Inghilterra -Dopo 25 anni di totale dedizione nella ricerca del leggendario mostro di Loch Ness, l’uomo che più di tutti ha lottato per dimostrarne l’esistenza, Steve Feltham, si è arreso. “Solo banali avvistamenti di grandi pesci gatto”, ammette alla fine di questa lunga avventura.
Una conclusione dal sapore di beffa, ma nonostante tutto, priva di rimpianti per l’eccentrico personaggio che si è accampato per anni sulle rive del lago, vivendo in una roulotte e guadagnandosi da vivere attraverso piccole sculture in legno.
[foto storica del 1969]
Ha atteso per tutto questo tempo la visione di qualcosa che non sarebbe mai apparso e lentamente, nel corso della sua esperienza, è arrivato a cambiare idea, considerando le apparizioni del mostro come semplici suggestioni.
Steve aveva abbandonato tutto, la propria famiglia, un lavoro sicuro e addirittura la fidanzata per ritirarsi come un degno eremita nei pressi del celebre lago, passando il proprio tempo alla disperata ricerca di una prova, di una conferma, attraverso sofisticati binocoli e telescopi.
[il lago visitato da molte persone durante l’anno]
[in foto una delle ultime foto riprese dall’alto che evidenzia una forma strana, un pesce dalle forme strane e molto grandi, probabile un pesce gatto gigante che si nasconde nei fondali del lago]
Poi, la presa di coscienza. La consapevolezza di un sogno svanito, senza comunque neppure lontanamente pensare di aver gettato via gran parte della propria vita: perché l’esperienza di Steve è la valida dimostrazione che una persona può vivere dei propri ideali, per quanto assurdi possano sembrare. La razionalità diventa qui un sentimento soggettivo e la sua vita un degno esempio di coraggio, nonché di immensa forza interiore.
[in foto Steve Feltham]