intervista al presidente della camera di commercio italiana a Londra

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Un aiuto per i giovani imprenditori a Londra 

Londra – La camera di commercio di Londra è sempre stato un punto di riferimento per gli italiani di vecchie e nuove generazioni.

Abbiamo incontrato il presidente Leonardo Simonelli, che ci ha spiegato le fasi principali della camera di commercio di Londra, i rapporti con gli inglesi e il sostegno che da ai giovani.

[foto  di repertorio – presidente della camera di commercio di Londra Leonardo Simonelli]

<<La Camera si deve continuamente aggiornare, e deve prendere atto dei cambiamenti in corso. Il primo cambiamento è proprio l’afflusso di tanti giovani: noi cerchiamo di insegnare loro regole – giacché questo è un paese di poche, ma sentite regole – e di mostrargli non solo le opportunità, ma anche il prezzo da pagare per coglierle. Fortunatamente, la gente che arriva è gente che ha preso conoscenza dei nuovi fenomeni, compreso quello della globalizzazione e che porta qui una concorrenza globale. >> – Dice il presidente Leonardo Simonelli che continua con una energia che fa invia ad un giovane:

<<Certamente bisogna porsi dei traguardi che siano commisurati alle risorse di cui si dispone. Ed è fondamentale fare delle valutazioni prima di entrare nel mondo produttivo: l’ingresso nel mondo produttivo anglosassone, infatti, avviene ad età molto giovane; per questa ragione, non si rischi prepararsi troppo ed esser pronti quando si è troppo vecchi.
La Camera, punto di raccolra della presenza italiana, contribuisce a fornire un supporto essenziale ai nuovi arrivati: ad essa, per esempio, sono state legate le associazioni – anche professionali – fondamentali nel supporto, giacché il business, nel mondo anglosassone, sta cambiando notevolmente: non è più il business tradizionale della merce, ma il business delle idee, delle immagini, dei sentimenti. Oggi vanno studiate e comprese le interazioni business e cultura, business e scineza, e così via dicendo.>>

 

Facciamo un passo indietro. Ci racconti, in sintesi, la storia della Camera di Commercio qui a Londra, e soprattutto gli sviluppi legati all’apertura della nuova Camera.

Si tratta di una storia lunga. Festeggeremo l’anno prossimo centrotrenta, ma le fasi della nostra storia sono state varie. Nella commemorazione ci fermeremo soprattutto sugli ultimi quaranta anni, perché partono da un evento che ha rilanciato la Camera e che fu la celebrazione del novantesimo anno, cui partecipò, fra i tanti, anche Gianni Agnelli.
Una prima fase si lega allo sviluppo delle banche: negli anni Ottanta, nella City, erano presenti e attive trentaquattro banche italiane. A quei tempi l’Italia era uno dei player maggiori nel mercato dell’Eurodollaro, partecipava ai grossi progetti strutturali, dai gasdotti alle dighe. Si è trattato di un fase importante che, putroppo, si è conclusa quando, da un lato, il mondo delle costruzioni si è trasferito in paesi con costi più bassi, e dall’altro, quando il mondo finanziario ha cominciato a valutare la distribuzione con più attenzione, non concentrando più l’attenzione su un paese solo. Dopo le varie crisi, poi, la presenza di strutture finanziarie italiane si è, poi, parecchio ridotta: oggi qui ci sono solo cinque banche italiane, abbastanza grosse, ma non certamente fra le numero uno.
E’ accaduto, quindi, che la Camera,, dal settore finanziario si è dovuta spostare al settore commerciale, favorendo, così, la presenza di medie e piccole aziende su settori trainanti quali l’agroalimentare o l’arredamento, che hanno conosciuto, negli anni Novanta, una grossa crescita.
Successivamente, anche questa fase si è conclusa, perché la grande distribuzione ha preso la fetta maggiore nel commercio internazionale: noi abbiamo, dunque, per questo, cominciato a prendere parte a progetti internazionali.
A partire dagli anni Duemila, in seguito, visti gli accresciuti investimenti italiani in questo Paese, si è manifestata una certa attenzione al settore degli investimenti, soprattutto in ambiti quali quello dell’high technology o della green economy.
Il concetto di business, in conclusione, si è sempre più esteso, allargato.

[foto  di repertorio – presidente della camera di commercio di Londra Leonardo Simonelli]

Com’è il rapporto della Camera di Commercio con gli inglesi? E lei ha visto un interesse da parte di aziende inglesi ad investire in Italia?

Noi siamo, fra l’altro, un’istituzione inglese, siamo stati creati in Gran Bretagna. Il sistema camerale è un sistema generalmente misto, perlomeno binazionale, ma che spesso comprende anche più nazioni. Noi siamo collegatissimi con la Camera Britannica in Italia, e non potrebbe essere diversamente dovendo rappresentare un mondo internazionale. Spero, a questo riguardo, che la crisi europea sia una crisi di passaggio.

Un consiglio ai giovani che vengono in questo Paese e vogliono aprire un’azienda. Cosa devono portare in valigia?

La prima caratteristica fondamentale è la serietà: questo è un Paese che non perdona molto le bugie. E’ un Paese che concede fiducia, ma che la toglie presto, se tradita. Fondamentale anche l’esperienza assieme agli obiettivi e alle risorse, economiche e non solo. L’ambizione eccessiva è, invece, pericolosa.

Parliamo delle ultime iniziative della Camera di Commercio.

 

Innanzitutto la visita dei sessanta direttori periferici di Confindustria. Domenica daremo il benvenuto a tutti loro in ambasciata, ed io sarò lì, avendo fissato un programma che si sviluppa dal giorno dopo e che vede protagoniste aziende italiane che qui hanno fatto successo. Può servire mostrare i successi da anelare: ci sono numerosi italiani, a Londra, che hanno ruoli di grandi responsabilità in multinazionali.
Ci sarà poi una visita del sindaco di Firenze, che viene a Londra per rendersi conto dei preparativi di Welcome Italia, giacché la Toscana è oggi una regione in fase di rilancio. Ad agosto saremo, invece, in Scozia per aprire il Festival di Edimburgo, poiché quest’anno ricorre il cinquantenario del gemellaggio Edimburgo-Firenze. Welcome Italia si terrà a settembre, prima della convention annuale che quest’anno sarà incentrata sui valori dell’Expo e che vedrà protagonisti il presidente Prodi e Parolin, Segretario di Stato del Vaticano. L’Expo è un successo: non so se sia un successo economico, ma è un successo di immagine. Io ci sono stato tre volte e l’ho trovato tutte le volte migliorato.
Attraverso la buona volontà di chi fa sacrificio del proprio tempo per aiutare gli altri, la Camera può portare avanti la sua missione.

[foto – immagini di repertorio welcomeitalia]

*Una parte dell’intervista sara’ trasmessa anche alla radio LondonONEadio.com la radio per gli intalia a Londra la prima che promuove giovani emergenti musicali da tutto il mondo


 

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