Italo Globali: Viaggio nell’Italia che vive al ritmo del mondo

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Italo globali

Lunedì 13 luglio si è tenuta nella graziosa galleria d’arte di Francesca Fiumano la presentazione del volume Italo Globali: Viaggio nell’Italia che vive al ritmo del mondo, a cura di Gabriele Caramellino (Fausto Lupetti Editore).

Questa raccolta di saggi ruota intorno al tema degli italiani nel mondo, in un’epoca globale in cui il senso stesso dell’italianità non può che adattarsi al continuo mutamento dei tempi. Sono questi gli italiani che hanno saputo guardare verso il futuro e osare, intraprendendo una strada priva di certezze, ma colma di speranza e possibilità di riuscita.

Sono in particolare i pionieri di quel genere di innovazione che scorre adesso nel campo digitale: Ceo, Digital strategist, Digital innovation, Digital management, questi sono solo alcuni dei termini utilizzati durante la presentazione, abilmente moderata da Gabriele Caramellino.

Il binomio innovazione culturale e tecnologica ricorre spesso negli interessi del curatore, fra i quali spiccano pure l’economia e il giornalismo (collabora con l’edizione online de Il Sole 24 Ore dal 2008 con il blog In cerca di idee).

Fra i relatori della presentazione ci sono stati Matteo Cerri (Ceo di The Family Officer Group e i2i Ventures), Alessia Affinita (fondatrice e direttrice di The Italian Community – The Free Business Directory for Italians abroad), Alessandro Mele (Ceo di EthicalFin – Clean Capital Partners), Cristina Alaimo (ricercatrice in Digital Innovation alla London School of Economics and Political Science), Corrado Accardi (Ceo e cofondatore di Pizza Rossa), Rita Comi (cofondatrice e managing director di Machas Creative Consultancy) e Chiara Cecilia Santamaria (autrice del blog Machedavvero.it).

 

Le idee per il libro sono venute viaggiando, incontrando persone, perché è proprio attraverso il viaggio, le nuove esperienze, che si ottengono le migliori idee e i migliori spunti di riflessione.

E questo è proprio quel genere di volume che vuole spronare l’italiano ad un nuovo pensiero, a guardare verso il futuro in un periodo non propriamente roseo per il Bel Paese. Il volume però, non raccoglie solo storie, ma consigli e suggestioni, attraverso cultura, innovazione e visioni sul mondo contemporaneo.

Si sono quindi succeduti gli interventi dei vari relatori, ognuno riguardo al proprio interessante lavoro e alla strada percorsa per raggiungere una tale posizione. La visione che si è generata dall’incontro è stata quindi colma di ottimismo, ma anche di riflessioni riguardo ai motivi che li hanno spinti a tentare la fortuna oltremanica. Ciò che manca in Italia, infatti, sono dei seri investimenti e il più delle volte, è la stessa burocrazia, nonché la pesante legislatura ad impedirne i tentativi.

 

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Al termine di questa discussione possiamo dunque affermare che fra la cultura italiana e quella britannica ci sia una diversa concezione del rischio e che è proprio questo fattore a costituire il trampolino di lancio per gli investimenti degli italiani all’estero?

Gabriele Caramellino: Si, possiamo dire che in Italia il rischio viene percepito in modo negativo, per questo c’è molta paura ad investire, soprattutto in questo periodo nero per l’economia. Ma c’è da dire inoltre che è diversa pure l’apertura mentale, difatti in Italia siamo ancora molto chiusi.

Alessia Affinita ha fondato The Italian Community che viene descritta come “le pagine gialle degli italiani all’estero”. Cosa ci può dire su questo progetto e quali sono i suoi obbiettivi futuri?

Alessia Affinita: Questo è un progetto gratuito che nasce proprio per dare visibilità ai business italiani all’estero. Si tratta proprio di un punto di riferimento dove sia per i consumatori che per i business che cercano visibilità. Soffermandoci sulla business community possiamo vedere come si sia espanso innanzitutto il target di riferimento, ma soprattutto, possiamo notare l’evoluzione degli ultimi anni: gli italiani all’estero, che la maggior parte delle volte vengono visti come dei traditori, rappresentano invece dei punti di riferimento, una piccola task force e costituiscono delle potenziali partnership pure per chi rimane in Italia.

Per quanto riguarda il futuro di Italian Community, invece, è quello di espandersi in altri paesi, oltre al Regno Unito, come in Germania e nel resto d’Europa.

 [foto della serata Giada Charmain di italoeuropeo]