Alberto Solina – Studente e DJ –

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Foto Alberto Solina

Alberto Solina – Studente e DJ 

Questa intervista fa parte della ricerca fatta  da Alessandro Sansica, studente post-laurea alla Richmond, the American University a Londra, sul tema  SEMPRE PIU’ MUSICISTI ITALIANI IN CERCA DI SUCCESSO A LONDRA

Alberto Solina Nato a Palermo il 27 Aprile 1994, si trasferisce a Londra a 19 anni dopo aver conseguito il diploma di Liceo Classico. Alberto si avvicina alla musica con lo studio delle percussioni a 15 anni, per poi passare alla musica elettronica e alla produzione musicale a 17. A Londra studia Music Production, Sound Engineering, Music Business & DJing al Point Blank Music College.

Qui, entra in contatto con diversi artisti internazionali e ha l’opportunità di esibirsi in locali rinomati nella capitale inglese, quali il The Qube Project e il The Star of Kings. I suoi studi al Point Blank Music College gli valgono un primo contratto discografico, offertogli dalla stessa scuola dopo solamente 4 medi dall’inizio del corso. Alberto è attualmente sotto contratto con un’altra etichetta discografica, la Flymusic Records e sta valutando una nuova opportunità con un’altra etichetta, la Lakota 300, che gli permetterebbe di incidere dei dischi che verrebbero esclusivamente distribuiti nei Vinyl Shops londinesi

 

– Da quanto tempo suoni?

Ho iniziato a suonare le percussioni all’età di quindici anni per poi passare al Djing e alla produzione a diciassette. – A che età ti sei trasferito a Londra? A diciannove anni – Cosa facevi in Italia prima di trasferirti a Londra? Ho conseguito il diploma di Liceo classico e ad ottobre dello stesso anno (2013) sono partito alla volta di Londra.

– Qual è la motivazione che ti ha spinto a spostarti a Londra in quanto musicista?

La prima motivazione per cui ho scelto Londra è che possiede un bagaglio musicale immenso, si possono incontrare moltissimi musicisti di ogni genere e nazionalità con cui stringere amicizie e sopratutto instaurare rapporti lavorativi, inoltre essendomi informato sulle scuole di musica elettronica in Europa , Londra offre una svariata scelta di scuole e corsi di studi con docenti molto affermati nell’industria musicale.

– E’ stato difficile inserirsi nella scena musicale una volta arrivato a Londra?

Ovviamente ci vuole del tempo per ambientarsi in un paese nuovo con una lingua nuova; bisogna essere molto intraprendenti e andare a presentarsi personalmente ai promoters di eventi e ai direttori artistici dei locali presentando un cd con dei brani inediti e nel mio caso Dj set. Una cosa positiva di Londra è che le persone sono disposte ad ascoltarti e a metterti alla prova, situazione che capita difficilmente in Italia.

– Dove ti esibisci di solito? The Qube Project (ex Pacha), King of Stars e nei caratteristici warehouse londinesi – Pensi di avere più opportunità qui che in Italia? L’Italia sta crescendo molto nell’ambiente della musica underground, ma Londra è sicuramente avanti ed offre più possibilità. Molti più Locali e molte più persone coinvolte, le leggi permettono di ai club di rimanere aperti sino al mattino, quindi molto più spazio per i dj emergenti .

– Riesci a vivere di sola musica a Londra?

Purtroppo è molto difficile vivere solo di musica in generale. Personalmente sono stato molto fortunato perché ho un famiglia alle spalle che crede nel mio sogno e mi aiuta nelle spese . – Hai avuto l’opportunità di esibirti con altri artisti? In che circostanze? Si, ho avuto l’opportunità di esibirmi a fianco di altri artisti emergenti in party privati e in clubs . E’ sempre bello conoscere nuovi artisti con cui stringere rapporti di amicizia e collaborazione.

 

– Cosa studi a Londra? Ho studiato Music Production, Sound Engineering, Music Business & DJing al Point Blank Music College. Le lezioni erano suddivise in teoria e pratica, e si svolgevano quattro volte a settimana.

Essere uno studente ti sta anche favorendo in ambito professionale? Nel mio caso si, perché dopo quattro mesi dall’inizio del corso la scuola mi ha offerto un contratto discografico per un anno, il quale mi ha permesso di pubblicare tracce sulle maggiori piattaforme di distribuzione musicale online (Beatport , Itunes , Juno , Spotify).

– Essere uno studente ti ha permesso di instaurare rapporti professionali?

Si. La mia scuola è un continuo via vai di musicisti, promoters, cantanti e dj provenienti da tutto il mondo e soprattutto disposti a parlare delle loro esperienze.

– Perche’ proprio Londra? Ho scelto Londra perché ha un bagaglio musicale grandissimo, si possono incontrare musicisti di ogni genere, ogni età, ogni nazione. Ho scelto la mia scuola perché è una delle migliori scuole di musica elettronica in Europa, ha tre studi di registrazione all’interno in cui gli studenti hanno libero accesso e soprattutto perché è accreditata dall’università di Londra.

Cosa farai una volta terminati gli studi? Terminati gli studi tornerò in Italia per costruire il mio studio di produzione, perché a Londra è difficile trovare uno spazio dove potere fare il proprio studio visto i prezzi degli affitti molto alti. Continuerò a produrre per l’etichetta discografica della scuola e non solo; ho già firmato qualche mese fa con un’altra etichetta discografica (Flymusic Records), ed ho intenzione di firmare con un’altra etichetta “Lakota 300”, la quale è di un mio caro amico che ho conosciuto proprio a Londra che sarà Only Vinyl, cioè nonn distribuirà i pezzi online, ma esclusivamente nei Vinyl Shops londinesi. Inoltre continuerò a suonare nei club europei sperando di avere sempre più date per poi finalmente vivere di sola musica.

– Qual e’ il tuo sogno?

Il mio sogno è di potere arrivare ai vertici della musica underground e di lavorare con artisti che seguo da una vita e che mi hanno inspirato a diventare quello che sono adesso. – Che consigli daresti a chi vuole spostarsi a Londra vivendo solo di musica? Il mio consiglio ai ragazzi che hanno intenzione di trasferirsi a Londra in cerca di successo è quello di non mollare mai, di non arrendersi, di continuare a crescere musicalmente usufruendo di tutte le influenze che Londra offre.


 

Questa intervista fa parte della ricerca fatta  da Alessandro Sansica, studente post-laurea alla Richmond, the American University a Londra, sul tema  SEMPRE PIU’ MUSICISTI ITALIANI IN CERCA DI SUCCESSO A LONDRA

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SEMPRE PIU’ MUSICISTI ITALIANI IN CERCA DI SUCCESSO A LONDRA

 

 

Giuseppe Santoro è invece un turnista che a Londra ha trovato una realtà completamente diversa dalla sua Sicilia. Appena 21enne, infatti, Giuseppe può già vantare collaborazioni con Kofi Karikari, percussionista dei Jamiroquai, Chris Webb, bassista di Elton John, e NK, giovane cantante cha ha partecipato a The Voice UK 2015, con il quale ha suonato al The Bedford, un locale dove si sono esibiti tra gli altri gli U2 e i The
Clash nei primi anni della loro carriera. Giuseppe confessa: “Bisogna essere intraprendenti e cogliere ogni occasione”, e continua esaltando la multi etnicità di Londra, “Qui hai l’opportunità di conoscere artisti da tutto il mondo, basta davvero essere pronti e il resto verrà da sé”.

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Foto Luca BarassiLuca Barassi è uno che invece il successo lo ha trovato già. Londra gli ha regalato molto, dal suo primo lavoro al SAE Institute, dove aveva cominciato come studente, per finire con il suo nuovo ruolo di Managing Director all’Abbey Road Institute. “Arrivare ad Abbey Road è stata una conferma che le mie scelte hanno pagato”, dice Luca, “se lavori duro, Londra ti concede una possibilità”. Luca non è sorpreso dall’aumento di
musicisti italiani a Londra: “Il panorama musicale italiano può essere molto frustrante; c’è ancora una mentalità molto vecchia”. Anche lui conclude esaltando le qualità di Londra: “La sua apertura mentale, multietnicità e professionalità ti permettono di svilupparti artisticamente in maniera molto più veloce.”

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