< Mi rivolgo ai tanti italiani che sono qui’ a Londra, parlare di Mafia non c’è da vergognarsi, non bisogna aver paura a parlare di mafia, molte nazioni la hanno, e noi dobbiamo parlare di Mafia italiana perché bisogna insegnare agli altri a parlarne ad aver il coraggio perché cosi’ possiamo frammentare le organizzazioni, questo è coraggio>>.

Saviano è stato onesto, alla domanda se si è pentito di cio’ che ha scritto, la mia vita dice Saviano,<<  non e’ bella naturalmente, sono a Londra in una giornata di sole e sono stato tutto il giorno al chiuso, ho 35 hanni e dall’età di 27 faccio questa vita. Non rimpiango nulla. Mi è andata bene pero’ perché molti altri sono morti, io sono ancora qui con voi.>>

Saviano ha parlato della sua vita fino al traffico di droga internazionale, e c’è una frase che forse riassume tutto e ha colpito molti. Saviano ha detto che non fà paura lo scrittore alle organizzazione ma il lettore. Ecco questo credo sia l’essenza di tutti i libri che Saviano ha scritto e che scriverà ancora.

 

L’unica cosa che ha colpito molti, sono stati gli scarsi controlli, nessuno ha controllato nelle borse, o le persone con un metal detectors se qualcuno aveva per esempio armi o quant’ altro, questo si è bisbigliato all’uscita dopo una lunga fila per farsi fare la firma dallo scrittore.

  

[photo italoeuropeo]

 

 

 

 

 

 

 

 Articolo in inglese qui’